Prima lettura del 28 agosto 2024

Per non essere di peso ad alcuno
2Ts 3,6-10.16-18

"Fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, vi raccomandiamo di tenervi lontani da ogni fratello che conduce una vita disordinata, non secondo l’insegnamento che vi è stato trasmesso da noi.
Sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Il Signore della pace vi dia la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi.
Il saluto è di mia mano, di Paolo. Questo è il segno autografo di ogni mia lettera; io scrivo così. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi".


Vita oziosa e vissuta insensatamente, senza operosa carità, non devono trovare posto nello stile di vita dei discepoli di Gesù. Una vita fatta solo di parole vuote, di continue chiacchiere da bar, di discussioni infinite sui social per ogni fesseria, non aiutano a vivere veramente i doni di Dio e le relazioni autentiche con i fratelli.
La falsità a tutti i livelli viene stigmatizzata continuamente da Paolo nelle sue lettere.
Il lavoro, il servizio, la missione, sono faticosi, ci costano sudore, portano spossatezza e anche fallimenti, ma sono una benedizione per la nostra vita e per la nostra fede e sostegno fattivo alla vita dei fratelli.

"Sapete in che modo dovete prenderci a modello".
Paolo si propone come modello per i fratelli delle comunità che faceva nascere nei viaggi missionari. Qui a Tessalonica ha urgenza di mostrare la sua operosità, non certo per vanto, ma in quanto parecchi nella comunità non volevano lavorare per dedicarsi completamente ad un cristianesimo da élite, senza fare alcun lavoro per gli altri.
Chi più di Paolo, evangelizzatore instancabile, intrepido viaggiatore in luoghi inospitali e pericolosi, avrebbe avuto bisogno di arrivare in una comunità e rifocillarsi, dedicandosi completamente alla sola predicazione?
"Gli insegnamenti dell'Apostolo delle Genti hanno, come si vede, un'importanza-chiave per la morale e la spiritualità del lavoro umano. Essi sono un importante complemento a questo grande, anche se discreto, Vangelo del lavoro, che troviamo nella vita di Cristo e nelle sue parabole, in ciò che Gesù «fece e insegnò»" (Laborem Exercens 26 di Giovanni Paolo II).
Per Paolo essere modello del Cristo è valorizzare tutte le attività umane. L'incarnazione stessa porta a riconoscere la dignità di qualsiasi lavoratore e il valore di ogni gesto concreto che sia di servizio al prossimo.

"Noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi".
Come sappiamo dai racconti di Luca (cfr. At 18,3; 20,34) Paolo era tessitore di tende con peli di capra, lavoro durissimo che aveva imparato nella sua città natale, Tarso in Cilicia, in cui si costruivano i ripari apprezzati dai soldati per la loro impermeabilizzazione naturale.
Il suo impegno apostolico incessante lo fa essere comunque attento a non pesare nelle comunità per il suo sostentamento; non sempre i nuovi cristiani erano agiati, visto che anche i ceti più bassi della società erano coinvolti attivamente nell'evangelizzazione.
E poi Paolo non pretende il riguardo e gli onori che venivano riservati nel mondo greco alle persone con un impegno intellettuale.
"Per non essere di peso ad alcuno di voi": così giustifica il suo impegno lavorativo e penso che anche oggi tanti cristiani sfaccendati e chiacchieroni dovrebbero prenderlo ad esempio.

"Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare".
Insiste Paolo e sottolinea l'aspetto del diritto ad essere sostenuto perché anche evangelizzare, confortare, catechizzare ed essere punto di riferimento per affaticati e oppressi è un lavoro a tutti gli effetti.
Ma l'apostolo rinuncia a questo diritto e così facendo denuncia la tentazione di alcuni di approfittarsi dell'essere religiosi.
"Certo, la religione è un grande guadagno, purché sappiamo accontentarci! Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo e nulla possiamo portare via. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci" (1Tm 6,6-8).
Anche in questo impegno sociale che ha tolto una sacralità di comodo a coloro che evangelizzano e amministrano i sacramenti, dobbiamo essere grati a Paolo.
Il Padre "ha rovesciato i potenti dai troni" (Lc 1,52) e la chiesa ha un lungo percorso da fare per non essere di peso e per ritrovare il suo posto di servizio tra gli ultimi e i bisognosi.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 128 (127),1-2
Commento del 19/11/2023

Vangelo di Mt 23,27-32
Commento del 25/08/2021

Commenti

  1. "Noi infatti non siamo
    rimasti oziosi in mezzo a voi".
    La vita è
    dono prezioso.
    Va accolta,
    condivisa,
    donata,
    vissuta,
    giocata fino in fondo.
    Rimanere oziosi
    è mortificarla,
    umiliarla,
    sprecarla.
    "Noi infatti non siamo
    rimasti oziosi in mezzo a voi,

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  2. Tenersi lontano da chi conduce vita disordinata.
    Non è facile........
    Interpretare la vita............
    Io non giudico affatto,il comportamento del fratello,mi fermo,..
    i neuroni corrono ,sono fatti per questo
    Ma la realtà spesso è diversa dal mio giudizio
    Il disordinato" ha bisogno di guida,
    TU Signore che mi permetti di vivere coi disordinati,....persone che non sanno cosa fare,che pesci pigliare......non sanno,infine,che con le sole proprie forze NON VANNO da nessuna parte!
    Io sono anche chimato a dare,a capire,a mettere in ordine,con la TUA PAROLA,non la mia.
    Amen

    RispondiElimina
  3. Varie volte S Paolo mi sorprende ,un giudizio avvolte affrettato ti porta ad essere insensibile,c’è sempre una ragione per cui è ozioso.Signore pietà

    RispondiElimina

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