Seconda lettura di domenica 16 novembre 2025

Guadagnarsi il pane 
2Ts 3,7-12
 
"Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità".


Nella seconda lettera ai Tessalonicesi Paolo affronta un nodo importante, quello di essere parte, insieme ai fratelli, del progetto di completamento e compimento della grande opera creativa di Dio.
Genesi aveva intuito questo ruolo, come missione data dal Creatore stesso di custodire e far crescere nell'armonia il giardino già preparato per l'Adamo (cfr. Gn 2,15).
Il lavoro viene così inquadrato nella sua vera importanza: porta ad essere disponibili a cooperare per il bene comune, a provvedere al cibo personale ma ancora di più ad un nutrimento comunitario. E' l'opera che mostra concretamente in noi l'immagine del Padre.

"Quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi".
La fede non è amica del disimpegno e non giustifica il rifiuto a vivere qui e ora, sino in fondo. Chi sta con le mani in mano in un attesa passiva e superficiale, anche se si tratta dell'attesa della venuta il Cristo, non può giusticarla con una scelta di fede. 
Paolo mostra il paradosso di questa assurda situazione radicalizzata: non lavori, non mangi! E' una regola che chiunque approverebbe, e che dice due cose fondamentali: nessuna persona abile è esonerata dall'attività lavorativa e il cibo non è dovuto, ma parte integrante di quel processo di crescita che ci toglie dall'egocentrismo e ci fa riconoscere la preziosità del servizio reciproco.

"Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità".
Attesa laboriosa, speranza operativa, carità infaticabile, queste le coordinate della vita di un discepolo sincero!
Paolo non si stanca di esortare al bene. Nelle sue lettere spinge all'impegno, al dono di sé, al servizio dei fratelli, tutte opere che lui stesso ha scelto per non pesare su alcuno nei viaggi missionari.
La fede vive di fatti concreti, di dono disinteressato e generoso. Lavorare con tranquillità è la missione che ci viene affidata in mezzo ai fratelli, il modo divino di operare incessantemente come fa il Padre nostro che è Padre di tutti.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ml 3,19-20a
Commento del 13/11/2022

Salmo 98 (97),5-9
Commento del 11/10/2021

Seconda lettura di 2Ts 3,6-10.16-18
Commento del 28/08/2024

Vangelo di Lc 21,5-11
Commento del 23/11/2021

Commenti

  1. Dovete prenderci a modello!
    Si
    Col TUO aiuto
    da solo vado solo a sbattere contro la mia incapacità ad imitarTI!
    TU avanti,io preso a calci....,TI seguo!
    Non mi abbandonare...a me stesso,alle mie logiche.
    Amen

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