Salmo del 29 ottobre 2024

Benedetto l'uomo
Sal 128 (127),3-4

"3 La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;

i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa.

4 Ecco com'è benedetto
l'uomo che teme il Signore".

Il Salmo 128 esalta la vitalità e la fecondità della vita familiare.
Fondamentale nell'organizzazione sociale e religiosa d'Israele era la famiglia, la fecondità, l'avere tanti figli. Tutti questi erano segni della benedizione del Signore che faceva progredire nel bene, di generazione in generazione, il popolo di Dio.
I protagonisti del Salmo sono un padre ed una madre che si fermano a ringraziare il Signore per ciò che vivono: riconoscono i doni e la cura di Dio per loro, sono attorniati da figli pieni di linfa vitale nuova e legati tra loro da un rapporto duraturo e forte.
Immagini luminose che diventano paradigma del popolo di Dio che cresce e si moltiplica sereno sotto lo sguardo innamorato del Signore.

"La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa".
Nella Bibbia la fecondità della sposa è un forte segno di benedizione da parte di Dio. È un dono prezioso che dalla coppia si irradia luminoso su tutta la casa.
Israele è raffigurato spesso nella vite e nella vigna: piantato con cura, assistito nella crescita, irrigato e protetto dai nemici. Nonostante la sua infecondità, la ribellione e l'evidenza di una sterilità drammatica (Is 5,1-2), la predilezione di Dio non viene meno e neanche la sua pazienza per ricoltivarlo nel bene.
La sposa in una casa assurge a ideale di benedizione, virgulto scelto e curato affinché la fecondità sia visibile esteriormente per il benessere di tutti, ma specialmente sia interiore, nella valorizzazione di ogni persona della famiglia, luogo in cui si ama e si valorizza la ricchezza personale.

"i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa".
E' un'istantanea che fotografa la famiglia durante una festa, mentre un bel pranzo festoso, come quello di pasqua, è rallegrato con tanti figli, fonte di speranza e gioia.
Anche qui vediamo un'immagine che viene dalla vita di tutti i giorni, nel coltivare i campi.
L'ulivo, di cui la Palestina è ricca, pieno di giovani rami, rallegra gli occhi e il cuore, fa attendere sicuri i frutti che verranno, evoca la bellezza della campagna e di questo gruppo familiare.

"Ecco com'è benedetto
l'uomo che teme il Signore".

Il nostro Salmo, come tutti quelli del genere sapienziale, esalta il giusto israelita, benedetto dal Signore.
La fede è detta "timore del Signore", cioè riconoscimento della sua grandezza, amore per la sua Signoria, esaltazione della sua forza salvifica. Il timore del Signore è la radice di tanta serenità e felicità.
La benedizione del Signore non viene mai meno in Israele, in ogni famiglia, nell'intimità di ogni persona.
Questa la constatazione gioiosa del Salmo, questa la certezza che ci anima e ci fa guardare con fiducia al futuro, che non creiamo con le nostre mani, ma che il Padre ha preparato per il bene e l'unità di tutti in lui.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ef 5,21-33
Commento del 27/10/2020

Salmo 128 (127),1-2
Commento del 19/11/2023

Vangelo di Lc 13,18-21
Commento del 31/10/2023


Commenti

  1. Benedetto chi teme il Signore!
    Aleggia su di me,come cappa protettiva.
    Mi copre,mi ammanta,mi conduce
    Grazie mio restauratore!

    RispondiElimina
  2. "Ecco com'è benedetto
    l'uomo che teme il Signore".
    Fede e benedizione.
    Fiducia e benedizione.
    È una coppia
    necessaria alla vita,
    al bene,
    alla pace,
    alla felicità.

    RispondiElimina

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