Seconda lettura del 6 gennaio 2022 - Epifania del Signore
Essere partecipi della stessa promessa
Ef 3,2-3.5-6
"Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo".
Paolo parla di un mistero nascosto da tantissimo tempo e che ora finalmente è stato rivelato, attirando così la nostra curiosità perché tocca una corda che ci fa vibrare il cuore.
Quando si parla di Dio la parola mistero è d'obbligo.
Lui è mistero; tutto ciò che egli fa profuma di mistero ed ha a che fare con noi, con la dimensione intimamente nascosta eppure presente nella nostra vita.
E' una realtà che non si tocca, non si possiede e non si manipola, che riusciamo solo ad intuire oltre i sensi. Lo Spirito viene in nostro aiuto per introdurci nel mistero di Dio e della vita.
"Le genti".
Nella Bibbia le genti, "goim" in ebraico, sono tutti gli altri popoli all'infuori di Israele. Sono i pagani, quelli che non sono stati scelti per il patto e l'alleanza con Dio, e per questo ritenuti esclusi dai doni del Signore. Così la pensa gran parte dell'Antico Testamento, così si era radicato nella mentalità sociale in Israele.
"Ora è stato rivelato", ora è stata tolta la coltre che offuscava la vista fuori da Israele e tutti accedono al mistero nascosto per secoli e secoli.
Da una parte è rivelato per liberare le genti dall'impossibilità di sentirsi figli di Dio, dall'altra per impedire ad Israele di vantarsi di un dono che non è esclusivo, ma universale.
"Sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità".
E' un annuncio rivoluzionario: anche i pagani, in Cristo, sono chiamati a condividere la stessa eredità del popolo eletto. Il profeta Isaia era stato un pioniere nel profetizzare questa novità ma solo in Cristo si riesce a realizzare.
Donando la vita per tutti, ha abbattuto il muro di separazione che c'era tra Israele e gli altri popoli.
Dio è uno ed è Padre di tutti: è sempre difficile scardinare l'idea, cara a tante religioni, che ci sono figli e figliastri, che solo alcuni sono i prediletti e il resto esclusi. Gesù il Cristo ha distrutto per sempre una simile visione settaria e Paolo la ribadisce con la chiarezza e la commozione di chi ha donato tutta la vita alle sue genti!
"A formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo".
Il Vangelo è buona notizia per questo amore universale e senza confini che annuncia.
Le promesse ora sono condivise con le genti, che divengono fratelli, figli, stesso corpo mistico, stessi destinatari di salvezza e liberazione.
Noi che in effetti facciamo parte delle genti non circoncise e non ebraiche, dovremmo sentire la portata travolgente di questo annuncio che Paolo ci trasmette e partecipare insieme della familiarità tenera e paterna con Dio.
Tutto l'universo obbedisce all'Amore (cit. Franco Battiato), tutti sono chiamati a partecipare alla stessa alleanza col Padre, allo sposalizio inscindibile che ci lega tutti a lui.
E' la notizia più consolante del Vangelo, la buona notizia che nessuno si perde, che ogni uomo e donna è mio fratello, accanto a me, e tutti insieme accanto al Padre!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Is 60,1-6
Commento del 06/01/2021
Salmo 72 (71),1-8
Commento del 03/12/2019
e Salmo 72 (71),9-20
Commento del 17/12/2019
Seconda lettura di Ef 3,2-12
Commento del 21/10/2020
Vangelo di Mt 2,1-12
Commento del 06/01/2020
RispondiElimina"Le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità".
Ancora la buona notizia.
Il Figlio ha aperto lo scrigno.
L'Unico erede condivide con noi
il suo tesoro.
Nessuno è più escluso.
Tutti sono chiamati a condividere la preziosa eredità.
"Le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità".
Benedetto il Signore
che apre e non chiude.
Benedetto il Signore
che attira e non respinge.
Benedetto il Signore
che che si dona e non prende.
Benedetto il Signore
che mi ha voluto suo erede.
"Le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità".
"A formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo".
RispondiEliminaEcco il top per me!
Essere uniti a tal punto da formare , partecipare per la formazione di UN SOLO intento,l'amore -dono fra tutti.
Grazie Signore