Salmo del 20 maggio 2022
Saldo è il mio cuore
Sal 57 (56),8-9
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
9 svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora".
Il cuore è il nostro centro interiore e anche l'incrocio tra l'umano e il divino. È luogo prezioso, da recuperare come luogo di relazione e di rivelazione. Nei Salmi spesso è il protagonista della preghiera dove attingere forza e centralità per indirizzarsi ad un altro cuore, quello di Dio.
I Salmi, suggeriti e ispirati da lui, sono le parole che l'amato ama sentirsi dire, la familiariatà che mai stanca chi sente di avere un rapporto vitale con chi gli sta accanto.
Ripetersi le parole dei Salmi rincuora e incammina sulle vie che lo Spirito suggerisce.
"Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore".
È il sogno di ogni uomo e di ogni donna, la necessità a cui aneliamo per uscire dal turbamento e dalle tempeste della vita. Il cuore saldo è inizio di serenità, è possibilità di stabilità interiore, è forza ritrovata per affrontare i giorni difficili da portare.
Il salmista ripete l'affidamento a chi è sempre stabile, fedele alla sua promessa come aveva annunciato Isaia :
"Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace" (Is 54,10).
"Voglio cantare, voglio inneggiare".
Quando si trova un punto centrale, la vita prende un significato globale e sboccia la lode, apice della preghiera.
"Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore".
È il sogno di ogni uomo e di ogni donna, la necessità a cui aneliamo per uscire dal turbamento e dalle tempeste della vita. Il cuore saldo è inizio di serenità, è possibilità di stabilità interiore, è forza ritrovata per affrontare i giorni difficili da portare.
Il salmista ripete l'affidamento a chi è sempre stabile, fedele alla sua promessa come aveva annunciato Isaia :
"Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace" (Is 54,10).
"Voglio cantare, voglio inneggiare".
Quando si trova un punto centrale, la vita prende un significato globale e sboccia la lode, apice della preghiera.
Il cuore si apre al desiderio di cantare e l'esultanza è contagiosa, coinvolge tutto noi stessi e chi ci sta accanto. E' un'esperienza che tante volte abbiamo fatto: basta una canzone a cui siamo affezionati, una musica che ci raggiunge per risollevarci e farci iniziare a cantare. I Salmi sono quella musica che suggerisce la preghiera che spesso non ci viene spontanea; sono canti di chi ci ha preceduto e che ci rendono facile innalzare lo spirito.
"Svégliati, mio cuore".
Ecco cosa devo imparare a dire spesso al mio cuore, troppo spesso indaffarato in tante distrazioni che non portano a nulla o tante volte sonnacchioso, rinunciatario, chiuso in se stesso.
I profeti e i Salmi sono le sentinelle che annunciano l'alba del giorno nuovo, che svegliano i cuori affinché accolgano la benedizione del Signore e la bellezza che pulsa nella natura.
Come la sveglia ogni mattino chiama all'operosità, così la lode e il canto chiamano il cuore alla gioia.
"Svegliatevi, arpa e cetra".
Anche gli strumenti sono chiamati fuori dalle loro custodie perché il tempo del canto è tornato e la musica vibri nell'aria per annunciare la festa.
Un cuore sveglio canta e il canto sveglia il cuore.
"Voglio svegliare l'aurora".
Nella notte inizia il canto; dal tramonto non si va verso le tenebre ma si accende la veglia, attendendo l'aurora. Addirittura il canto l'anticipa perché l'attesa sia già festa, il desiderio già gioia.
Sono tanti i simboli della notte nei Salmi; recitarli sintonizza su una luce che arriva certamente, che ci attende e aspetta anch'essa di brillare per noi.
La beatitudine che viene dallo Spirito ci fa scoprire la preziosità dell'esistenza in tutte le cose e rende il nostro cuore saldo e felice di vivere.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 15,22-31
Commento del 15/05/2020
Salmo 57 (56)
Commento del 24/01/2020
Vangelo di Gv 15,12-17
Commento del 24/05/2019 e Commento del 07/05/2021
"Svégliati, mio cuore".
Ecco cosa devo imparare a dire spesso al mio cuore, troppo spesso indaffarato in tante distrazioni che non portano a nulla o tante volte sonnacchioso, rinunciatario, chiuso in se stesso.
I profeti e i Salmi sono le sentinelle che annunciano l'alba del giorno nuovo, che svegliano i cuori affinché accolgano la benedizione del Signore e la bellezza che pulsa nella natura.
Come la sveglia ogni mattino chiama all'operosità, così la lode e il canto chiamano il cuore alla gioia.
"Svegliatevi, arpa e cetra".
Anche gli strumenti sono chiamati fuori dalle loro custodie perché il tempo del canto è tornato e la musica vibri nell'aria per annunciare la festa.
Un cuore sveglio canta e il canto sveglia il cuore.
"Voglio svegliare l'aurora".
Nella notte inizia il canto; dal tramonto non si va verso le tenebre ma si accende la veglia, attendendo l'aurora. Addirittura il canto l'anticipa perché l'attesa sia già festa, il desiderio già gioia.
Sono tanti i simboli della notte nei Salmi; recitarli sintonizza su una luce che arriva certamente, che ci attende e aspetta anch'essa di brillare per noi.
La beatitudine che viene dallo Spirito ci fa scoprire la preziosità dell'esistenza in tutte le cose e rende il nostro cuore saldo e felice di vivere.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 15,22-31
Commento del 15/05/2020
Salmo 57 (56)
Commento del 24/01/2020
Vangelo di Gv 15,12-17
Commento del 24/05/2019 e Commento del 07/05/2021
"Svégliati, mio cuore,
RispondiEliminasvegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora".
È il canto della fede nella notte.
È il desiderio che precede ogni cosa.
È una necessità che accoglie più vita.
"Svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora".
Svegliare il cuore alla vita.
Svegliare la musica alla gioia.
Svegliare l'aura per il desiderio di luce.
"Svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora".
Col cuore finalmente sveglio lodo.
Col canto rendo grazie.
Nella notte rinasce il desiderio luce.
"Svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora".
"grande fino ai cieli è il tuo amore
RispondiEliminae fino alle nubi la tua fedeltà"
AMORE e chi lo dubita,il TUO amore s'è speso fino alla morte di croce!
FEDELTA' solo TU sei sempre fedele,hai capacità di rimanere fedele ai patti;non solo ,quando io vengo meno,TU sei fedele pure per me!
Grazie per questo connubio tra amore e fedeltà ;dai amore perchè sei fedele;sei fedele perchè mi ami!
Splendido Gesù donami la pace del mio cuore-
Amen