Prima lettura del 20 giugno 2023

La grazia di prendere parte
2Cor 8, 1-9

"Vogliamo rendervi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedònia, perché, nella grande prova della tribolazione, la loro gioia sovrabbondante e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nella ricchezza della loro generosità.
Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, domandandoci con molta insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a vantaggio dei santi. Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio; cosicché abbiamo pregato Tito che, come l’aveva cominciata, così portasse a compimento fra voi quest’opera generosa.
E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa. Non dico questo per darvi un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri.
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà".


L'attenzione di Paolo per tutte le comunità che andavano formandosi nei luoghi dei viaggi missionari, lo spinge a prendersi carico del grido di aiuto che proviene dalle realtà più povere.
In questo caso scrive ai Corinzi chiedendo di essere generosi, così come lo sono stati i fratelli Macedoni.
La colletta era necessaria alla chiesa madre di Gerusalemme che, come minoranza perseguitata, non aveva la possibilità di sostentarsi da sé.
Questo gli dà occasione, nelle sue lettere, di riflettere sul senso della carità e di trasmettere la generosità tra i discepoli di Gesù, specialmente quelli provenienti dal paganesimo che sentivano un debito di riconoscenza verso la prima comunità.

"Posso testimoniare".

Paolo nei suoi viaggi visita le varie comunità cristiane ed è perciò testimone diretto del loro cammino di fede. Nelle sue lettere si trovano preziose notizie di prima mano sulle Chiese del suo tempo.
La notizia è rilevante perché le chiese della Macedonia, cuore dell'antica Europa balcanica, pur vivendo nella persecuzione e nella povertà, hanno donato largamente a favore dei fratelli che versavano in difficoltà più grandi.

"Che hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente".

Poveri che aiutano altri poveri. Chi aspetta di diventare ricco per aiutare gli altri non farà mai nulla in questo senso. Si resta sempre nel mondo dei propositi futuri e nel recriminare sugli altri che non sono generosi!
Fare il possibile ora, con i mezzi che abbiamo, con le poche cose che divise bastano per tutti, è la promessa del Vangelo che si realizza nelle nostre mani. Adoperarsi per il bene non dipende da quanti soldi si abbiano o dai beni posseduti, ma dall'empatia, dalla compassione con le sofferenze del prossimo.

"Domandandoci con molta insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a vantaggio dei santi".
I discepoli Macedoni hanno addirittura insistito per partecipare alla colletta!
È più della generosità, è sentire la spinta dello Spirito di carità, e addirittura sentirsi graziati nel poter essere utili agli altri!
Sull'esempio di Cristo che "Cristo da ricco si è fatto povero per voi" (v. 9) sentono che il bene degli altri viene prima della propria sicurezza economica.

"Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio".
Si sente lo stupore di Paolo e la sua ammirazione davanti a tanta abnegazione sincera!
È una colletta in denaro che, nello spirito con cui è fatta, accresce la fede e la capacità di partecipare anche se da lontano, alla vita dei fratelli.
Anche noi siamo colpiti da come dei poveri, senza conoscere personalmente gli apostoli e gli altri discepoli a Gerusalemme, siano così generosi.
Penso che il segreto sia proprio nelle parole dell'apostolo: sono felici di essere loro stessi "a vantaggio dei santi".
Uniti nella santità di cui siamo rivestiti dal Figlio, scopriamo com'è dolce stare con i fratelli, gioire con loro, vivere della grazia di poterli aiutare a vivere e a crescere.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 2Cor 8, 1-9
Commento del 15/06/2021

Salmo 146 (145), 5-6
Commento del 28/07/2022

Vangelo di Mt 5, 43-48
Commento del 16/06/2020


Commenti

  1. "Hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente".
    È il miracolo della generosità.
    È la disponibilità a largheggiare.
    È la sconfitta dell'avarizia,
    della paura,
    dell'avidità.
    Dare con spontaneità,
    con gioia,
    col cuore.
    "Hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente".
    Si smonta ogni idolatria.
    Si semina così fraternità,
    pace,
    benedizione.
    Si raccoglie gioia,
    serenità,
    contentezza.
    "Hanno dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente".

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  2. E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa-
    Fammi ricco della TUA Parola
    Conoscere sempre più TE realmente
    Donarmi,poi è naturale
    Amen

    RispondiElimina

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