Prima lettura del 3 gennaio 2022
Si manifestò per togliere i peccati
1Gv 2, 29-3,6
"Figlioli, se sapete che Dio è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è stato generato da lui.
Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro. Chiunque commette il peccato, commette anche l’iniquità, perché il peccato è l’iniquità. Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati e che in lui non vi è peccato. Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto".
La prima lettera di Giovanni riprende tanti annunci fondamentali del quarto Vangelo tra cui il tema del peccato che ritorna più volte in tutti e due gli scritti. Per entrare in questo brano è utile riandare alle parole di Gesù nel capitolo 9 del Vangelo di Giovanni, in cui risponde ai farisei che lo stanno "processando" perché ha guarito un uomo nato, il giorno di sabato: "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: «Noi vediamo», il vostro peccato rimane" (Gv 9, 41).
Il peccato è allora ciò che ci impedisce la compassione, che innalza noi al di sopra di tutti per l'illusione di vedere chiaro, di capire tutta la realtà e quindi poterla giudicare. E' una pretesa mortale che ci separa dagli altri e ci impedisce di abbeverarci alla roccia da cui sgorga l'acqua viva del perdono.
"Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati".
Giovanni sottolinea che l'Epifania (manifestazione) del Figlio ha lo scopo primario di liberarci dal macigno gravoso e doloroso del peccato che grava sulla nostra vita e ci impedisce di amare come vorremmo.
Il Battista infatti così presenta Gesù: "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!" (Gv 1, 29).
Il giudizio di Dio ci trova tutti mancanti, non coerenti, impregnati di invidia, rancori, vendette, soprusi verso i fratelli. Eppure questo giudizio non è per la condanna, ma muove il Padre al dono massimo, quello del Figlio, affinché ogni uomo sapesse di essere amato e perdonato.
"In lui non vi è peccato".
Libero dal peccato, il Cristo diventa liberatore dei peccatori. È il Figlio unigenito del Padre, figlio della luce senza ombre; non sacerdote a immagine di quelli antichi, peccatori a loro volta, ma sacerdote e mediatore di un'alleanza nuova fondata sulla sua morte in riscatto del peccato di tutti (cfr. Eb 9, 15).
"Chiunque rimane in lui non pecca".
Come conciliare questa affermazione di Giovanni con quella fatta un capitolo prima: "Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi" (cfr. 1 Gv 1, 10).
E' vero siamo peccatori ma la cura esiste.
Come di attenzioni amorevoli ne abbiamo bisogno ogni giorno, così anche il perdono non è dato una volta per tutte e poi basta. Ogni giorno abbiamo bisogno di questo pane quotidiano, nutrimento che ci serve per risollevarci ad ogni caduta, ad ogni mancanza d'amore.
Rimanere in lui, come ripete Gesù nel Vangelo di Giovanni, è vivere da salvati!
Rimanere in Cristo è abitare con lui, ascoltarlo ogni giorno, lasciarsi plasmare dalla sua santità. In lui si vive riconciliati e continuamente liberati dal peccato.
Abbiamo un Padre che non si stanca di riaccoglierci sempre, con la capacità infinita di perdono. Apriamo le nostre braccia e accogliamo la sua grazia che ci fa conformi al Figlio suo.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di 1Gv 3, 1-3
Commento del 01/11/2020
Salmo 98 (97)
Commento del 18/05/2019 e Commento del 09/05/2021
Vangelo di Gv 1, 29-34
Commento del 03/01/2020
"Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati".
RispondiEliminaManifestazione liberante.
L'unica cosa che il Signore toglie.
Non toglie gioia, vita, felicità.
Toglie il peccato, il peso,
la spazzatura che produciamo.
"Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati".
È bello saperlo.
Produce gratitudine.
Fa nascere pace.
"Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati".
"In lui non vi è peccato".
RispondiEliminaNon solo come diceva Giorgio ,lo toglie pure da me!
Cosa pretendo ancora;quindi perdonato non avrò più occhi per condannare,emettere sentenze,abbrutirmi.
Ma sarò gioioso,mite,arrendevole,,,
Amen