Vangelo del 25 gennaio 2022 - Conversione di Paolo

Proclamate il Vangelo
Mc 16, 15-18

"In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno»".

Oggi grande festa nella Chiesa, giorno a cui tutti noi dobbiamo essere grati, punto fermo della storia in cui Signore si è preso Paolo per farne il più grande apostolo delle genti, quelle persone al di fuori di Israele che prima erano considerate escluse dalla salvezza e che, da Paolo in poi, scoprono di quanto amore fossero destinatarie!
E' la festa della sua conversione, o meglio a lui che credente lo era, dell'illuminazione che lo ha raggiunto tramutando il suo cuore di pietra, attaccato alla legge, in un cuore di carne che preferiva il vivere e morire per Cristo (cfr. Fil 1, 21) a qualsiasi proselitismo, norma o precetto.
Da quel giorno in poi ha fondato tante comunità al di fuori dei Israele, prendendosene cura anche a distanza attraverso le meravigliose lettere che ancora leggiamo.
Gli Atti degli Apostoli, che raccontano i primi passi della comunità di Gesù dopo la sua resurrezione, si fermano anche sulla conversione del rabbino che diventa discepolo, dietro a colui che si diceva Figlio dell'unico Dio.
Come gli altri apostoli, Paolo si incammina, secondo la Parola di Gesù, a portare l'annuncio del Vangelo sino agli estremi confini della terra e con questo fervore ha raggiunto anche noi.

"In quel tempo, Gesù apparve agli Undici".
Non è un tempo qualunque quello citato qui: siamo, alla fine del Vangelo di Marco e, ascoltando, partecipiamo anche noi all'ultima mensa in comune con i discepoli, prima di essere elevato al cielo dal Padre (cfr. Mc 16, 19).
Sono le sue ultime parole, il "testamento" che lascia di sé, la missione sua che diventa la loro.

"E disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura»".

Il risorto ha aperto gli argini della grazia e da Gerusalemme essa si spande su tutte le altre città del mondo. Il Vangelo è "buona notizia", proclamazione che raggiunge ogni creatura, grande amore del Creatore che si specchia in ognuna di loro. Ogni creatura deve essere raggiunta dalle parole d'amore, sussurrate col vento dello Spirito, in tutto il creato.

Paolo diventerà apostolo al pari degli altri, perché Gesù stesso appare anche a lui, dandogli lo stesso comando, la stessa missione.
E' il mandato che gli apostoli hanno accolto fino alla fine, fino a dare la vita nel martirio.
E' la stessa missione che riceviamo noi; convertiti al suo Vangelo e illuminati dalla sua "passione" per l'umanità, anche noi come Paolo conquistati dal suo Spirito, portiamo a tutti la gioia del Signore risorto, presente e compagno della vita di tutti.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 22, 3-16
Commento del 25/01/2019 e Commento del 25/01/2020

Salmo 117 (116)
Commento del 03/07/2019 e Commento del 14/02/2020

Vangelo di Mc 16, 15-20
Commento del 25/04/2020

Commenti

  1. «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».
    Tutto il mondo, ogni creatura:
    ecco in confini dell'amore di Dio.
    Il Vangelo è proclamato:
    Dio è Amore!
    Dio è Padre!
    Dio sarà tutto in tutti!
    «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».
    Come non correre a dirlo a tutti?
    Come non gridare questa bella notizia?
    Come escludere qualcuno da questo dono universale?
    «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

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  2. Chi crederà sarà salvato
    Si
    Signore grazie per ciò che fai per me
    Donami la capacità di farti conoscere, anche, con i miei gesti quotidiani.
    Amen

    RispondiElimina

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