Vangelo del 21 ottobre 2024
Lc 12,13-21
"In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio»".
Nel cammino verso Gerusalemme Gesù si imbatte in varie situazioni in cui è richiesto un suo parere. Un maestro in Israele era interpellato anche per esprimere giudizi e per dirimere controversie con la sua saggezza. Nella pagina di oggi Luca riporta l'episodio di due fratelli in lite per l'eredità che gli chiedono di intervenire come mediatore,
Gesù rifiuta con fermezza!
È venuto a donare la sua vita, a liberarci dal potere che la ricchezza ha su di noi, a curare mali del corpo e dello spirito. Ma c'è chi non vede le sofferenze vere che affliggono il nostro cuore e vive convinto che la felicità dipenda dall'abbondanza dei beni posseduti.
Per Gesù è un'occasione preziosa per parlare ai due fratelli ma specialmente a coloro che lo seguono come discepoli, insegnando da cosa dipenda la nostra vita.
"In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità»".
È una pretesa legittima se davanti questo tale avesse avuto un maestro come lo intendevano tutti.
Due erano infatti i riferimenti della direzione spirituale e morale in Israele: Mosè pastore e condottiero, portatore della legge e Aronne, suo fratello, uomo di pace e di culto, sempre disposto alla conciliazione. Ogni maestro era ritenuto autorevole quando coniugava nella sua prassi il pastore Mosè e il mediatore Aronne.
Gesù è un Maestro superiore a entrambi ma rifugge da questioni normative ed economiche, amministrative e di governo
La sua cura arriva proprio là dove la maestria umana non ha mezzi e non dà risposte.
"Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?»".
Gesù non va dietro alle antiche tradizioni.
Non è questa la missione che lo spinge ad incontrare i fratelli.
Riconosce solo l'autorità del Padre e solo a lui obbedisce. Dopo la resurrezione e l'ascesa al cielo sarà lui a costituirlo in modo unico "mediatore", cioè ponte di salvezza che unisce divino e umano.
Cristo "è insieme il mediatore e la pienezza di tutta la Rivelazione" (Dei Verbum n. 2).
"E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede»".
Come al solito Gesù coglie l'occasione al volo per dare il suo insegnamento a partire dall'avidità di questi fratelli.
E la sua sentenza è piena di sapienza realistica che apre gli occhi, che tiene svegli e vigili sulla strada del Vangelo.
Inoltre mette il luce cosa c'è al centro delle questioni che spaccano le famiglie.
Non è franchezza, ricerca di giustizia e di correttezza, ma cupidigia, la smodata avidità che fagocita ogni bene e ogni ricchezza familiare.
"Fate attenzione e tenetevi lontani" da tutto ciò che lacera le reazioni tra fratelli. È l'invito a noi cristiani, oggi.
Lasciando da parte puntigli e rivalse, mettendo il cuore in ciò che è veramente importante, saremo vigili nel discernere l'essenziale, ricercando una giusta ripartizione dei beni della terra che non impoverisca nessuno. Veramente non dipendiamo da ciò che possediamo in termini di soldi e conti bancari!
Ciò che rimane, che ci fa figli e fratelli tra di noi, è ricercare la felicità condivisa.
La vita dipende dai doni che ci facciamo reciprocamente senza misura e senza condizioni.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ef 2,1-10
Commento del 19/10/2020
Salmo 100 (99),4-5
Commento del 17/10/2022
Vangelo di Lc 12,13-21
Commento del 31/07/2022
"Fate attenzione e tenetevi
RispondiEliminalontani da ogni cupidigia".
Ancora una chiamata a vigliare.
Cupidigia: nemica del cuore.
Cupidigia: dirottatrice del cuore.
Cupidigia: illusione che tutto divore.
Attenzione.
Vigilanza.
"Fate attenzione e tenetevi
lontani da ogni cupidigia".
Una poesia dice: che gioia è mai possedere se il cuore non impara a spartire! Signore fammi avere per sempre la gioia della condivisione non solo con in fratelli ma anche con il mio prossimo
Elimina"Fate attenzione e tenetevi lontani"
RispondiEliminaNon tutto è fondamentale nel quotidiano....
I soldi,soldi,soldi............servono,quando sono funzionali al necessario.....
La mia vita non dipende dai soldi........anzi,mi limitano ,...
sono ANCHE un peso quando faccio prevalere la loro influenza sulle mie scelte...
Insomma soldi si,ma funzionali alla mia quotidianità ed al mio servizio;
non io al loro servizio.
Grazie Signore perché indirizzi al Bene i miei pensieri ogni volta che
RispondiEliminaTi ascolto.