Prima lettura del 9 ottobre 2024
Mi opposi a lui a viso aperto
Gal 2,1-2.7-14
"Fratelli, quattordici anni dopo [la mia prima visita], andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.
Visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi – poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti –, e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi. Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare.
Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?»"
L'esperienza intensa e travolgente di Paolo continua a parlare a noi, specialmente in un tempo di crisi e di ricerca. Forse invidiamo i primi cristiani, pensando che sia stato facile il loro percorso di fede. Ma pagine concrete e lucide come questa. ci riportano con i piedi per terra e ci confortano: non è per niente svontato vivere nel bene e il discernimento è fruttuoso se fatto nella verità.
Cristo crocifisso e risorto è il punto fermo per eccellenza che l'apostolo propone sempre. Si può essere tentati di "integrare" questa fede con antiche tradizioni o convinzioni e futili speranze che però la croce ha spazzato via.
Lo spartiacque operato all'unicità di Cristo è evidente nell'episodio in cui Paolo si oppone a Pietro che cerca di accontentare capra e cavoli, ripescando la legge e la circoncisione come necessarie alla salvezza.
Nessuna ambiguità è permessa. Cristo e il suo sacrificio d'amore sono sufficienti a dare senso alla nostra vita.
La fede richiede una continua purificazione per non essere edulcorata dall'illusione che l'osservanza di regole e leggi ci fa meritare ciò che è solo puro dono, e questo è necessario "perché non venga resa vana la croce di Cristo" (1 Cor 1,17).
"Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto".
Con la stessa passione con cui Paolo annuncia il Vangelo, lo difende anche dalle storture in cui possono cadere i fratelli.
Cefa, Pietro, è capo della chiesa nascente ma non vuole dispiacere a nessuno; cade così nella trappola di comportarsi a seconda di chi lo circonda lanciando però un messaggio confuso e annacquando la novità del Vangelo. Paolo non si lascia imbrigliare da sudditanze psicologiche verso l'autorità, che per definizione "ha sempre ragione", e si oppone "a viso aperto", senza maschere, spingendolo ad un vero discernimento per il bene di tutti.
"Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi".
Pietro è convinto come Paolo che la circoncisione non debba servire più. Il nuovo sigillo del credente, impresso nella carne, è lo Spirito di Dio. Lui stesso afferma: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto" (At 10,34-35).
Ma si comporta in modo ambiguo quando sono presenti gli ebrei convertiti che invece la ritengono indispensabile.
Il cristianesimo ha rischiato grosso, di rimanere una semplice variante della fede dei giudei anziché far straripare e imprimere l'inedito annuncio dell'amore gratuito ed immeritato rivelato nel Cristo crocifisso.
"E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia".
L'atteggiamento "diplomatico" di Pietro tra le due correnti di pensiero coinvolge altri nella stessa ambiguità.
Paolo la svela come simulazione, ipocrisia, in cui cade persino Barnaba, suo compagno di viaggi tra i pagani, primo ad appoggiarlo nell'annuncio dell'inutilità della circoncisione e della legge antica. Il suo è un discernimento imparato sul campo, a tu per tu con pagani ricolmi di tantissime idolatrie diverse.
Ai nostri giorni ci portiamo ancora dietro questa equivocità che fa disperdere la Buona Notizia in un'accozzaglia di riti antichi ripescati per "tradizione" e sentimentalismo.
Infatti si sente spesso dire che la salvezza è dono ma è indispensabile il nostro sforzo, che Cristo ci ha dato la salvezza ma senza l'osservanza dei comanamenti non funziona, che Dio ci salva a patto che... E qui si apre una voragine di spazzatura che veramente rende vana la croce e il sacrificio di Cristo! Il Vangelo cade nel dimenticatoio!
Paolo e il suo coraggio missionario sono ancora fondamentali, il suo monito grida nelle coscienze di coloro che guidano la chiesa quando hanno torto. Non sono più i tempi in cui si possono imprigionare le coscienze da parte di una gerarchia autoritaria che non ha niente a che fare con una comunità di fratelli.
La forza dello Spirito, che ha ispirato Paolo e lo ha sospinto alla verità, contagi i nostri cuori, non ci lasci attirare nell'ipocrisia, ci faccia scegliere il Vangelo anche nella sua scomodità e durezza, ma come unico portatore di grazia e liberazione.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Gal 2,1-2.7-14
Commento del 05/10/2022
Salmo 117 (116)
Commento del 14/02/2020
Vangelo di Lc 11,1-4
Commento del 06/10/2021
"Pure Bàrnaba si lasciò
RispondiEliminaattirare nella loro ipocrisia".
Scrive così Paolo nelle sue lettere.
L'ipocrisia è un rischio per tutti.
La tentazione del camaleonte.
Il tentativo di non scontentare nessuno.
Così si nasconde il tesoro.
Così appare quello
che si aspettano gli altri.
Il vero e il bello sono coperti dall'utile.
Liberaci Signore!
Egli prendeva cibo insieme ai pagani!
RispondiEliminaE' segno di comunione con tutti.
Le barriere non sono per chi segue il LIBERATORE per eccellenza!
Gli steccati li mette chi non è libero..........
Grazie papà aiutami a convivere sempre,senza limiti coi fratelli di ogni fede.
Amen
Donami Signore
RispondiEliminala Grazia dell'ascolto profondo,
Coerenza e Discernimento
lungo il cammino
per non perdere la meta