Prima lettura del 24 ottobre 2024
Radicati e fondati
Ef 3,14-21
"Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito.
Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
A colui che in tutto ha potere di fare
molto più di quanto possiamo domandare o pensare,
secondo la potenza che opera in noi,
a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù
per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen".
Paolo ci guida alla scoperta del nostro "uomo interiore", cioè l'aspetto più intimo della nostra fede in dialogo con il Dio vivente e di cui lui stesso si prende cura.
È il nostro essere più profondo e fragile, quello che spesso ci sfugge, bisognoso di essere rafforzato e sostenuto dalla forza dello Spirito Santo.
Scrivendo agli Efesini, Paolo prega per loro, per "essere potentemente rafforzati" e ciò non può venire da sé stessi.
Il Cristo è vivente in noi: niente perciò ci deve scoraggiare e distogliere dal camminare fiduciosi sulla via del Vangelo.
"Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori".
Questo il centro della preghiera dell'apostolo: che i nostri cuori divengano la casa accogliente del Cristo risorto.
Paolo è convinto che questa vicinanza e intimità con il Cristo vivente nello Spirito non sia solo una nostra aspirazione, ma la volontà di Dio per noi. Siamo tempio, dimora vivente del Signore, dono della fede e della sua misericordia che si riversa come un fiume dissetando il nostro cuore.
"E così, radicati e fondati nella carità".
La carità non va cercata fuori di noi, come opere da fare, pietà verso i fratelli da dimostrare. Dio è carità, fondamento della vita nuova che abbiamo ricevuto come dono gratuito.
Senza la carità, eterna, incorruttibile (cfr 1 Cor 13,1-10) in cui siamo radicati, la nostra non potrebbe mai essere vita di discepoli, di figli nel Figlio, animati dal suo Spirito.
"Siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità".
Paolo traccia le coordinate del nostro essere, la posizione esatta in cui ci troviamo, come un GPS che ci rintraccia a noi stessi.
Siamo immersi completamente in Cristo, ogni dimensione della nostra vita, ogni aspetto del nostro esistere è tuffato, avvolto, da lui come un feto nel grembo della madre.
Nulla rimane fuori dal dono di Dio. Alla visione 3D che ci sembra già una rappresentazione avanzata della realtà, Paolo aggiunge "l'ampiezza", che non è solo lunghezza, altezza e profondità, è molto ma molto di più.
Inquadrarci in questa grandezza ampliata ci fa scoprire la nostra storia passata come immersione continua nel Cristo, ci porta a gustare il presente allargato dalla grazia, ci proietta con la fede nella grandiosità della meta futura.
"E di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza".
E' proprio l'amore che permette la conoscenza più alta possibile ad un cuore umano.
Tutti i saperi, le conoscenze e le sapienze umane impallidiscono davanti all'amore che Dio spalanca davanti ai nostri occhi.
Si conosce bene solo ciò che si ama e il Padre sa chi siamo.
"Perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.".
Radicati e fondati nell'utero divino, siamo ricolmi di pienezza, saziati in abbondanza, capaci di Dio: la grazia rende possibile per noi la realtà che in Cristo si è rivelata.
Ci sembra incredibile, ma siamo messi in grado di comprendere ciò che è mistero, di intuire quello per cui siamo stati fatti.
Ricolmi del Padre, ci incamminiamo su vie possibili solo a lui, gustiamo i fratelli nella gioia condivisa, accediamo alla pienezza divina che è nostro approdo e nostra eternità.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ef 3,14-21
Commento del 20/10/2022
Salmo 33 (32),10-11
Commento del 30/08/2024
Vangelo di Lc 12,49-53
Commento del 26/10/2023
"Perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.".
Radicati e fondati nell'utero divino, siamo ricolmi di pienezza, saziati in abbondanza, capaci di Dio: la grazia rende possibile per noi la realtà che in Cristo si è rivelata.
Ci sembra incredibile, ma siamo messi in grado di comprendere ciò che è mistero, di intuire quello per cui siamo stati fatti.
Ricolmi del Padre, ci incamminiamo su vie possibili solo a lui, gustiamo i fratelli nella gioia condivisa, accediamo alla pienezza divina che è nostro approdo e nostra eternità.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ef 3,14-21
Commento del 20/10/2022
Salmo 33 (32),10-11
Commento del 30/08/2024
Vangelo di Lc 12,49-53
Commento del 26/10/2023
"Siate ricolmi di tutta
RispondiEliminala pienezza di Dio".
È desiderio.
È dono.
È promessa.
È speranza.
È presente.
È futuro.
È per sempre.
"Siate ricolmi di tutta
la pienezza di Dio".
Rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito.
RispondiEliminaSignore donami qualità
Fammi vivere di Spirito
Farò opere TUE!
Amen