Prima lettura del 14 marzo 2022

Fedele all’alleanza e benevolo
Dn 9, 4-10

"Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all’alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti".


Spesso Israele nel suo cammino verso la libertà si trova sconfitto davanti alle tentazioni che il deserto presenta. In questi casi critici fioriscono preghiere di grande intensità emotiva, ricche di immagini, che fanno riemergere la speranza. Quella che stiamo meditando è una preghiera che ripercorre la lunga esperienza di fallimento e disobbedienza della legge di Dio.

"Signore Dio, grande e tremendo".
Se siamo sereni queste parole hanno un senso diverso di quando siamo oppressi dalla colpa. Davanti all'esperienza del peccato tutto si confonde nel nostro cuore e nella nostra mente; allora la potenza ci opprime, la forza di Dio sembra schiacciare la nostra debolezza.
In effetti Dio è così: grande e tremendo, maestoso, insuperabile. Con il cuore ferito dal peccato queste caratteristiche diventano opprimenti, ma se lo vediamo come baluardo davanti al male e ai nemici che ci vogliono togliere la vita, allora diventano qualità salvifiche che invochiamo.

"Sei fedele all’alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti".
Il Signore è buono e questo rimane sempre vero. È fedele per sempre, benevolo con i suoi figli. Daniele sa che seguire i comandamenti è attingere a questa benedizione e scoprirsi figli amati. E' una fede che parte da Abramo, legato ad un'alleanza che lui ha disatteso molte volte, ma dalla quale il Signore non si è mai allontanato.

"Abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi!"
Il problema sta nel cuore indurito, nel volerci autogestire, nel credere che come la vediamo noi è sicuramente meglio di come la vede Dio!
Con sincerità dobbiamo riconoscere che la nostra ribellione non è solo fuggire dal Signore ma vivere "insalvabilmente", rinnegando la nostra natura bisognosa e limitata.
Fuggire dalle vie che il Signore mostra è rinnegare la verità su di noi, gettarsi nel baratro di una realtà che non reggiamo e che ci distrugge.

"Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese".
Per la Bibbia il contrario della fede è la disobbedienza.
La fede nasce dalla figliolanza, dal mettere la Parola del Signore prima di ogni nostra parola, dal dare fiducia a chi ci conduce, dall'affidare a lui ogni nostro bene.
I profeti sono stati da sempre questa sveglia che faceva destare il popolo dal torpore di una falsa onnipotenza, la sirena che avvisava del pericolo, l'allarme salvavita che il Padre mandava ogni volta che il popolo era nei guai.
Il primo passo per uscire dalle sabbie mobili della disobbedienza è riconoscere la propria responsabilità, non addossare ad altri la colpa, riprendere ad ascoltare le parole profetiche che mostrano la via d'uscita dal peccato.

Il cammino verso la Pasqua sia un percorso animato dalla profezia che mostra la sconfitta della morte; ammettendo il nostro limite scopriremo che l'ultima parola spetta al Padre, l'unico "fedele all’alleanza e benevolo", capace di toglierci da percorsi distruttivi, l'unico a cui rivolgersi sicuri del suo perdono che rialza e ci porta alla vita.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Dn 9, 4-10
Commento del 18/03/2019

Salmo 79 (78), 1-8
Commento del 26/05/2021

Vangelo di Lc 6, 36-38
Commento del 09/03/2020

Commenti

  1. "Sei fedele all’alleanza e benevolo".
    Fedeltà e benevolenza sul volto del Signore.
    Fedeltà e benevolenza nel suo cuore.
    Fedeltà e benevolenza fanno Dio Dio il mio salvatore.
    "Sei fedele all’alleanza e benevolo".
    Il Signore è fedele per sempre.
    È fedele oltre ogni speranza.
    È fedele e la sua promessa si compie.
    "Sei fedele all’alleanza e benevolo".
    Il Signore è benevolo:
    è amico per sempre,
    vuole il bene comunque,
    dona il bene a tutti.
    "Sei fedele all’alleanza e benevolo".

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  2. "Abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi!"

    Tu sai Signore di cosa siamo fatti
    Quello che combiniamo
    Ma TU sei benevolo,permetti di ri cominciare, di ri destarci ,di re incamminarci

    Azzeri tutto

    Fa che prenda consapevolezza di questo e percorra vie di misericordia e qundi dedizione all'ALTRO
    amen

    RispondiElimina

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