Salmo del 29 agosto 2025

Mai sarò deluso
Sal 71 (70),1-2

"1 In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.

2 Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami".

Spesso ci domandiamo a cosa serva la fede in un mondo che sembra non averne bisogno. M
a è inutile cercare lontano: nella debolezza e nell'abbandono sentiamo la vita sfuggirci, abbiamo bisogno di aggrapparci ad un salvatore, a qualcuno che ascolti e ci accolga. Allora la sofferenza diventa possibilità d'incontro, la solitudine la porta che apre un'oltre che diventa concreto sostegno.
Il salmista si rivolge al Signore cercandone la forza che ha sempre sperimentato in lui. Sin da giovane il Signore è il suo rifugio e, quando le tenebre offuscano il cammino, la speranza si rianima e il cuore ritrova il coraggio. 
Il Salmo 71 è preghiera, insistente invocazione di aiuto e memoria dei doni già ricevuti in tutta la vita passata

"In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso".
L'esperienza fatta diventa un caposaldo, la sicurezza che un riparo, un abbraccio, sia pronto ad accoglierci. In un solo versetto è riassunto tutto il cammino che il cuore del salmista ha percorso.
Come è importante fare memoria dei fatti in cui la morte sembrava ineluttabile e invece ne siamo usciti vivi! La Pasqua è passaggio dai flutti dello sconforto, uscita da luoghi angusti verso orizzonti sconfinati. Il Signore non lascerà che il nostro corpo finisca nel nulla (cfr. Sal 16,10), che la vita ci venga strappata via. Mai saremo delusi dalla sua promessa di Padre amorevole e liberatore.  

"Per la tua giustizia, liberami e difendimi".
La prigionia del presente spinge l'orante all'invocazione, sapendo che il Signore è giusto!
Noi sappiamo cosa sarebbe giusto davanti ad un genocidio, alla distruzione di un intero popolo, di inermi, di deboli, di poveri. Questa giustizia che a noi è impossibile possiamo desiderarla e invocarla affinché il Signore liberi i nostri fratelli, che sia lui il difensore dei dimenticati e delle vittime della storia.
Il Signore è giusto perché non sopporta che anche uno solo dei suoi figli sia nella sofferenza.
E' liberatore, si prende cura degli schiavi oppressi dai potenti, libera dalle catene del male.

"Tendi a me il tuo orecchio e salvami".
Il Signore è giusto perché ascolta chi grida nel dolore, chi alza la sua invocazione non avendo altra via di scampo. 
Il grido del povero, del debole, del prigioniero, trovano ascolto presso il cuore del Dio vivente. E la vicenda del Figlio ce lo dice: privato di ogni diritto e dignità, messo a morte innocente, non è stato lasciato nel sepolcro ma rialzato alla vita affinché tutti noi risorgessimo con lui. 
Nessuna invocazione al Signore è inutile, nessuna va perduta. Nei momenti di sconforto profondo rialziamo il viso e scopriamo che c'è la luce in fondo al tunnel. Il sole dell'alba nuova tornerà a brillare sui nostri volti.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ger 1,17-19
Commento del 29/08/2024

Salmo 71 (70),16-17
Commento del 19/12/2023

Vangelo di Mc 6,17-29
Commento del 29/08/2022

Commenti

  1. Liberi
    Si,dona fiducia ,anche contro l'evidenza...a chi non ne ha più
    Ha ragione di dubitare
    Manda operai della Tua Messe ,per ristoranti.
    Amen

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  2. "In te, Signore, mi sono rifugiato,
    mai sarò deluso".
    Lo dice la mia fede.
    Lo dice la mia esperienza.
    Lo spera la mia vita.
    Tu rifugio.
    Tu conforto.
    Tu forza
    per continuare il cammino.

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  3. ...io sono con te
    Grazie Signore,
    la Tua Presenza
    è vita:
    Tu
    il mio Sostegno,
    la mia Speranza,
    il mio Conforto:
    a Te mi affido

    RispondiElimina

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