Vangelo del 26 febbraio 2024
Perdonate e sarete perdonati
Lc 6,36-38
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio»".
È possibile assomigliare a Dio? Secondo Gesù sì. Sembra un annuncio azzardato ma seguendolo nella sua rivelazione si capisce la bellezza e la grandezza di ciò che afferma.
La Genesi, che descrive l'uomo come "immagine e somiglianza", mostra la via maestra nell'umanità di Gesù. La sua prassi è sempre estroflessa verso il prossimo; egli è il fratello di tutti, colui che ama profondamente pur conoscendo il nostro cuore.
Per assomigliare a Dio bisogna amare gli altri come fa lui, anche se nemici o avversari.
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli".
Penso a tutte le frasi che girano sui social che parlano d'amore, di rispetto, di solidarietà e bene. Ancora sono in maggioranza, ancora le condividiamo perché sentiamo che ci fanno bene.
Ecco, vedo questa ricerca di bene nella sequela appassionata dei primi discepoli. In loro è vivo l'essere attirati da una Parola che non passa dagli schemi politici, insegnando a prevalere e ad imporsi. Non è neanche un insegnamento di comodo che cerca il tornaconto, perché era chiaro che portava a perderci sempre.
Sono Parole ascoltate e trasmesse con una cura particolare, con la memoria focalizzata sul senso del suo insegnamento. I discepoli sono stati i primi a riceverle e hanno cercato di non perderne neppure una.
Anche noi siamo affamati ed assetati di queste Parole perché in esse è racchiusa la potenza del Vangelo che rivela il Padre e ci fa scoprire figli.
"Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso".
Un comando, un invito, una speranza? Penso che sia molto di più. Dicendo queste Parole Gesù le realizza nelle nostre orecchie anche oggi!
Ecco come si assomiglia al Padre: è la misericordia che ci accomuna, la compassione per gli altri, la disponibilità al perdono, all'accoglienza.
E' la via per essere immagine e somiglianza del Misericordioso che tutto perdona, che tutto copre, compassionevole e pietoso, amorevole e medico dei nostri mali.
"Non giudicate e non sarete giudicati".
Il giudizio umano provoca altro giudizio, sempre inclemente, sempre accusatorio.
E' la premessa che è sbagliata: se ci si approccia agli altri dall'alto di uno scranno, ergendosi a giudici infallibili sulla vita dei fratelli, non potrà che venirne male, discriminazione, condanna.
Gesù per questo si diceva ultimo: la sua posizione era quella del servo, che sta in basso, che non pretende un posto di onore che finisce per essere giudicante verso poveri, sudditi e succubi.
Purtroppo è una via distruttiva perché giudicando saremo vittime di altrettanti giudizi taglienti. Il giudizio è un'arma che ferisce noi stessi che la maneggiamo.
Gesù spezza questa mortificante spirale. Non giudicare è liberante e permette di guardare gli altri con un atteggiamento alla pari, cercando la pace apprezzando il bene che ci danno.
"Non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati".
Il Maestro non si ferma solo ad un aspetto di potere. La condanna che segue al giudizio ci fa credere di essere meglio degli altri, ci toglie dalla massa, ci illude di essere i soli a salvarci.
Il perdono al contrario insegna la via della fratellanza a chi vuol essere suo discepolo, accogliendo la perdita a favore dell'altro, mettendo il proprio animo di nuovo disponibile all'accoglienza e al dialogo.
La condanna recide, il perdono ricuce.
Sembra che il perdono sia un regalo fatto all'altro; in effetti è un dono al nostro cuore che può riguardare con occhi misericordiosi, che viene sollevato dal rancore e dalla vendetta, che non rimane invischiato nel male.
Perdonate, ci chiede Gesù, e ci accorgeremo di essere noi i perdonati dalla misericordia del Signore.
"Non giudicate e non sarete giudicati".
Il giudizio umano provoca altro giudizio, sempre inclemente, sempre accusatorio.
E' la premessa che è sbagliata: se ci si approccia agli altri dall'alto di uno scranno, ergendosi a giudici infallibili sulla vita dei fratelli, non potrà che venirne male, discriminazione, condanna.
Gesù per questo si diceva ultimo: la sua posizione era quella del servo, che sta in basso, che non pretende un posto di onore che finisce per essere giudicante verso poveri, sudditi e succubi.
Purtroppo è una via distruttiva perché giudicando saremo vittime di altrettanti giudizi taglienti. Il giudizio è un'arma che ferisce noi stessi che la maneggiamo.
Gesù spezza questa mortificante spirale. Non giudicare è liberante e permette di guardare gli altri con un atteggiamento alla pari, cercando la pace apprezzando il bene che ci danno.
"Non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati".
Il Maestro non si ferma solo ad un aspetto di potere. La condanna che segue al giudizio ci fa credere di essere meglio degli altri, ci toglie dalla massa, ci illude di essere i soli a salvarci.
Il perdono al contrario insegna la via della fratellanza a chi vuol essere suo discepolo, accogliendo la perdita a favore dell'altro, mettendo il proprio animo di nuovo disponibile all'accoglienza e al dialogo.
La condanna recide, il perdono ricuce.
Sembra che il perdono sia un regalo fatto all'altro; in effetti è un dono al nostro cuore che può riguardare con occhi misericordiosi, che viene sollevato dal rancore e dalla vendetta, che non rimane invischiato nel male.
Perdonate, ci chiede Gesù, e ci accorgeremo di essere noi i perdonati dalla misericordia del Signore.
Liberate per essere liberati!
E' più di un comando, è grazia!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Dn 9,4-10
Commento del 14/03/2022
Salmo 79 (78),12-13
Commento del 06/03/2023
Vangelo di Lc 6,27-38
Commento del 09/09/2021
E' più di un comando, è grazia!
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Prima lettura di Dn 9,4-10
Commento del 14/03/2022
Salmo 79 (78),12-13
Commento del 06/03/2023
Vangelo di Lc 6,27-38
Commento del 09/09/2021
RispondiElimina"Non giudicate e non sarete giudicati".
Il giudizio uccide.
Uccide chi è giudicato.
Uccide chi giudica.
Non giudicare
è ribellione alla morte.
Non giudicare
è scelta di pace.
Non giudicare
è volontà di accoglienza.
Non giudicare è libertà.
"Non giudicate e non sarete giudicati".
Siate misericordiosi
RispondiEliminaSi
Col TUO aiuto mi è possibile
TU perdoni con me
Stammi vicino
Amen