Prima lettura di domenica 16 febbraio 2020

Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua
Sir 15, 16-21

"Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;
se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.
Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
là dove vuoi tendi la tua mano.
Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
Grande infatti è la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.
I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini.
A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare".


I libri sapienziali non si stancano di ripetere che l'ascolto obbediente della parola di Dio rende saggi. Ed è così che inizia il nostro brano:
"Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno".
Eravamo convinti che noi dovevamo custodire e osservare i comandamenti, invece qui si afferma che queste Parole del Signore custodiscono noi!
Noi abbiamo bisogno di chi custodisce la nostra vita, che altrimenti sarebbe preda della stoltezza e della confusione.
Il Siracide vuole farci abbandonare la visione negativa dei comandamenti, sentiti come oppressivi e antidiluviani, per farceli riscoprire come doni alla nostra vita che cerca costantemente una direzione e "un centro di gravità permanente".

"Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
là dove vuoi tendi la tua mano".

Il paragone è posto davanti al discepolo per rendere palese che di fronte alla realtà c'è bisogno di un discernimento continuo: dove tenderà la mano il saggio e dove lo stolto?
Tante le banalità che diciamo, tipo : "ogni esperienza alla fine è utile, nella vita bisogna provare tutto"...
Esse dimostrano l'inconsapevolezza del rischio di morte per chi si lascia affascinare dalle novità e dalla trasgressione come vie di realizzazione personale.
Non è certo vitale voler sperimentare tutto e conoscere tutto! Ci sono realtà che bruciano la nostra esistenza e la impoveriscono anche irrimediabilmente.
Un maestro indirizza il giovane a fermarsi prima di decidere e a vagliare quello che giova alla sua vita e quello che la danneggia.

"Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà".

La stessa indicazione vitale di scelta di prima diventa ancora più fondamentale di fronte alla vita e alla morte che non sono certo equivalenti!
Il Deuteronomio ci aiuta ad entrare con lo spirito giusto nella pagina di oggi:
"Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza" (Dt 30, 19).
Questo testo mostra la stessa alternativa invitando senza equivoci "scegli dunque la vita".
I comandi del Signore sono le parole di un padre, di un maestro che fermano prima del baratro chi scambia scelte di morte come una vita migliore!
Il salmo di oggi dice:

"Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine" (Sal 119, 33).


"Grande infatti è la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa".

Al Signore nulla appare semplicisticamente neutro nello scegliere, lui infatti vede veramente la realtà com'è adesso e nelle conseguenze che porterà.
E' difficile far arrendere il nostro cuore, ribelle come un adolescente, al fatto che siamo limitati nel vedere la verità in ogni momento, e non distinguiamo chiaramente, in una realtà complessa come quella umana, ciò che è nettamente bene e ciò che è male.
Il saggio sa di non conoscere: si arrende al limite e all'incapacità e si lascia guidare dal Signore e dai suoi insegnamenti per sfuggire alla morte.

"I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini".

Il suo sguardo benevolo vede ogni cosa, perché conosce il cuore dell'uomo nel profondo. Ma conoscenza non vuol dire giudizio di condanna: il Signore conosce perché ama e ama chi conosce intimamente. La nostra vita gli sta a cuore tutta: corregge e indirizza al bene le opere dei suoi figli.

Prevenendo l'ovvia obiezione dello stolto il Siracide precisa:
"A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare".

Il cammino per emanciparsi dalla stoltezza è necessario. Il Signore non comanda a nessuno di peccare e di scegliere la morte.
"Scegli dunque la vita" è la parola incessante che il Dio della Vita ripete al cuore di ogni uomo.
Potremmo a questo punto disquisire di libertà: sono libero di fare quello che mi pare?
Questa volta è la parola di Paolo che, in modo icastico, da voce alla sapienza: "«Tutto mi è lecito!". Sì, ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Sì, ma non mi lascerò dominare da nulla»". (1Cor 6, 12).

Commenti

  1. Liberi di amare
    Di essere solo amati,
    Si può?!
    Con la frequenza giornaliera di TE!

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  2. Si parla di alcune realtà che sono messe davanti all'uomo: fuoco e acqua, morte e vita, bene e male, l'uomo può stendere la sua mano su ciò che più gli piace, ma solo se possiede la "sapienza di Dio" potrà scegliere quello che è il "bene" per tutta la sua vita.
    Dio infatti non ha mai comandato a nessuno di essere "empio" e non ha mai detto a nessuno di "peccare".
    (CPM Italia)

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  3. Dio rimane vigile, in silenzio, ma
    pronto a rispondere alla nostra domanda, al nostro desiderio di riprendere la strada giusta della vita e
    del bene, qualora l’avessimo abbandonata per percorrere il cammino del male e della morte. La
    nostra umanità con i nostri egoismi, gelosie, invidie ci porta nel momento della scelta a lasciarci
    ingannare ( come è successo a Eva ) dai falsi idoli perché gratificano nell’apparenza il nostro “io”,
    mentre la strada del bene, della vita, risulta spesso faticosa, non compresa dagli altri. Dobbiamo
    metterci in silenzio, ascoltare il Signore, sentire la sua vicinanza che ci darà la forza e il coraggio di
    pronunciare il nostro “sì” al bene e il nostro “no” al male.
    (Giuseppe Ferretti)

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  4. Bellissimo insegnamento questa pagina del Siracide. Ci mette in guardia dallo stare attenti a quando si sceglie ( e tutte le nostre azioni, pensieri e parole sono conseguenze delle nostre scelte, anche inconsce,) perché noi siamo tentati a scegliere seguendo i "desideri della carne," ovvero secondo quello che mi piace di più, proprio come ha fatto Eva. Invece la domanda che dobbiamo porci è questa:" Quando scelgo di ................, ha a che fare con la mia vita? Con la scelta che ho fatto, magari in un primo tempo, come sposarmi, essere madre, ecc.." solo l'ascolto della Parola aiuta a fermarsi un pochino prima dal commettere omicidi, adulteri, vendette, invidie, ecc. perché tutte queste cose sono presenti nel cuore dell'uomo, ma solo la Parola seminata nel terreno del nostro cuore può impedirci dal peccare. Custodiscimi Signore, che la tua Parola porti frutti di vita eterna

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  5. Il siracide propone di misurarci con la libertà del nostro desiderio, per decidere a cosa e a chi orientare ogni nostra segreta passione. Agli occhi di Dio solo il bene esiste, quindi la vita è una strada a senso unico :"a nessuno a comandato di essere empio, e a nessuno ha dato il permesso di peccare".

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  6. "Egli mi ha posto davanti
    fuoco e acqua "

    Questo continuo discernimento è ciò che vivo ora; catapultata in un inferno dove mi ritrovo, continuamente ad essere acqua, che spegne il fuoco, acqua che placa, che disseta, che vitalizza.
    Ma anche il fuoco sono;
    quello che porta Luce per rischiarare i bimbi che sono nelle tenebre....e quando sento la tensione molto forte,
    penso di essere come un violino dalle corde tese, pronto per essere suonato e allietare, perché
    so
    che Lo Sipirito Santo passa attraverso di me come una musica : io sono lo strumento e Pa' il musicista.

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  7. " IO vi mando come pecore in mezzo ai lupi".

    - Mamma... mi sento una pecora in mezzo ai lupi -

    - Ricordati che S.Francesco
    parlava ai lupi!

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