Prima lettura del 17 giugno 2025
2Cor 8,1-9
"Vogliamo rendervi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedònia, perché, nella grande prova della tribolazione, la loro gioia sovrabbondante e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nella ricchezza della loro generosità.
Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, domandandoci con molta insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a vantaggio dei santi. Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio; cosicché abbiamo pregato Tito che, come l’aveva cominciata, così portasse a compimento fra voi quest’opera generosa.
E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa. Non dico questo per darvi un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri.
Comunione di fede, comunione di vita, comunione di beni: questo è il messaggio che ci viene dalle prime comunità di discepoli di Gesù di cui gli Atti degli Apostoli ci danno una immagine efficace:
"La moltitudine di quelli che avevano creduto era d’un sol cuore e di un’anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva ma tutto era in comune tra di loro" (At 4,32).
È il modo più vero di fare e ricevere il bene nella comunità di coloro che si sono lasciati conquistare dalla prassi di Gesù.
Attenzione, condivisione, generosità: sono le coordinate della carità semplice e vera che rende ognuno capace di superare le difficoltà della vita, sostenendo e facendosi sostenere dai fratelli.
Paolo in questa pagina della seconda lettera ai Corinzi ne testimonia la forza e la bellezza partendo da una colletta di cui le prime comunità si facevano carico a favore di quella di Gerusalemme, duramente provata dalla persecuzione.
"E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato".
La ricchezza materiale non è minimamente paragonabile a quella spirituale.
Paolo, che ne ha esperienza diretta, fa un elenco di questi tesori: fede, Parola di Dio, conoscenza (nello Spirito), zelo per la diffusione del Vangelo, carità verso i più bisognosi.
Nella fondazione delle chiese, l'apostolo ha insegnato e trasmesso l'eredità di Gesù. Sentire tutto questo come autentica ricchezza, aiuta a vivere la verità e la forza dell'esperienza di fede che è rimasta salda e valida in tutti i tempi.
"Così siate larghi anche in quest’opera generosa".
La larghezza ricevuta dal Vangelo va ora "restituita" con generosità in un momento di bisogno di una intera comunità che è nell'indigenza. È l'occasione per esprimere la carità in modo autentico, mai teorico.
Diventare larghi d'animo e di cuore si può sotto l'opera dello Spirito in noi, che spalanca le ristrettezze, che fa battere di nuovo i cuori di pietra, che ridona orizzonti vasti ai nostri occhi missionari.
"Non dico questo per darvi un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri".
Paolo potrebbe ma non vuole imporsi come fondatore di comunità, tentazione in cui sono caduti purtroppo tanti grandi cristiani che hanno creato comunità nel mondo.
L'apostolo delle genti pagane vuole piuttosto essere ispiratore di una prassi illuminata dal Vangelo, apripista di un modo nuovo di intendere la direzione di un gruppo ecclesiale. Non spadroneggia con norme e comandi sui cristiani che lui ha evangelizzato, di cui si sente responsabile e che ama come figli.
Sapendo che uno solo è il Maestro e uno solo è il Pastore, suggerisce "la premura verso gli altri" come anima dell'esperienza del discepolo di Gesù.
È vero, siamo ricchi in ogni cosa, riempiti di un amore che ci sovrasta e ci avvolge!
La carità è concretamente risposta alla premura del Padre verso di noi, attenzione ai bisogni di bene totale della persona che ha avuto Gesù, servizio e promozione dell'amore vicendevole che attingiamo nello Spirito.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di 2Cor 8, 1-9
Commento del 20/06/2023
Salmo 146 (145), 8-9
Vangelo di Mt 5,43-48
Commento del 18/06/2024
🙏🙏
RispondiElimina"....mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri".
RispondiEliminaIn questi ultimi tempi ci sto lavorando tanto,SFORZANDOMI pure..ma Giorgio direbbe potrai ricavarne solo e..............
Quindi la strada è quella del seme..,ingrandirsi piano piano,senza sforzi;desiderando ,sentendo,esplodendo e mettendolo a disposizione di chi non Ha nulla;
Non solo soldi...ma nulla...nè capo,nè coda nell'intraprendere splendidamente il nostro viaggio su questa terra.
Rip.
"mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri".
RispondiEliminaSincerità, premura,
sono le declinazioni concrete
dell'amore, della carità.
La premura è un ingrediente indispensabile.
Gesù è pastore premuroso,
medico premuroso,
fratello premuroso.
🙏🙏🙏
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