Salmo dell'11 ottobre 2021
Il Signore viene a giudicare
Sal 98 (97), 5-9
"5 Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
6 con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
7 Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
8 I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
9 davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine".
La natura secondo la Bibbia è prima di tutto un giardino, bello, vario, ricco di fiori e frutti di ogni specie. Quando dimentichiamo però la dimensione del dono e del progetto del Creatore, trasformiamo campi, sottosuolo, mari e monti da luoghi di bellezza e riposo, unicamente in fonti di avidità e fatica. Il possesso riduce tutto ad utilità e la contemplazione è sostituita da occhi avidi che cercano ciò che si può sfruttare.
La parola paradiso, parola di origine persiana (pardes), indica un luogo di vita, di incontro, di gioia.
I poeti, i mistici e la Scrittura vedono la natura esultare e gioire davanti al Signore come una sua creatura vitale, come se fosse un bambino o una bambina che davanti ai propri genitori esprimono tutto se stessi sapendo di essere amati e sono felici di essere guardati.
"I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne".
Fiumi e monti sono in agitazione. Più facile pensare a fiumi e mari in agitazione ma i monti li diremmo statici e inanimati.
Ma in tutta la natura, come nell'animo umano, si scopre un anelito, una trepidazione tangibile; la creazione, direbbe Paolo, non è muta e inanimata ma geme e attende come una partoriente, prossima ad un lieto evento (cfr. Rm 8, 22).
Qui il salmista vede profeticamente l'attesa già finita e la gioia riempire ogni cosa.
Qual è il motivo di tanta festosità?
"Davanti al Signore che viene a giudicare la terra".
È così che Bibbia ci mostra Dio giudice: è una buona notizia il suo giudicare, il suo arrivo è salutato con gioia. Sapersi oggetto del suo giudizio liberante è fonte di grande sollievo.
Questa visione profetica fa a pugni con le nostre paure e con le immagini del Signore, giudice inclemente, che punta il dito e conta minuziosamente ogni inevitabile mancanza. Come se una madre si annotasse per tutta la vita le marachelle dei bambini!
Questa visione aberrante della giustizia del Signore è un'interpretazione distorta e fuorviante della Scrittura.
"Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine".
Qui parla chi ha fiducia e confidenza col Signore, chi è certo del suo amore, di chi fa esperienza nella della paternità come cura e salvezza.
Solo il Signore giudica in modo giusto e retto, solo lui colma i baratri d'amore con clementi carezze, solo lui aspetta che i figli ritornino alla sua casa per abbracciarli, baciali, rivestirli della dignità perduta e iniziare la festa.
La natura ci è maestra in questo, è il luogo dove la grazia di Dio risplende, dove il Creatore è riflesso in ogni bellezza e maestosità.
Se i nostri cuori sono affaticati e disorientati, impariamo dalla creazione contemplandola; riprendiamo il nostro posto come vertice delle creature, cerchiamo nel giardino il Signore che viene a ridarci la nostra vera immagine, quella dei figli che si nutrono e si dissetano della sua giustizia redentrice e pacificante.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Rm 1, 1-7
Commento del 14/10/2019
Salmo 98 (97)
Commento del 09/05/2021
Vangelo di Lc 11, 29-32
Commento del 13/03/2019 e Commento del 04/03/2020
"I fiumi battano le mani,
RispondiEliminaesultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra".
Dio giudicherà: non è una minaccia.
Dio è giudice: è una buona notizia.
Il mio giudice è il Signore: è la mia speranza di liberazione.
È lui che mi ha donato la vita ed ogni cosa.
È lui che si prende cura paternamente di me.
È lui il traguardo del mio vivere.
È lui che giudicherà ogni cosa con il metro dell'amore misericordioso e compassionevole che mi ha già mostrato.
"I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra".
Con i fiumi e i monti anche io mi rallegro.
Vieni Signore a giudicare la terra.
Vieni Signore a liberare il modo.
Vieni Signore medico e cura di ogni creatura.
Vieni Signore a giudicare la mia vita, portando il tuo perdono e il tuo amore.
Risuoni il mare....
RispondiEliminaCom'è poetica e molto spirituale, al tempo stesso
Questa grande verità..
Tutto risuona alla SUA presenza paterna, materna
Conciliatrice
Grazie I