Prima lettura del 17 marzo 2025
A te conviene la giustizia
Dn 9,4-10
"Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all’alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti".
Dio è fedele. A questa certezza se ne affianca un'altra nella Scrittura: non è così per l'antico Israele, per l'umanità e per noi stessi.
Il profeta Daniele, di fronte a questa innegabile realtà, si sente spinto a chiedere perdono.
Invoca misericordia, innalza la sua preghiera col cuore penitente, ma con piena fiducia nella misericordia del Signore.
Solo con questa speranza si può andare al cospetto del Signore senza essere schiacciati dalla colpa.
Consegna la sua vita e quella del suo popolo nelle mani di Dio, lascia a lui il vero giudizio, quello di Padre che porta riconciliazione e salvezza.
"A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto".
È la perfetta fotografia della situazione di Israele davanti a Dio. Davanti all'infedeltà e al fallimento, la vergogna e il desiderio di essere perdonati sono la caratteristiche di chi guarda alla propria realtà con franchezza, senza nascondersi in scuse inutili.
Nella nostra vita l'esperienza ci fa toccare con mano la fragilità delle nostre promesse, l'inconsistenza dei buoni propositi, facili ad arrivare ma ugualmente veloci a sparire.
Il Signore, e solo lui, può veramente fare giustizia, può riportare vita e pace dove noi seminiamo morte e guerre fratricide.
"Come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani".
La storia di questo popolo speciale è preziosa per noi, perché paradigma di tutte le relazioni strette dal Signore con ognuno di noi, senza distinzioni di razza, longitudine e lingua.
Dopo Cristo il popolo di Dio è l'intera umanità che riceve la cancellazione del peccato grazie alla morte in croce. La Pasqua diviene allora resurrezione del Figlio e destino dell'umanità intera.
Il giorno del perdono è quello in cui si riconosce l'impossibilità ad autosalvarsi, il bisogno di colui che si prende cura dei suoi figli, vicini e lontani, come malati da curare e portare alla vita.
"In tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te".
La dispersione di Israele è letta come conseguenza dell'infedeltà, della ribellione, dell'incapacità di accogliere sino in fondo la Parola di Dio e il suo amore.
Il peso della colpa fa guardare a Dio come causa della dispersione, per la condanna che Israele e l'intera umanità meritano.
Ma "a te conviene la giustizia": con queste parole di fede, Israele, guidato dai profeti, si arrenderà ad una giustizia diversa da quella umana, una benevolenza mai scaduta.
Il Signore instancabilmente cerca i dispersi che non credono al perdono, i peccatori coperti di vergogna, per farli arrendere e abbracciarli col suo Amore fedele per sempre.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Dn 9,4-10
Commento del 14/03/2022
Salmo 79 (78),12-13
Commento del 06/03/2023
Vangelo di Lc 6,36-38
Commento del 26/02/2024
La storia di questo popolo speciale è preziosa per noi, perché paradigma di tutte le relazioni strette dal Signore con ognuno di noi, senza distinzioni di razza, longitudine e lingua.
RispondiEliminaDopo Cristo il popolo di Dio è l'intera umanità che riceve la cancellazione del peccato grazie alla morte in croce. La Pasqua diviene allora resurrezione del Figlio e destino dell'umanità intera.
Il giorno del perdono è quello in cui si riconosce l'impossibilità ad autosalvarsi, il bisogno di colui che si prende cura dei suoi figli, vicini e lontani, come malati da curare e portare alla vita.
Amen 🙏🙏
"A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto".
RispondiEliminaLa misericordia
rende semplice
riconoscermi peccatore.
Il Signore è fedele per sempre.
Non così noi uomini e donne
di questo mondo.
La sua luce allontana
le nostre tenebre.
"A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto".
Signore
RispondiEliminaTu sei Misericordia,
con il Tuo Perdono
mi rigeneri
a vita nuova.
Ti benedico
A te come padre conviene la giustizia,sei pronto a giustificarci ,questo ti fa onere e ti fa padre .,grazie mio Signore mio Dio
RispondiEliminaGrazie Signore della tua misericordia nostra unica certezza
RispondiElimina