Prima lettura del 12 ottobre 2024

In attesa della fede
Gal 3,22-29

"Fratelli, la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché la promessa venisse data ai credenti mediante la fede in Gesù Cristo.
Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo.
Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa".

C'è uno spartiacque nella storia che segna anche la nostra datazione. Prima di Cristo e dopo Cristo non è solo una data concertata per numerare gli anni tutti nello stesso modo (almeno nel mondo occidentale). L'evento unico, mai più ripetuto e che mai più si ripeterà, è stata l'incarnazione del Figlio di Dio. Al solo dirlo mi viene un tremito; è un'emozione e una gioia ogni volta, perché non mi capacito che ciò sia avvenuto!
Gesù ha cambiato in modo evidente la comprensione della storia ed è diventato il criterio esegetico per leggere e rileggere tutta la Sacra Scrittura. Ispirata dal Padre, meditata per secoli, mancava di un qualcosa di fondamentale, della password che ne rivelava tutta la portata del mistero.
Paolo può ben dire, da ebreo che conosceva la legge a memoria e di essa si era nutrito per tutta la giovinezza:
"Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo".
E' quel "fino a Cristo" che dice un prima che è solo un barlume rispetto alla luce piena del dopo.
La Scrittura antica ha come compito quello di accompagnarci fino al Cristo, come lo schiavo addetto a sorvegliare e accompagnare i bambini nel percorso scolastico, detto appunto "pedagogo".
La Parola compiuta, svelata, ricolma di tutto il messaggio d'amore, è il Cristo, Verbo di Dio per noi.

"Fratelli, la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché la promessa venisse data ai credenti mediante la fede in Gesù Cristo".
La legge, da brava apripista, non salva per se stessa. Anzi, mette in luce il nostro peccato, denuncia la nostra trasgressione, ci denuda davanti al Padre, togliendo ogni illusione di autosalvezza.
Se non si è consapevoli di essere peccatori non si è affamati di liberazione, non si cerca la riconciliazione. La legge non ci libera dal peccato ma racchiude la promessa della salvezza. E' il dito puntato che mostra altro e si è stolti se si guarda il dito e non si volge lo sguardo alla luce della luna.

"Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata".
Qui Paolo ricorre all'immagine del carcere. Prima della fede in Cristo eravamo tenuti in prigione. Silvano Fausti ha commentato la legge come quella che
"ha la funzione del carceriere, di custodirci nella schiavitù del nostro male cioè ci inchioda al nostro peccato: ce lo fa fare e ce lo denuncia".
La fede, che è atteggiamento filiale, fiducioso, arrendevole in chi ci ama, non viene dalla legge mosaica. Questa, donata per condurci al Cristo, in effetti aveva portato all'autogiustificazione, alla convinzione che seguendola pedissequamente ci si sarebbe "meritata" la grazia. Paolo lo sa bene: il fanatismo insito in chi si crede giusto per il rispetto della legge, lo aveva ridotto a persecutore e oppressore dei cristiani.
La tentazione antica non è lontana da noi di duemila anni. Magari lo fosse! Il tentativo di proteggere le proprie "malefatte" con il baluardo della legge antica, messa in pratica alla lettera, serpeggia continuamente nella chiesa.
La fede autentica riconosce la propria incapacità di seguire i comandamenti, ammette che siamo peccatori e bisognosi del Salvatore.
Il messaggio evangelico, che non può prescindere dal sacrificio del Figlio, schiacciato e rinnegato dalla legge, è causa di salvezza per tutta l'umanità. La chiesa non deve essere una scuola rabbinica che insegna i comandamenti a memoria e mette gioghi sulle spalle impossibili da portare. E' corpo di Cristo, consapevole di essere redenta dal suo sacrificio e mandata nel mondo a far sapere di quale grazia immeritata siano destinatari tutti gli uomini e le donne, senza distinzioni, prima del Cristo e dopo Cristo.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gal 3,22-29
Commento del 10/10/2020

Salmo 105 (104),4-5
Commento del 10/07/2024

Vangelo di Lc 11,27-28
Commento del 08/10/2022

Commenti

  1. "Così la Legge è stata per noi
    un pedagogo, fino a Cristo".
    Cristo è la luce,
    la vita,
    la gioia.
    Mosè ci accompagna
    tra le sue braccia.
    Tutta la Parola di Dio
    ci consegna a Gesù.
    In Gesù ogni benedizione,
    ogni dono di Dio.
    È lui il cammino,
    lui la meta.

    RispondiElimina
  2. Tutto è reso accessibile da Cristo.
    Mi ha liberato dai gravami della Legge.
    Grazie mio liberatore.

    RispondiElimina
  3. ...gli occhi rivolti a Te,
    mio liberatore

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019