Seconda lettura del 25 marzo 2025 - Annunciazione del Signore

Non hai gradito né sacrifici né offerte
Eb 10,4-10

"Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: "Ecco, io vengo
- poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -
per fare, o Dio, la tua volontà"».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre".


Il tempo del Messia è un tempo nuovo. Tutto ciò che viene prima è preparazione, ma inevitabilmente manca di qualcosa, della pienezza che solo il Cristo rivela.
È la tesi di fondo della lettera agli Ebrei. Attraverso l'analisi dei riti antichi e soprattutto del ruolo sacerdotale nel popolo di Dio, l'autore mostra la novità dell'Unto di Dio, culmine di tutta la storia di cui l'Antico Testamento ci fa fare memoria.
Il sacrificio pasquale di Gesù Cristo risulta essere l'unico veramente efficace per il perdono dei peccati dell'intera umanità, perché è l'unico che non ha bisogno di essere ripetuto e niente di più di può aggiungere.
È un approfondimento dell'unico annuncio della salvezza gratuita e immeritata che ci vengono dalla Pasqua di Gesù.

"Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato»".
È la polemica di sempre che i profeti alzavano contro i sacrifici fatti nel tempio.
Grida il profeta Osea:
"Misericordia io voglio e non sacrifici, la conoscenza di Dio più degli olocausti” (Os 6,6).
Non erano i sacrifici in sé a stridere con la Parola, ma il modo di viverli, assolutizzando il gesto, come se da essi dipendesse la giustificazione dai peccati.

"Cose che vengono offerte secondo la Legge".

È per soddisfare la Legge, la tradizione e le usanze umane dei popoli antichi, che nel popolo di Dio si instaura la mentalità sacrificale.
La lettera si rivolge proprio agli Ebrei che devono slegarsi dalla Legge, e inquadraela come pedagogo, servita solo ad accompagnarci fino al Cristo (cfr. Gal 3,24).

"Soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà»".
La volontà di Dio è il vero dono di salvezza, dal Signore viene la nostra liberazione, non da sacrifici fatti da noi, di natura animale o vegetale
Cosa potremmo usare di nostro per offrirlo a Dio, se da lui tutto ci viene donato?
Abbiamo bisogno del Messia per ritrovare il vero significato dell'offerta, abbiamo bisogno della sua figliolanza affinché ogni nostro dono sia segno del mettersi in relazione con la volontà che ci attrae all'Amore. Il Signore non aspetta "cose", aspetta e accoglie noi!

"Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo".
Se il vecchio sacrificio era l'intuizione dell'anelito che l'umanità sentiva verso il Signore, il nuovo sacrificio nè è la concretezza, l'offerta che fa Gesù in vita e in morte.
"Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori" (Mt 9,13).
La Parola di Gesù riassume lo spirito dei profeti e lo fa diventare esperienza in ognuno di noi; ci regala una relazione personale e intima col Padre nel suo unico sacrificio.
"Non hai gradito né sacrifici né offerte" è una parola netta e dura da ascoltare per le nostre orecchie "pagane" che si sentirebbero appagate dal donare e dal sacrificare qualcosa al Signore.
Liberati dal giogo della Legge che non riuscivamo a seguire, spogliate le braccia dai doni da portare all'altare, ci rimane solo il Cristo, l'unico che ci rende possibile un rapporto nuovo e amorevole col Padre.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 7,10-14
Commento del 20/12/2023

Salmo 40 (39),10-11
Commento del 28/01/2025

Seconda lettura di Eb 10,5-10
Commento del 22/12/2024

Vangelo di Lc 1,26-38
Commento del 20/12/2024


Commenti

  1. «Ecco, io vengo
    a fare la tua volontà».
    È detto del Messia,
    del Cristo.
    La volontà di Dio
    è che tutti gli uomini
    siano salvi.
    Il Messia realizza
    questa volontà.
    Quello che è impossibile
    agli uomini,
    è possibile a Dio.
    È così che siamo salvati.

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    Risposte
    1. Infinito è l amore di Dio e lo ha dimostrato con il sacrificio di suo figlio : il Salvatore. L uomo ha veramente meritato questo sacrificio?

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  2. La bontà misericordiosa di Dio e immensa verso noi tutti e l'umanità intera.
    Lui che invia il suo unico figlio come sacrificio per i nostri peccati. Lode e gloria a te mio Dio 🙏🙏🙏

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