Prima lettura di domenica 8 giugno 2025 - Pentecoste
"Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio»".
Pasqua arriva al suo culmine nella Pentecoste, nel rinnovato dono dello Spirito lasciato da Gesù affinché i suoi non rimanessero orfani (cfr. Gv 14,18). E' dono completo della sua vita, della sua forza, della sua luce e nessuno ne è escluso.
La festa antica degli ebrei diventa nuova: non più memoria del dono della terra promessa, ma esperienza anticipata di un nuovo raccolto nel mondo futuro.
È festa di gratitudine, di speranza, di gioia. E ogni lingua è coinvolta nel lodare per questa grazia, ogni popolo è incluso nella salvezza, ogni nazione si scopre nazione santa.
I primi a stupirsi di ciò che irrompe nelle loro vite a Gerusalemme sono gli stessi apostoli. E poi lo stupore si allarga come un fuoco che prende e infervora tutti i presenti.
Luca ci offre un elenco di nazioni presenti a Gerusalemme per la festa: il dono Dio ha ormai varcato i confini del popolo eletto per raggiungere ogni uomo e ogni donna in questo mondo che ascolta e comprende la Parola dello Spirito.
"Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste".
È grande festa nella città santa: cinquanta giorni dopo la Pasqua si ricordava la terra promessa e la mietitura del grano, dono di Dio, stabilità e nutrimento donato ad un gruppo di schiavi liberati dall'Egitto.
È memoria della generosità di Dio, del suo dono di vita che assicura una dimora stabile e feconda, il nutrimento e sé stesso. La festa sembra concludersi ma ne inizia un'altra non prevista dagli uomini.
"Si trovavano tutti insieme nello stesso luogo".
Apostoli e discepoli stanno insieme in preghiera e in attesa che si compia la profezia del Maestro:
"Io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto" (Lc 24,49).
La Pasqua ha aperto un orizzonte inedito nei discepoli rimasti sotto shock dopo la crocifissione: quello che sembrava una perdita irrimediabile si trasforma in dono inimmaginabile, ciò che sembrava la fine diventa il nuovo inizio.
"Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano".
Lo Spirito irrompe con potenza nella vita di quei credenti in attesa fiduciosa.
La forza dell'amore di Dio ha rotto le catene della morte con il rialzamento dal sepolcro di Gesù e ora libera i cuori dalle barriere di privilegio chiuso ed esclusivo che la tradizione ha creato.
Non hanno più senso le leggi di separazione religiosa, non può essere tenuto in piedi un apparato di potere che si era appropriato della salvezza come tesoro prezioso non condivisibile.
Tutto il mondo, ogni lingua, ogni terra è destinata ad accogliere la Buona Notizia, prediletta figlia come Israele.
Apostoli e discepoli hanno bisogno della forza prorompente dello Spirito per scrollarsi di dosso anni di tradizione chiusa e andare sino agli estremi confini della terra così come il Maestro aveva detto loro.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 2,1-11
Commento del 09/06/2019
Salmo 104 (103)
Commento del 11/02/2019
Seconda lettura di Rm 8,1-11
Commento del 23/10/2021
Vangelo di Gv 7,37-39
Commento del 08/06/2019
Si trovavano tutti insieme nello stesso luogo!
RispondiEliminaBello ritrovarsi insieme....
Bello regalarsi momenti di condivisione su ciò che è VERO,eterno,che non muore...mai!
Bello far prevalere dialoghi di unione,di pace,di misericordia..di compassione!
Da solo non ce la faccio,con le mie sole forze....MA c'è un aiuto a cui posso rivolgermi,un avvocato...un sostegno....un conciliatore...c'è sempre e non lo vedo...
Lo Spirito Santo.
Grazie di questo dono...UNICO:
"Mentre stava compiendosi
RispondiEliminail giorno della Pentecoste".
È compimento della Pasqua.
È compimento dell'attesa.
È tempo dello Spirito.