Seconda lettura di domenica 5 ottobre 2025

Ravvivare il dono di Dio
2Tm 1,6-8.13-14
 
"Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato".

Paolo, ormai vecchio, scrive a Timoteo, suo giovane discepolo, per rincuorarlo e dargli speranza per svolgere al meglio il suo servizio verso la comunità a lui affidata. 
L'apostolo, con l'affettuosità di un padre, lo aiuta a fare memoria dei doni di Dio e della vocazione che ha ricevuto. Il battesimo, lo Spirito Santo, la fede: tanti sono i doni che fortificano il cuore di Timoteo. 
Fare memoria serve a dare solidità alle fondamenta della fede e della carità, a non dimenticare la fedeltà del Signore. 

"Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani".
Ecco un punto fondante per la storia spirituale di Timoteo: la sua ordinazione sacerdotale, come la chiameremmo noi oggi. Paolo ha imposto le mani sul suo capo comunicandogli il suo spirito. E da quel momento Timoteo ha il dono necessario per servire il Vangelo e i fratelli nella fede. Non deve fare leva solo sulle sue forza visto che il dono di Dio lo abita.

"Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza".
La sottolineatura ci fa pensare alla fatica di Timoteo nel fare il leader della sua comunità agli albori della chiesa nascente. 
Non vanifichiamo i doni di Dio! Nessun timore, nessuna timidezza deve regnare nel cuore del discepolo di Paolo, e non certo per le sue capacità o la sua bravura. Lo Spirito di forza, di carità, di servizio, di prudenza gli è stato infuso in abbondanza e lo rende capace di discernere il servizio ai fratelli e di accompagnarli nelle loro scelte fondamentali. 
Adesso non è solo: accompagnato dal Cristo con l'aiuto fattivo di Paolo, ha la possibilità di servire i fratelli con serenità, senza presunzione, ma con fermezza. 
Saremmo più ardimentosi se la certezza che Paolo effonde sul suo discepolo abitasse anche noi! Affidiamoci serenamente alla missione affidataci.
Ciò che non siamo capaci di fare per timidezza o indecisione, sarà lo Spirito a farlo in noi per condurre tutti al Padre.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ab 1,2-3;2,2-4
Commento del 02/10/2022

Salmo 95 (94),1-3
Commento del 27/03/2025

Seconda lettura di 2Tm 1,1-8
Commento del 26/01/2024

Vangelo di Lc 17,5-10
Commento del 06/10/2029

Commenti

  1. "Ti ricordo di ravvivare
    il dono di Dio, che è in te".
    Un dono è in me.
    Ha bisogno di nuova vita.
    Ha bisogno di esercizio.
    Il dono ricevuto vive
    donandosi senza misura.

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  2. Spirito di timidezza
    Donami slancio
    Fammi traboccare di TE
    AMEN

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