Prima lettura di domenica 4 luglio 2021
Ascoltino o non ascoltino
Ez 2,2-5
Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro».
La fatica di ogni profeta, di ogni evangelizzatore, è vana se i destinatari dell'annuncio non vogliono ascoltare? Ha senso continuare ad annunciare la Parola di Dio davanti a gente distratta e dal cuore chiuso? Sono le domande di chi vive con fervore il servizio alla Parola, ma, inspiegabilmente, trova più restii che entusiasti.
Sono ostacoli che portano scoraggiamento, demotivano, mandano in crisi, portano a periodi di arresto e di discernimento.
"Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: «Dice il Signore Dio». Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro»"
La crisi di ogni evangelizzatore è anche quella del profeta Ezechiele, vissuto al tempo dell'esilio babilonese, chiamato ad annunciare ad un popolo umiliato e sfiduciato, poco disponibile a promesse perché l'evidenza che vive è la deportazione e la schiavitù.
"Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito".
È sconcertante la lucidità con cui il Signore dice al profeta chi si troverà davanti nel suo annuncio. Il Signore conosce bene il suo popolo e ha visto nel tempo quanta resistenza alla sua Parola è capace di opporre.
Egli ci conosce molto bene ma è più testardo e determinato di noi! Come un padre che davanti ad un figlio "difficile" trova tutti i metodi per educarlo e condurlo al bene, così il Signore suscita nuovi profeti, carismatici come Ezechiele, perché non smette di interessarsi a noi ed è fedele al suo amore.
"Tu dirai loro: «Dice il Signore Dio»”.
Vista la premessa ci aspetteremmo un "lasciali perdere", espressione che spesso ci esce dalla bocca verso gli estranei, ma è una frase terribile, che fa orrore a chi ha figli!
Al profeta invece è rinnovata la sua missione all'annuncio. È suo compito parlare per Dio, essere la sua bocca.
"Ascoltino o non ascoltino".
Il Signore lo ha messo in conto! Sì, lo sa bene che siamo fatti così, un po' in attesa, in ricerca, attenti e sintonizzati su di lui, e tante volte distratti, stufi, refrattari a qualsiasi insegnamento o richiesta di relazione profonda.
Mistero della Parola, indirizzata a chi ha orecchie e cuori chiusi! Ci sembra sprecata, gettata via come le perle ai porci! Che senso ha?
"Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro»".
Ecco il senso: chi annuncia è segno che Dio abita nell'umanità così com'è, che non si schifa di noi, che non ci rigetta perché idolatri e ribelli.
Chi sta davanti al profeta sa che il Signore un inviato lo ha mandato, vede l'ennesimo tentativo di avvicinamento, sente, anche nelle tenebre, che il Signore è presente.
Annunciare la Parola è sempre necessario perché non vada smarrito il senso profondo di un Dio instancabile nel prendersi cura dei suoi figli. Ha sempre senso farlo, è sempre necessario farlo!
E l'evangelizzatore è avvisato prima perché non si stanchi, non si smonti: il Signore che lo ha previsto sarà sostegno alla sua fatica.
Inoltre possiamo esserne certi: la Parola non è seminata invano! Porta il suo frutto anche in cuori induriti, feconda e sgrana la pietra del nostro profondo, penetra e porta frutto, prima di ritornare, grata del suo servizio, a chi l'ha pronunciata! (cfr. Is 55,10-11).
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Seconda lettura da 2Cor 12,1-10
Commento del 19/06/2021
Vangelo da Mc 6,1-6
Commento del 06/02/2019
Inoltre possiamo esserne certi: la Parola non è seminata invano! Porta il suo frutto anche in cuori induriti, feconda e sgrana la pietra del nostro profondo, penetra e porta frutto, prima di ritornare, grata del suo servizio, a chi l'ha pronunciata! (cfr. Is 55,10-11).
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Seconda lettura da 2Cor 12,1-10
Commento del 19/06/2021
Vangelo da Mc 6,1-6
Commento del 06/02/2019
«Dice il Signore Dio».
RispondiEliminaIl mio Dio ha una parola per me.
Il mio Dio ha una parola per ogni creatura.
Il mio Dio ha creato ogni cosa con la forza vitale della sua parola.
Il mio Dio parlando dona vita.
Il mio Dio ha parole di vita eterna.
Il mio Dio con una parola richiama alla vita.
Il mio Dio usa sempre le stesse parole: vita, pace, salvezza, amore, gioia, eternità, perdono, figlio.
E il tuo Dio?
Ascoltino o non ascoltino.
RispondiEliminaSi
Signore fammi fare sempre tesoro, bottino dei TUOI insegnamenti.
Grazie
Non mi lasciare a me stesso!
Amen