Prima lettura del 22 ottobre 2025
Offrite voi stessi
Rm 6,12-18
Che dunque? Ci metteremo a peccare perché non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia? È assurdo! Non sapete che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale obbedite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell’obbedienza che conduce alla giustizia?
Rendiamo grazie a Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati. Così, liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia".
Non più schiavi del peccato, il suo potere su noi è stato spezzato e noi siamo liberati dalle sue catene: questo è l'annuncio incredibile del Vangelo!
Ancora una volta Paolo nella lettera ai Romani trova le immagini giuste per annunciare la Buona Notizia che rivoluziona la nostra esistenza.
"Non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia", il perdono continuo del Signore ci rigenera nella libertà. La grazia ha un potere di riconciliazione così grande che nessun peccato può limitare!
"Fratelli, il peccato non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri".
Bisogna imparare a conoscere la qualità dei desideri che si agitano nel nostro cuore, a discernere quelli che ci sottomettono al male e al peccato, ad avere coscienza della nostra fragilità. Più spazio si offre al male, più aumenta la schiavitù e si perde pace e serenità. Il Signore ci vuole liberi da schiavitù che deturpano l'immagine divina in noi, l'impronta sua che ci rende figli.
"Non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia".
Paolo è diretto, non fa giri di parole e denuncia la possibilità che in noi cresca l'ingiustizia, cioè la volontà di ledere il diritto dei fratelli e delle sorelle.
Non è una possibilità remota. I fatti orrendi che in questi giorni insanguinano tante nazioni della terra con guerre, omicidi e genocidi, ci dicono quanto la nostra natura sia portata a predominare, ad usurpare lo spazio vitale degli altri, a ergersi come giustizieri e detentori della verità.
Usare il proprio corpo, la propria intelligenza e forza non come carismi al servizio di chi ci sta vicino, ma per togliere vita, è un'aberrazione su cui tutti dobbiamo vigilare.
"Ma offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia".
La resurrezione del Cristo, non distrugge solo la sua morte, il Padre fa partecipare tutti noi a questa vittoria e "da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù" (Ef 2,5-6).
Al Signore della vita sale l'offerta di ciò che siamo, per grazia. È un offerta viva che incrocia il dono che viene a noi dal Cristo risorto. Non più al servizio dell'ingiustizia, ma al servizio del bene e della vita: è il nuovo orientamento che risolleva noi e l'intera umanità dalla morte.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Rm 6,12-18
Commento del 20/10/2021
Salmo 124 (123),4-6
Commento del 28/12/2024
Vangelo di Lc 12,39-48
Commento del 19/10/2022
Commento del 20/10/2021
Salmo 124 (123),4-6
Commento del 28/12/2024
Vangelo di Lc 12,39-48
Commento del 19/10/2022

Il peccato infatti non dominerà su di voi!
RispondiEliminaSi.
Perché voi eravate schiavi del peccato..
Per grazia sono (siamo)annoverati fra i giustificati.
TU mi giustufichi;non altri!
Grazie
"Non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia".
RispondiEliminaNon finirò mai di stupirmi
di questa novità.
Ogni religione ti "lega" alla Legge.
Il Vangelo ti "lega" alla Grazia.
Tra i tanti doveri la religione: la Legge.
Gratuità senza fine e senza condizioni: la Grazia.
Solo il Signore poteva inventare questa cosa !