Vangelo del 25 aprile 2025 - San Marco evangelista
Trasse a terra la rete piena
Gv 21,1-14
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti".
I pescatori che un giorno Gesù aveva chiamato a seguirlo (cfr. Lc 5,1-11), non sono lasciati soli nel dubbio e nello scombussolamento che morte e resurrezione di Gesù inevitabilmente hanno portato.
Dopo la sua resurrezione vanno ripescati, portati alla luce e confermati nella loro missione.
Con la morte del Maestro, senza più guida, vedono il passato come un capitolo chiuso e la loro esperienza itinerante solo come un breve e felice periodo. Scoprono invece che la resurrezione mette tutto in gioco e comincia una nuova e inaspettata avventura col Risorto.
Gesù, che li aveva chiamati, continua a cercarli, a stare con loro dopo il passaggio attraverso la morte e lo scoprono addirittura contemporaneo e presente a tutte le generazioni umane.
Nella rete del Regno, Gesù continua a pescare uomini e donne per la vita e a mandare gli apostoli nelle tempeste per fare altrettanto.
"Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane".
Gesù scova i suoi discepoli che hanno mollato tutto e sono tornati al vecchio mestiere: a pescare lungo il mar di Tiberiade con barche vecchie, reti vuote e con tutto il fallimento inevitabile che comporta.
Il Risorto li aspetta sulla riva, dopo l'ennesima fatica inutile perché "quella notte non presero nulla". Terribile l'annotazione di Giovanni!
Loro che dovrebbero prendersi cura delle loro famiglie tornerebbero a casa senza nulla e di loro chi si prenderà cura?
La gioia di una tavola apparecchiata con pesce appena arrostinto e del pane li aspetta.
Gesù è lì per sfamarli, con un cibo che nutre il cuore prima che lo stomaco, con la cura che gli ha dimostrato per tutto il cammino fatto insieme. Il Pastore pasce il suo gregge e provvede amorevolmente ai suoi agnelli.
"Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora»".
A dono si aggiunge dono. Prima le reti che stentano a reggere tutto il pescato, poi il cibo già cotto e servito: è sazietà che cresce, è un nutrimento sovrabbondante, come solo il Signore sa preparare per ognuno di noi.
Il Maestro che non aveva servi con sé ma amici, mai aveva fatto un percorso verso i cuori dei fratelli escludendoli (cfr. Mt 14,16). Anche adesso li chiama, prima di ritornare al Padre, ad una collaborazione fattiva, in prima persona, a essere protagonisti nel portare nutrimento e grazia fino ai confini della terra.
"Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò".
La piena di Dio non danneggia, la sua abbondanza non strozza! Bella la sottolineatura che, nonostante l'esagerata quantità e la grandezza dei pesci, la rete non patisce nessuno strappo!
I doni di Dio sono tutti a nostro vantaggio e mai a nostro danno, nonostante siano smisurati e di molto superiori alle nostre aspettative e alla capacità di accoglienza.
La chiesa è ricolma di grandi doni di carità e amore vicendevole, di uomini eccezionali come i santi, i tanti missionari, gli operatori di pace e di servizio che continuano a dividere nel mondo la mensa di salvezza preparata per tutti. Mai verrà meno l'assistenza del Signore, mai la sua grazia lascerà soli coloro che si è scelto per collaborare al suo progetto universale di bene.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 4,1-12
Commento del 09/04/2021
Salmo 118 (117),22-24
Commento del 14/04/2023
Vangelo di Gv 21,1-14
Commento del 05/04/2024
La piena di Dio non danneggia, la sua abbondanza non strozza! Bella la sottolineatura che, nonostante l'esagerata quantità e la grandezza dei pesci, la rete non patisce nessuno strappo!
I doni di Dio sono tutti a nostro vantaggio e mai a nostro danno, nonostante siano smisurati e di molto superiori alle nostre aspettative e alla capacità di accoglienza.
La chiesa è ricolma di grandi doni di carità e amore vicendevole, di uomini eccezionali come i santi, i tanti missionari, gli operatori di pace e di servizio che continuano a dividere nel mondo la mensa di salvezza preparata per tutti. Mai verrà meno l'assistenza del Signore, mai la sua grazia lascerà soli coloro che si è scelto per collaborare al suo progetto universale di bene.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 4,1-12
Commento del 09/04/2021
Salmo 118 (117),22-24
Commento del 14/04/2023
Vangelo di Gv 21,1-14
Commento del 05/04/2024
Venite a mangiare!
RispondiEliminaL'invito continuo e costante di Gesù.
VENITE a me!
Non mi stancherò mai...........
Venite.
Grazie
Venite a me voi tutti ..........e vi darò ristoro. Anen
Elimina"Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane".
RispondiEliminaPietro e gli altri sono attesi.
Alla riva Gesù li accoglie.
Trovano già la mensa imbandita.
Gesù li precede, li accompagna, li custodisce, si prende cura di loro.
Così ha cura di noi.