Prima lettura di domenica 3 aprile 2022
Non ve ne accorgete?
Is 43,16-21
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi»".
Nei momenti di grande sofferenza il nostro cuore si disorienta, annaspa per cercare una via di uscita, e fa la spola, dalla nostalgia lamentosa del passato, alla fuga in avanti verso un futuro illusorio. Tutto per fuggire ad un presente troppo pesante da portare!
Isaia annuncia la Parola di Dio in una situazione di grande drammaticità, al popolo esule a Babilonia, sradicato dalla terra, che ha perso tutto nell'attacco di Nabucodonosor, che ha visto rasa al suolo gran parte della città santa. Per giunta la cattività babilonese lo stringe in una schiavitù senza uscita.
L'intervento del profeta è una parola rivitalizzante che fa rinascere la tenue speranza e fa uscire, già col cuore, dalla situazione di esuli in terra straniera.
"Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!"
Il profeta invita prima a fare memoria dei doni che in passato il Signore ha fatto, "aprì una strada nel mare", segno di ogni passaggio di liberazione. Ma fare memoria non è stagnare nel passato!
Sembra di sentirli gli esuli: si stava meglio quando si stava peggio; una volta sì che si viveva serenamente; se potessimo ritornare ai bei tempi di una volta; eravamo felici e non lo sapevamo!
È il lamento sterile che ben conosciamo, per averlo tante volte sentito con le nostre orecchie!
Isaia invita a smettere questo atteggiamento che fa rimpiangere e indorare un passato remoto. Non si può andare avanti finché stiamo con lo sguardo al prima, diventiamo di sale e ci fossilizziamo come la moglie di Lot (Gn 19, 26), se camminiamo guardando indietro!
"Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?"
La voce profetica spinge in avanti, mostra il nuovo di Dio che sorge, proprio nella triste situazione che viviamo.
Il Signore fa germogliare la vita dove sembra impossibile, nelle difficoltà, nel limite, nella fatica, ed è necessario accorgersene. La sua voce rompe il circuito del rimpianto e apre gli occhi alla speranza.
"Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa".
Noi prevediamo, pianifichiamo e stiamo nelle nostre possibilità, deludenti, fallimentari! Ma c'è un'altra variante, che sballa tutte le nostre statistiche e le funeree previsioni.
"Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa".
Noi prevediamo, pianifichiamo e stiamo nelle nostre possibilità, deludenti, fallimentari! Ma c'è un'altra variante, che sballa tutte le nostre statistiche e le funeree previsioni.
Nel deserto, dove la strada si perde nelle dune senza un riferimento, il Signore apre un cammino certo; dove l'arsura rende tutto sterile, la sua mano provvidente fa scorrere acqua in abbondanza.
I nostri calcoli verranno sempre superati dall'imprevedibile intervento del Signore che rialza e mette in cammino lo sfiduciato e lo stanco.
E allora abbiamo bisogno di Isaia: "Non ve ne accorgete?"
I nostri calcoli verranno sempre superati dall'imprevedibile intervento del Signore che rialza e mette in cammino lo sfiduciato e lo stanco.
E allora abbiamo bisogno di Isaia: "Non ve ne accorgete?"
No, Signore, spesso non ce ne accorgiamo e la nostra vita languisce e si spegne!
Stupiscici, Signore! Rianima il cuore sclerotizzato in un passato sepolto, sveglia gli occhi appannati dalla cataratta della frustrazione, buca le orecchie tappate dal cerume della paura e portaci alla tua visione, quella che ci ridona la dignità di sentirci, oggi, figli amati e liberati dalle tue cure.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 126 (125)
Commento del 25/07/2019
Vangelo di Gv 8, 1-11
Commento del 22/03/2021
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 126 (125)
Commento del 25/07/2019
Vangelo di Gv 8, 1-11
Commento del 22/03/2021
"Ecco, io faccio una cosa nuova:
RispondiEliminaproprio ora germoglia, non ve ne accorgete?"
Mi chiami ancora una volta
ad aprire gli occhi.
Mi chiedi di cambiare
punto di vista.
Mi mostri Signore il tuo dono
che fiorisce nella mia vita.
"Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?"
Mi risvegli al nuovo.
Rinnovi il vecchio della mia vita.
Fai nascere nuovi germogli
sul vecchio tronco
della nostra storia.
"Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?"
Tu sei vita nuova.
Tu sei primavera del mondo.
Tu sei germoglio di gioia.
"Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?"
"Aprirò anche nel deserto una strada,
RispondiEliminaimmetterò fiumi nella steppa".
Incredibile,ma vero
Accettare ogni sfida,ogni difficoltà e non arrendersi
LUI mi dice
"Aprirò anche nel deserto una strada"
Farò di tutto per convincerti,che quella situazione ,non è l'ultima cosa;IO il SIGNORE ho l'ultima parola;farò per te quello che più ti fa bene:
Amen