Salmo di domenica 17 agosto 2025

Ha reso sicuri i miei passi

Sal 40 (39),3


"3 Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,


dal fango della palude;

ha stabilito i miei piedi sulla roccia,

ha reso sicuri i miei passi". 


Il Salmo 40 è preghiera di lode e invocazione di aiuto.

La gratitudine nasce dall'esperienza di liberazione sperimentata come opera di Dio che incoraggia il salmista a chiedere ancora protezione e sostegno. Se attraversando un pericolo nel passato il Signore si è rivelato liberatore e salvatore, nelle nuove battaglie quotidiane si alimenta la speranza che solo il Signore possa dare vittoria confermandosi come consolatore da ogni angoscia. E' una certezza che cresce facendo memoria, non imputando alla fortuna o alla propria bravura i casi in cui ci è andata bene.

Troppe le incognite che ci fanno sobbalzare, innumerevoli le vicende che non dipendono da noi. Il nostro cuore sa quali siano i momenti in cui solo il Signore ci ha salvato. Quelli sono i nostri capi saldi, la roccia a cui aggrapparsi nelle tempeste.

"Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose".

Un pozzo, acque tumultuose, fango di palude (sabbie mobili): tre situazioni che ingoiano, che trattengono, afferrano chi ci si ritrova dentro fino al collo e dalle quali non se ne esce da soli. 

Il pericolo è descritto come vischioso, senza uscita, come un andare sempre più a fondo. Il salmista annuncia che da questo incatenamento il Signore "Mi ha tratto"! Trarre fuori è far salire dalla fossa, è il gesto dello strappare dalla morte, dell'opera salvifica su chi è già morto.

"Dal fango della palude".

Sprofondamento è la sensazione fisica e psicologica che viene dalla lettura di questo versetto. A volte facciamo fatica a leggere la Scrittura per la franchezza con cui descrive situazioni che non vogliamo vedere, paure che rimuoviamo e che si depositano come macigni nell'anima.

 Il Signore trae fuori, mette in salvo, vincendo le resistenze che ci tengono inchiodati in una certa situazione. Nel fango della palude si affonda tanto quanto più ci si agita. L'abbandono e la docilità al contrario permettono di essere aiutati. 

"Ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi".

Finalmente i piedi saldamente piantati sulla roccia sono di nuovo in grado di camminare sicuri. La vita ci fa sperimentare l'inconsistenza, la precarietà, il vuoto sotto i piedi. Chi ha avvertito le scosse di terremoto sa bene quanto sia destabilizzante trovarsi con la terra che trema sotto i piedi. La casa che ci sentiva tanto sicura, la città e l'intero mondo ci appaiono in questi momenti come precari e instabili. Ho pensato in quei momenti di essere stata tradita, illusa di una sicurezza che non è reale.

Noi abbiamo un bisogno vitale di solidità. Il Salmo 62 esprime bene questa necessità:

"Solo in Dio riposa l'anima mia;

da lui la mia salvezza.

Lui solo è mia rupe e mia salvezza,

mia roccia di difesa: non potrò vacillare (Sal 62,2-3).

Beata quella persona che trova la Roccia che non delude, la stabilità che non tradisce.
Senza arrenderci, senza disperare, continuiamo a camminare saldi nel Signore.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ger 38,4-10
Commento del 18/08/2019

Salmo 40 (39), 1-7

Commento del 25/03/2020

Seconda lettura di Eb 12,1-4

Commento del 14/08/2022


Vangelo di Lc 12,49-53

Commento del 26/10/2023


Commenti

  1. Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
    🙏🙏🙏🙏

    mia roccia di difesa: non potrò vacillare (Sal 62,2-3).

    Beata quella persona che trova la Roccia che non delude, la stabilità che non tradisce.
    Senza arrenderci, senza disperare, continuiamo a camminare saldi nel Signore.

    RispondiElimina
  2. Fango
    Chi è rimasto infangato..
    Lo sa bene..
    Sei prossimo ad affogare...
    Signore grazie
    Pietà

    RispondiElimina

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