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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

Vangelo del 31 ottobre 2024

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Il terzo giorno la mia opera è compiuta Lc 13,31-35 "In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!»" Il Vangelo ci sorprende sempre e il brano di oggi ha un tono che non riscontriamo in altre pagine. E' un combattimento in cui ...

Prima lettura del 30 ottobre 2024

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Nella semplicità del vostro cuore Ef 6,1-9 "Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. «Onora tuo padre e tua madre!». Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: «perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra». E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore. Schiavi, obbedite ai vostri padroni terreni con rispetto e timore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, non servendo per farvi vedere, come fa chi vuole piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo di cuore la volontà di Dio, prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini. Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo che libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene. Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che il Signore, loro e vostro, è nei cieli e in lui non vi è ...

Salmo del 29 ottobre 2024

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Benedetto l'uomo Sal 128 (127),3-4 "3 La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa. 4 Ecco com'è benedetto l'uomo che teme il Signore". Il Salmo 128 esalta la vitalità e la fecondità della vita familiare. Fondamentale nell'organizzazione sociale e religiosa d'Israele era la famiglia, la fecondità, l'avere tanti figli. Tutti questi erano segni della benedizione del Signore che faceva progredire nel bene, di generazione in generazione, il popolo di Dio. I protagonisti del Salmo sono un padre ed una madre che si fermano a ringraziare il Signore per ciò che vivono: riconoscono i doni e la cura di Dio per loro, sono attorniati da figli pieni di linfa vitale nuova e legati tra loro da un rapporto duraturo e forte. Immagini luminose che diventano paradigma del popolo di Dio che cresce e si moltiplica sereno sotto lo sguardo innamorato del Signore. "La tua sposa come vite fe...

Prima lettura del 28 ottobre 2024

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Per essere tempio santo Ef 2,19-22 "Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito". Il dono del Signore edifica, porta vita, fa crescere, diffonde bene, rinnova le comunità radunate nel suo nome. Questo è un tema caro a Paolo nella lettera agli Efesini; egli esalta la bellezza scoperta nelle comunità dei credenti che hanno al centro il Cristo risorto. È una visione alta di chiesa, una visione di fede che guarda con gli occhi dello Spirito, lontana dalla basse e vergognose visioni di potere che troppe volte offuscano la vera natura del corpo di Cristo che è la chiesa. Si parla di un edificio che ha "come pietra d’angolo lo stesso...

Vangelo di domenica 27 ottobre 2024

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Chiamarono il cieco Mc 10,46-52 "In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada". Un cieco sente parlare di Gesù e ne invoca l'attenzione. Gesù sente il grido del cieco e lo fa chiamare. Una storia di ascolto e di fede ci viene presentata dal Vangelo ...

Vangelo del 26 ottobre 2024

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Lascialo ancora quest’anno Lc 13,1-9 "In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché g...