Salmo del 13 gennaio 2022

La tua destra e il tuo braccio
Salmo 44 (43),1-4

"1 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Maskil.

2 Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito,
i nostri padri ci hanno raccontato
l'opera che hai compiuto ai loro giorni,
nei tempi antichi.

3 Tu, per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti,
per farli prosperare hai distrutto i popoli.

4 Non con la spada, infatti, conquistarono la terra,
né fu il loro braccio a salvarli;
ma la tua destra e il tuo braccio e la luce del tuo volto,
perché tu li amavi".


Ci fermiamo oggi sui primi versetti del Salmo 44 proposto dalla liturgia.
Per comprendere la Scrittura è necessario entrare nell'esperienza concreta, stratificata nella coscienza d'Israele, familiarizzarsi con la sua identità, nata dalla presenza di Dio in ogni momento della sua storia, e messa a fuoco dalla memoria delle opere salvifiche.
Partendo dalla nascita d'Israele, con la relazione amorevole di Dio con Abramo, Isacco e Giacobbe, la riflessione teologica passa dalla liberazione egiziana e dal cammino della giovinezza nel deserto, per approdare, nella maturità del popolo, alla terra della promessa.
Un popolo poco numeroso, con scarse capacità belliche, riesce ad uscirne spesso vincitore contro popoli terribili e potenti. I Salmi sono il canto stupito di questa presenza vittoriosa del Signore.

"Non con la spada, infatti, conquistarono la terra".
Israele è un popolo di pastori nomadi. Non si ricordano di lui grandi campagne militari come per i greci o i romani. E' evidente che la conquista della terra per un pugno di schiavi erranti è un vero miracolo.
Sono descritti come una pianticella delicata piantata da Dio nella terra fertile solcata dal Giordano, mentre con l'altra mano sradicava le genti cananee.

"Né fu il loro braccio a salvarli".
Israele sa bene che con la forza delle proprie braccia non avrebbero costruito la loro dimora, che il Signore è la vera forza operante in mezzo al popolo:
"Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città,
invano veglia la sentinella (Sal 127,1).

Quel termine "invano" dice quanta idolatria sta dietro alla fiducia nelle sole forze umane, nella pretesa di sapersi difendere con la propria furbizia e lungimiranza.
Troppe volte Israele ha sbattuto il muso contro le sue incapacità ed è dovuto tornare alle ammonizioni dei profeti e delle guide che cercavano di educare il suo cuore alla docilità verso i precetti del Padre.

"Ma la tua destra e il tuo braccio e la luce del tuo volto".
Il Signore è la forza di questo popolo diverso da tutti gli altri popoli.
Egli si è fatto guerriero liberatore, ha lottato e vinto per amore dei suoi figli.
"Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni" (Is 52,10).

E' il gesto dell'eroe che lottava per tutti, che in prima persona rischiava la vita affinché i suoi concittadini fossero salvi. E l'umanità è chiamata ad essere spettatrice della vittoria inaspettata di questa piccola terra incuneata in mezzo a tante potenze, che tiene testa ai grandi, portando a vessillo il suo Dio.
Non è Israele a splendere in mezzo a tutte le nazioni: è questo volto nuovo di Dio, che la fede del popolo annuncia, che conquista e stupisce.
Egli è la luce che rompe le tenebre della diffidenza e della lontananza, è il sorriso che si mostra ad ogni persona in ricerca della sua inedita diversità.
E' la sua benevolenza ad illuminare la vita di questo popolo ed è un grande insegnamento per il nostro cuore: come Israele torniamo a chi è veramente vincitore sul male, riponiamo la nostra fiducia nelle mani del Padre per trovare pace, riconciliazione e vittoria.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Sam 4,1-11
Commento del 16/01/2020

Vangelo di Mc 1,40-45
Commento del 14/02/2021

Commenti

  1. "la tua destra e il tuo braccio e la luce del tuo volto,
    perché tu li amavi".
    Ecco che vedo e sento.
    Un tuo gesto e una tua parola
    ed è storia.
    La tua destra mi sostiene.
    Il tuo braccio mi dà sicurezza.
    Il tuo volto mi consola.
    Il tuo amore è la mia vita.
    Dammi la tua destra.
    Distendi il tuo braccio.
    Mostrami il tuo volto.
    Sono certo del tuo amore,
    mio Signore e mio Dio.
    "la tua destra e il tuo braccio e la luce del tuo volto,
    perché tu li amavi".

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  2. ___- con i nostri orecchi abbiamo udito!

    Si
    Abbiamo ascoltato ,fatto nostro il TUO modo di agire,di comunicare e ci hai desti.
    L'amore è per me,per noi.
    Noi quindi con amore ci relazioniamo ;null'altro se TU sei nel nostro cuore.
    Amen

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  3. "...Perché Tu li amavi..."
    Vieni Signore,
    toccaci con il Tuo Amore

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