Vangelo del 31 ottobre 2024
Il terzo giorno la mia opera è compiuta
Lc 13,31-35
"In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!»"
Il Vangelo ci sorprende sempre e il brano di oggi ha un tono che non riscontriamo in altre pagine. E' un combattimento in cui si rivela chi sia il più forte. E non è chi ha potere, ma chi ci rinuncia.
Erode teme Gesù e tenta di spaventarlo tramite alcuni farisei. Gesù non è venuto per prendere il potere di Erode, nè quello dei romani occupatori della Palestina. Egli manifesta un abbassamento che diventa gloria, un servizio che mostra la maestà, una rinuncia che rivela il potere salvifico dell'amore del Padre.
Gesù si muove per obbedire al Padre e non certo per fare contento nessun re della terra.
Le varie fazioni politiche, che fomentavano rivoluzioni e desideravano cambiamenti nel governo, usano una volta uno e una volta l'altro perché nel disordine le trame riescono meglio.
Gesù non ci sta ed è scomodo perché smaschera le motivazioni fraudolente, non si fa imprigionare da secondi fine. Il suo è lo stile del dono e della gratuità e null'altro appoggia se non il Padre.
"In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere»".
E' strano che i nemici giurati di Gesù adesso lo avvisino di una congiura nei suoi confronti. In effetti è un messaggio non ufficiale del re tramite suoi emissari nella speranza di allontanare il pericoloso profeta dal suo territorio. Potremmo dirlo un vero avvertimento mafioso!
Le minacce dovrebbero spaventarlo, invece Gesù sa bene che l'ora in cui darà la Vita la decide solo il Padre che lo ha inviato. Su questo Erode certamente non ha nessun potere.
"Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe»".
Gesù restituisce la falsità da dove è venuta! I farisei si facciano messaggeri per il re, dimostrando che Gesù non solo non lo teme, ma risponde con il suo annuncio autorevole e franco.
Chiama "volpe" il re, non usando certo un complimento perché nella mentalità antica era segno di impuritò.
Definendolo così, Gesù spoglia Erode di quella sacralità e dei mezzi di cui si crede rivestito come capo del popolo. In effetti è un infido bugiardo e imbroglione.
“Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta".
Gesù ha un potere non solo sul visibile, gestibile da un re, ma su ciò che supera il reale e che sfugge ad ogni possibilità umana.
Il tempo di Gesù è breve, ma non per questo meno decisivo. Tutti i nemici dell'uomo sono vinti affinché rifulga l'unico potere del Padre suo.
Nel presente sembra prevalere l'arroganza del più forte, ma in effetti la vittoria definitiva sarà rivelata a tutti il terzo giorno, quello in cui anche la morte sarà sconfitta.
"Però è necessario che oggi,domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
E' necessario arrivare fino in fondo! La missione di Gesù è inarrestabile e niente possono fare le minacce o la cattura che di lì a poco avverrà.
Gerusalemme non è un guaio da evitare, ma il passaggio indispensabile alla sua missione. E li, nella città santa, che si compie il destino dei profeti. Lì anche lui donerà la vita dimostrando veri i suoi annunci di morte.
La morte fa paura, il futuro ci appare più tenebroso che roseo.
Fissare lo sguardo sulla missione prossima, su "oggi, domani e il giorno seguente", ci rimette con i piedi a terra, nella condizione di figli amati così tanto da essere accompagnati in ogni giorno, in ogni promessa e in ogni orizzonte che ci aspetta.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ef 6,10-20
Commento del 27/10/2022
Salmo 144 (143),9-10
Commento del 19/11/2022
Vangelo di Lc 13,31-35
Commento del 29/10/2020
Andate a dire a quella volpe
RispondiEliminaSi
Il mio Don Abbondismo va combattuto da me...
A testa alta ,continuare a vivere i miei principi,in dissonanza netta con chi mi percuote.......
A testa alta vs. quello a cui TU mi hai chiamato!
Amen
Attiraci a Te
RispondiEliminaSignore:
la Tua Presenza è fonte di Vita per tutti
Nessun giorno senza sole è buio perché la tua luce ci fa vedere oltre il buio nuovi orizzonti ascoltano i TUOI insegnamenti , Signore
Elimina"Il terzo giorno la mia opera
RispondiEliminaè compiuta".
Così parla Gesù.
Così parla Dio.
Solo lui compie,
da pienezza,
conduce al fine.
Il mio è il mondo
dell'incompiutezza in attesa.
Compi Signore
ciò che hai iniziato.
"E' un combattimento in cui si rivela chi sia il più forte. E non è chi ha potere, ma chi ci rinuncia."
RispondiEliminaEgli manifesta un abbassamento che diventa gloria, un servizio che mostra la maestà, una rinuncia che rivela il potere salvifico dell'amore del Padre.
I pensieri che mi passano per la mente e inquinano anche il 💙, l'animo e il corpo sono:
"hai rinunciato; sei debole, te lo hanno detto anche altri... Questo è ciò che dice il mondo con tono di accusa, giudizio, derisione, ma TU Signore hai stravolto questa mentalità,
rinunciando ...
Tutto ciò che mi tenta, non viene da DIO.
Non salva, ma uccide.
...e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal maligno. Amen🙏
Maria Maddalena