Prima lettura del 17 luglio 2021

Notte di veglia
Es 12, 37-42

"In quei giorni, gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini adulti, senza contare i bambini. Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e greggi e armenti in mandrie molto grandi.
Fecero cuocere la pasta che avevano portato dall’Egitto in forma di focacce àzzime, perché non era lievitata: infatti erano stati scacciati dall’Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio.
La permanenza degli Israeliti in Egitto fu di quattrocentotrent’anni. Al termine dei quattrocentotrent’anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dalla terra d’Egitto.
Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d’Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione".

Dopo la sottolineatura, nel brano precedente proposto dalla liturgia di ieri, che la Pasqua, il passare oltre è del Signore, oggi la liturgia ci annuncia che quella notte è passata incolume per il popolo perché il Signore ha vegliato.

"Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d’Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione".
Il Signore veglia, è il nostro custode, è il nostro pastore: la Bibbia ripete continuamente affermazioni di questo tipo su colui che sembra distante e disinteressato e invece parla, facendosi presente e prossimo.
Se dal ragionamento e dalla visione umana, che potremmo dire "ottusa" perché limitata, nasce la diffidenza, dalla fede germoglia la possibilità dell'esperienza col Dio vivente.

"Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d’Egitto".
Il Salmo, proprio facendo memoria di questa grande notte, afferma:
"Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d'Israele" (Sal 121, 4).

Il Signore non trova pace finché i suoi figli non saranno liberi e al sicuro.
È bello sapere che Dio veglia, che nella notte prepara un piano di libertà per il suo popolo. Uscire dalla schiavitù è possibile perchè nelle tenebre più fitte c'è lui che vede e provvede ad una via d'uscita.

"Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione".
Il nostro vegliare è risposta grata al vegliare del Signore. È memoria della sua opera liberatrice, è accogliere la sua presenza e i suoi doni.

La nostra preghiera, quella più vera e profonda, è la risposta al suo amore per noi, che, instancabile, è al servizio della nostra liberazione. È voce che si alza certa di essere ascoltata, è riposo mentre lui veglia nelle tenebre per noi.

L'Esodo mostra un Dio che si mette a servire i suoi figli, che si prodiga proprio di notte quando le forze e le possibilità umane non ci sono. Gesù dice nel Vangelo che non è venuto per essere servito, ma per servire, perché ogni uomo e ogni donna siano strappati per sempre alla morte. 
Nella notte il nostro cuore riposa al sicuro. Nell'impossibilità il Signore, nostro riparo, prepara passi di gioia per le nostre vite.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Vangelo di Mt 12, 14-21
Commento del 20/07/2019

Commenti

  1. "Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d’Egitto".
    Il Signore perde il sonno per noi.
    Il Signore perde il sonno per me.
    Veglia nella notte per strapparmi alla morte.
    Veglia nella notte per custodire la mia vita.
    Giorno e notte il Signore è all'opera per i suoi figli.
    Nel mio sonno è mio custode.
    Nessuna notte può oscurare il suo amore per me.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. .......in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione".

      Dopo un fatto bello capitato ,ho sempre un RICORDO vivo di esso,eternamente;così purtroppo anche per un accaduto bruttino.....
      Ora la memoria è la molla per continuare a sperare che non è l'ultima Parola,la Parola fine spetta a TE o mio Signore e ti sarò sempre grato per quello che fai per me.

      Elimina

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