Prima lettura di domenica 15 giugno 2025

Io fui generata

Pr 8,22-31


"Così parla la Sapienza di Dio: 

«Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,

prima di ogni sua opera, all’origine.

Dall’eternità sono stata formata,

fin dal principio, dagli inizi della terra.

Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,

quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;

prima che fossero fissate le basi dei monti,

prima delle colline, io fui generata,

quando ancora non aveva fatto la terra e i campi

né le prime zolle del mondo.

Quando egli fissava i cieli, io ero là;

quando tracciava un cerchio sull’abisso,

quando condensava le nubi in alto,

quando fissava le sorgenti dell’abisso,

quando stabiliva al mare i suoi limiti,

così che le acque non ne oltrepassassero i confini,

quando disponeva le fondamenta della terra,

io ero con lui come artefice

ed ero la sua delizia ogni giorno:

giocavo davanti a lui in ogni istante,

giocavo sul globo terrestre,ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo»"


La Sapienza di Dio ci fa un dono prezioso presentando sé stessa, rivelandosi nel parlare in prima persona. Deliziosa pagina del libro dei Proverbi con una bella catechesi su un tema che potrebbe apparirci arduo. 

L'intera Bibbia proclama in mille modi che il Signore ha fatto ogni cosa con sapienza. E l'apostolo Paolo sottolinea che la Sapienza di Dio è imparagonabile alla nostra, tanto da sembraci addirittura stoltezza (cfr. 1Cor 3,18-19). 

Qui la Sapienza è personificata: con il Signore da sempre, è all'origine di ogni cosa e, come una bambina, con gioia rallegra il proprio papà. 

Sono immagini grandiose e familiari allo stesso tempo, che dicono la preziosità di questa Sapienza e la sua universalità


"Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,

quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua".

La Sapienza è la prima realtà generata, prima di ogni cosa, prima di ogni profondità, prima della stessa acqua. 

Con queste due immagini inizia il racconto della creazione, nei primi versetti del libro della Genesi. 

Sull'abisso e sull'acqua che sa di morte, di tenebra e di invivibilità, plana lo Spirito, portando la fecondità che mancava. È un principio, un inizio di vita che la Sapienza precede con la sua esistenza. 


"Prima che fossero fissate le basi dei monti,

prima delle colline, io fui generata".

Siamo affezionati alla stabilità dei monti. Ci danno sicurezza e tremiamo quando slavine possenti li sgretolano.

Prima che tutta questa stabilità esistesse, prima della fondazione del mondo, la Sapienza era lì, primogenita di Dio, inizio di ogni cosa. 

Senza la Sapienza non c'è stabilità, non esiste opera che dura nel tempo.


"Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi

né le prime zolle del mondo".

L'autore biblico incalza con le immagini, rivelazione primaria su ogni nostra consapevolezza del creato.

Nessuna mano, nessun lavoro, nessuna azione di uomo, precede il dono e l'opera della Sapienza divina. 

È consolante leggere ed è bello immergersi nella contemplazione di una natura madre che trae armonia e senso dall'opera del Creatore.

Possiamo sentirci inutili, sbagliati, limitati e peccatori, ma di fronte a queste pagine il nostro cuore si apre alla lode.

Tutto ciò che conosciamo, ciò che siamo, nella Sapienza di Dio trova la sua pace, la sua sorgente e la sua bellezza.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:


Prima lettura di Pr 8,22-31 

Commento del 16/06/2019


Salmo 8,7-10

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Seconda lettura di Rm 5,1-5

Commento del 12/06/2022


Vangelo di Gv 16,12-15

Commento del 23/05/2025


Commenti

  1. Quando ancora,non aveva fatto la terra
    Tutto creato certosinamente,per il nostro bene
    Nutrirci,assaporare,gustare quello che ha preparato per noi,Gesù
    Tutto funzionale alla nostra realizzazione
    Attenti a non calpestare, quanto con cura e letizia, ci è stato offerto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahimè! Quanto abbiamo peccato calpestando
      le sue meraviglie! Perdono mio Dio, perdono 🙏🙏🙏

      Elimina

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