Prima lettura del 18 ottobre 2024
Mi sarà utile per il ministero
2Tm 4,10-17
Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero. Ho inviato Tìchico a Èfeso. Venendo, portami il mantello che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo, e i libri, soprattutto le pergamene.
Alessandro, il fabbro, mi ha procurato molti danni: il Signore gli renderà secondo le sue opere. Anche tu guàrdati da lui, perché si è accanito contro la nostra predicazione.
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero".
Paolo anziano e in catene per Cristo, scrive al suo amato Timoteo, aprendogli il cuore e rivelando una fragilità che non ci aspetteremmo nel grande apostolo delle genti. In questo momento veramente drammatico Paolo scrive un testamento spirituale accorato, rivelando quanto la lontananza dei suoi amici gli sia difficile da accettare.
Il risentimento è superato dalla pace che la vicinanza del Signore gli trasmette. Dal carcere di Roma una grande consolazione sono le lettere che può scrivere, permettendogli di stare in contatto con le comunità che ha fondato e che hanno ancora bisogno del suo insegnamento.
"Figlio mio, Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, ed è partito per Tessalònica".
Dema è stato compagno di Paolo nella sua prima prigionia a Roma (cfr. Col 4,14; Fil 24). Abbandona Paolo proprio in un momento di bisogno, probabilmente preso da problemi suoi.
"Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia".
Ognuno a preso la sua strada, ma non ne sappiamo il motivo. Un dato è certo: Paolo deve affrontare l'ultimo tratto della vita, fino al martirio, nella quasi totale solitudine, lui che era stato il più grande evangelizzatore della chiesa nascente.
Quelli che cita, oltre ad essere discepoli, sono diventati guide a loro volta. Tito, di origine greca, compagno di Paolo nei viaggi missionri, è stato a capo della comunità cristiana di Creta.
"Solo Luca è con me".
In questo fuggi fuggi generale, Luca fa eccezione.
Nella lettera ai Colossesi Paolo scrive: «Vi salutano Luca, il caro medico, e Dema» (Col 4,14).
Discepolo, amico e medico,Luca è una presenza preziosa che allevia il dolore della carcerazione agli arresti domiciliari in attesa del giudizio dell'imperatore.
Medico ed evangelizzatore, Luca è l'autore del più lungo dei quattro Vangeli, colui che esprime con parabole uniche (cfr. Lc 15) la misericordia del Signore che raggiunge ogni figlio, anche il più perduto.
Anche lui era una persona colta e aperto a portare il Vangelo ai pagani. Raccoglierà le memorie di Paolo e i suoi ultimi moenti, trasmettendoceli negli Atti degli Apostoli.
"Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero".
Paolo non vive il carcere in modo passivo. In attesa del giudizio, non interrompe la sua missione, anzi chiama i rinforzi per poter intensificare il servizio di predicazione, per lasciare il testimone a coloro che verranno dopo di lui.
Timoteo è invitato a raggiungerlo con Giovanni Marco, cugino di Barnaba, sostenitore e compagno di missione. Anche Marco sarà redattore di un Vangelo, forse il più antico dei sinottici, che traghetteranno la vita e il messaggio di Gesù e di questi intrepidi cristiani fino a noi.
Ci è di grande consolazione, quando l'annuncio sembra infruttuoso e si assiste alle comunità parrocchiali spopolate, attingere dalla forza che ci arriva da questi scritti.
La corsa della Parola non può essere fermata da alcuna catena, nè fallimento, nè persecuzione.
Ognuno di noi è "utile per il ministero" dell'evangelizzazione. Continuiamo nella certezza che è lo Spirito a sospingerci per realizzare la sua volontà.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di 2Tm 4,10-17
Commento del 18/10/2022
Salmo 145 (144),17-18
Commento del 18/10/2023
Vangelo di Lc 10,1-9
Commento del 14/02/2023
"Figlio mio, Dema mi ha abbandonato".
RispondiEliminaUn amico, un compagno di missione abbandona l'apostolo Paolo.
Non c'è astio
in questa affermazione.
Ha imparato a lasciarsi
abbandonare.
Sa essere ricco di amici,
sa essere povero.
Ha imparato.
Perché avvenga
tutto nella pace.
Rimanendo libero
e non togliendo libertà.
Ha imparato.
"Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero".
RispondiEliminaGrazie Signore perchè mi doni forza e slancio continuo verso TE
Grazie a chi mi spezza la Parola
Grazie allo Spirito che non mi abbandona(come Dema...)
Grazie per la TUA certosina presenza e vicinanza nel dobare TE,con le opere...a chi non TI conosce.
Grazie
"IL Signore però mi è stato vicino
RispondiEliminaE mi ha dato forza, perché io potessi
Portare a compimento l'annuncio
Del Vangelo e tutte le genti
Lo ascoltassero".
Mio Signore e mio Dio, Insegnami
Ad Annunciare IL Tuo Vangelo a tutti i Fratelli che incontro sulla strada del mio cammino..
Come lo ha Annunciato San Paolo, il Grande Apostolo delle genti..
Fa' che ascoltano la Parola e la mettono in pratica.. Amen. Alleluia. Grazie Signore..
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