Salmo del 14 febbraio 2020


Forte è il suo amore per noi
Sal 117 (116)

"1 Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode,

2 perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.

Alleluia."

È il salmo più breve del salterio, ma non per questo meno ricco di spunti di meditazione. I toni missionari lo aprono all'universalità della salvezza.

"Genti tutte".

L'invito è rivolto a tutte le genti, "goim" in ebraico, cioè i popoli oltre i confini morali, territoriali e etnici d'Israele. È un invito alla lode per tutti gli uomini, nessuno escluso.
I commentatori richiamano spesso un versetto del profeta Isaia, uno dei primi profeti che, dopo l'esilio babilonese, apre gli ascoltatori ad una grande universalità:
"Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo
e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi,
quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza,
li condurrò sul mio monte santo
e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera" (Is 56, 6-7).

Quel richiamo agli "estremi confini della terra" che spesso troviamo sulle labbra di Gesù, già vive in tanta preghiera del popolo eletto.


"Lodate il Signore".
Israele è il popolo che, lodando, ospita il Signore e, a sua volta, il Signore di tutta la terra abita nelle lodi del suo popolo.
Israele, geloso della sua appartenenza al Signore, è certo che egli abbia uno sguardo di predilezione su di lui. Ma l'amore di Dio è un "grimaldello" che costringe i cuori a non tenere per sé un tesoro così grande!
Come le porte del Tempio si spalancavano nelle processioni religiose in cui tutto Israele accorreva, così vengono invitati i lontani ad aprirsi a questo dono immenso (cfr. Sal 24, 7). Il re della gloria entra e gli antichi pregiudizi sono distrutti.

"Popoli tutti, cantate la sua lode".
In ogni lingua, da qualunque cultura e religione, tutti i popoli sono invitati a cantare le lodi del Dio Altissimo.
Il canto, presente in ogni cultura, narra una storia attraverso gli eventi più significativi. Tutte le popolazioni, tutte le religioni si nutrono della memoria di fatti determinanti di cui si sentono grati al proprio Dio.
Accostarsi senza pregiudizi a questi canti di lode, apre ogni fedele a superare le barriere della diffidenza, del sentirsi più bravi degli altri a pregare e fa scoprire quel bagliore di rivelazione presente in ogni parte del globo.
Nella preghiera sincera tutti gli uomini si incontrano.

"Perché forte è il suo amore per noi".
Quest'amore è tenace, lotta per l'amato, scende in campo contro nemici che impediscono la lode e la gioia dei salvati.
L'amata del Cantico scopre che "Forte come la morte è l'amore" (Ct 8, 6).
Finalmente il "noi" non esclude nessuno; l'amore forte del Signore ha conquistato il cuore di ogni uomo!
Non vivendo più un amore possessivo, i cuori che amano non si sentono più defraudati da un amore che abbraccia tante più persone di quello che si potesse immaginare, senza confini, senza limiti.

"La fedeltà del Signore dura per sempre".
Amore e fedeltà vanno sempre in coppia nella Bibbia e non sono a tempo: sono "per sempre"! Ecco perché nasce il canto di lode a colui che ama senza riserve, senza condizioni, senza ripensamenti!
Il Signore è stabile, l'unico appiglio che non fa vacillare nella precarietà dei nostri anni.
"Per sempre" è la promessa degli innamorati, è il desiderio che si proietta oltre, che non si accontenta di anni e a cui non basta l'eternità.

Quante volte in altri Salmi si legge che le genti accerchiano, cospirando contro colui che prega; sono viste come nemiche che allontanano dalla fedeltà al Signore...
La paura che la religione degli altri popoli non fosse autentica, e quindi un pericolo per Israele, era motivo di chiusura e di pre-giudizio negativo.
Ma se la preghiera è rivolta a Dio, la conseguenza è dirompente! Lui è il misericordioso verso tutti, lui è onnicomprensivo di ogni sofferenza, onniaccogliente di ogni cuore. Chi gli si accosta è portato a riconoscere l'altro come fratello.
La lode universale di questo salmo fa nascere la consapevolezza che Dio è amore sempre, per ogni figlio e la sua paternità abbraccia l'intera storia dell'umanità. Alleluia!

Commenti

  1. “Genti tutte … Popoli tutti” (ver.1). Noi discepoli di Gesù siamo particolarmente invitati a questa universalità della lode che evidentemente significa ed esige la fratellanza universale, a far nostra questa breve preziosissima preghiera dedicandola con tutto il cuore alla pace tra tutte le genti del mondo. Gesù infatti ha destinato e inviato il suo Vangelo sino ai confini della terra! Quello che è già presente nella grande profezia ebraica, in Gesù si compie. Ma quanto noi siamo lontani, anche come comunità ecclesiale, da questo spirito di fratellanza universale!
    (Giovanni Nicolini)

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  2. La lode del Signore oggi si concentra su due parole che hanno il posto dominante nella fede e nella preghiera ebraico-cristiana: l’amore e la fedeltà. Per questo termine “fedeltà” desidero ricordare con voi una nota che mi sembra veramente fondamentale. Molte volte, e anche nel nostro Salmo di oggi, la fedeltà di Dio viene espressa con la parola “verità”. Così è nella versione greca della Bibbia e nelle versioni latine sia quella che traduce la versione greca, sia quella che traduce l’originale ebraico. Questo è molto importante, perché nella struttura profonda dello spirito ebraico, la verità divina non è tanto una verità generale e astratta, una verità puramente razionale, ma è appunto la fedeltà di Dio. A che cosa Dio è fedele? Egli è fedele all’alleanza che ha stabilito e donato al suo popolo. E’ fedele al patto d’amore con il quale Egli si è unito al suo popolo, al piccolo popolo dei pastori ebrei. Questa è per Israele e per la sua fede la fondamentale “verità” di Dio!
    (Giovanni Nicolini)

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  3. Il piccolo salmo 116 (117), costituito da soli due versetti,
    è un inno alla universalità della chiamata di Dio. Esso
    veniva cantato al termine della cena Pasquale ebraica per
    cui, nel momento stesso in cui Cristo lo cantò nell’ultima
    cena, questa parola cominciò a diventare realtà.
    San Paolo, nella lettera ai Romani, cita questo salmo
    (Rm. 15, 11) esortandoci: “Accoglietevi perciò gli uni gli
    altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico
    infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in
    favore della veracità di Dio, per compiere le promesse
    dei padri; le nazioni pagane invece glorificano Dio per la
    sua misericordia…” (Rm. 15, 7-9).
    (Vincenzo Topa)

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  4. Alla forza e alla fedeltà del tuo amore, Signore, risponda la lode corale di tutti i popoli....

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  5. Verità
    In tante situazioni quotidiane, relazionali
    non risontro chiarezza, fiducia, trasporto.
    Solo convenienza, rapporti di scopo.....

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  6. Dalla tua lode non è escluso nessuno... dal tuo amore non è escluso nessuno.... dalla tua salvezza non è escluso nessuno.... Benedetto sei tu Signore

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