Prima lettura del 1 gennaio 2022

Voi siete figli
Gal 4, 4-7

"Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio".


È il tema più tenero e profondo del Natale: Dio che sceglie per il Messia la nascita come figlio di donna, come tutti, come ognuno di noi.
Nasciamo figli come il Figlio e il Vangelo non si stanca di annunciarci che Dio è Padre nostro, Padre di tutti.
Paolo riflette molto su questa realtà, mistero che ci è stato rivelato, dono alla nostra umanità che viene curata dall'Amore.

"Che voi siete figli lo prova il fatto".
Non si tratta di essere figli in senso figurato o simbolico: siamo realmente generati da Dio, amati da figli!
L'adozione a figli non è una figliolanza di serie B. Anzi, è una figliolanza d'elezione, l'essere scelti dal Re per essere suoi eredi, i prediletti nel suo Regno. Paolo ne mostra ora una prova per darci la misura di quanto sia vera questa affermazione.

"Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio".
Questo è il sigillo che corona il grande dono! Lo stesso Spirito del Figlio è ora anche ospite nei nostri cuori. L'unico Spirito di Dio è inviato a noi, condiviso dal Figlio, donato per la nostra gioia.

"Il quale grida: Abbà! Padre!".
Proprio perché Spirito filiale ha una sola parola da gridare: "Abbà", che alla lettera è "papà"!
Instancabilmente questo grido che si alza dal cuore sempre, in ogni momento di gioia, in ogni preoccupazione, in ogni lode. E' un invocare senza voce, quella confidenza filiale che faceva di Gesù una cosa sola col Padre

"Quindi non sei più schiavo, ma figlio".
Grazie alla fatto che "Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli", non siamo più schiavi di fronte a Dio. La Legge antica aveva travisato il volto di Dio come se fosse un legislatore inflessibile che attendeva obbedienza e sottomissione. Dopo l'incarnazione questa menzogna non può più albergare nei nostri cuori.
Finalmente il rapporto vero che il Padre desidera si è manifestato nell'epifania del Figlio.

"Se figlio, sei anche erede per grazia di Dio".
Felice conclusione del discorso di Paolo. Dal momento che siamo figli siamo anche eredi, eredi di Dio. Fa una certa impressione ripetercelo: eredi di tanta grazia, di tanta potenza, di tanto Amore!
Ma lo possiamo dire con la confidenza incosciente dei bambini che guardano il papà e sanno che è il proprio papà, che chiedono certi di essere accontentati, che cercano la mano e la trovano sempre.
Siamo eredi per grazia e con questa bellissima certezza incamminiamoci felici in questo nuovo anno che il Signore ha preparato per noi. Buon anno di grazia a tutti!


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Nm 6, 22-27
Commento del 01/01/2020

Salmo 67 (66)
Commento del 15/05/2019

Vangelo di Lc 2, 16-21
Commento del 01/01/2021

Commenti


  1. "Quindi non sei più schiavo,
    ma figlio".
    Ecco il riscatto.
    Ecco il dono infinito.
    Ecco la vita nuova.
    "Quindi non sei più schiavo,
    ma figlio".
    Lo schiavo diventa figlio.
    Il padrone diventa Padre.
    La vita diventa amore.
    "Quindi non sei più schiavo,
    ma figlio".
    Benedetto il Signore che libera.
    Benedetto il Signore che innalza.
    Benedetto il Signore che ama.
    "Quindi non sei più schiavo,
    ma figlio".

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  2. L'acme di questo SUO continuo donarsi è il DONO per eccellenza, il SUO SPIRITO!
    ......
    Ho capito bene il SUO.

    GRAZIE, lode a TE o mio papà!

    RispondiElimina

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