Prima lettura di domenica 1 giugno 2025 - Ascensione del Signore

Per mezzo dello Spirito Santo 

A 1,1-11


"Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.

Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».

Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».

Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo»." 


Grande scrittore Luca! Finisce il primo racconto della vita di Gesù e ne inizia un altro, la vita della chiesa, dallo stesso punto, la sua elevazione al cielo.

L'incipit degli Atti è una sintesi, quella che cerchiamo prendendo un libro in libreria e chiedendoci se vale la pena leggerlo, premessa di poche parole, che ci dà il senso della storia e ci dice chi sono i protagonisti.

Nel Vangelo Luca aveva dispiegato il cammino obbediente di Gesù dal battesimo fino a quando "veniva portato su, in cielo" (Lc 24,51) dal Padre e dallo Spirito, protagonisti ombra di una missione che nè la morte, nè la persecuzione possono fermare.


"Nel primo racconto, o Teòfilo". 

Il libro degli Atti degli Apostoli, come il suo Vangelo (cfr. Lc 1,3), sono dedicati dall'evangelista ad un personaggio illustre del suo tempo, che ha un nome molto bello e significativo: Teofilo, l'amico di Dio. 

Nonostante lo sforzo di tanti studiosi, è difficile identificare una persona concreta dietro a questo nome, ma questo nulla toglie alla potenza della dedica. Ognuno di noi può riconoscersi come destinatario di questi scritti preziosi perché desideroso di conoscere quello che Dio ha fatto e fa per noi. 


"Ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo".

La vita terrena di Gesù ha un' inizio e una fine, come ogni vita umana. Tutto quello che fatto è detto e per noi è Vangelo, Buona Notizia. 

Raccontare cosa fece e insegnò, "eventi e parole intimamente connessi" (Dei Verbum), è annunciare la Buona Notizia di Gesù, consegnare il suo Vangelo all'intera umanità affiché scopra il senso del suo inizio e della sua meta.

il cammino del Maestro non finisce con la morte, né con la resurrezione e neanche con l'elevazione al cielo. Gli Atti spingono il nostro sguardo ad un nuovo modo di vedere e attendere Gesù, nella sua chiesa, nel corpo vivo innestato in lui che continua, con la stessa potenza dello Spirito, ad annunciare e realizzare il Regno di Dio.


"Dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo". 

Questa frase dice tutta la grandezza della missione di Gesù: ricevuta dal Padre, non rimane in lui solo, non se l'accaparra perché Figlio, non la tiene per sé come tesoro geloro (cfr. Fil 2,6). E' un seme piantato in lui che non marcisce perché diventa fecondo come eredità donata, tutta, sovrabbondantemente, senza trattenere niente, senza se e senza ma.

I discepoli li ha scelti veramente, li ha rivestiti della stessa veste del primogenito e amorevolmente li prepara a questo compito immenso con "disposizioni", consigli e raccomandazioni che una madre darebbe al suo figliolo.

E lo Spirito è il collante del legame che non si spezza, il mezzo necessario perché la sua presenza rimanga, ma non quella terrena, limitata come per tutti noi, ma quella che niente può spezzare. 
Continua quello che Gesù "fece e insegnò", come due scarpe (Vangelo e Atti) che fanno lo stesso cammino, nei gesti e nelle parole dei suoi discepoli.
L'Amore, lo intuiamo e lo sappiamo dentro di noi, non si può spezzare. E' lo Spirito quella certezza che ci viene data, colui che lega Padre e Figlio e adesso ci lega, fra di noi e con loro.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 1,1-11 
Commento del 16/05/2021

Salmo 47 (46),6-8 
Commento del 21/01/2023

Seconda lettura di Eb 9,15.24-28 
Commento del 23/01/2023

Vangelo di Lc 24,46-53 
Commento del 02/06/2019

Commenti

  1. "Dagli inizi fino al giorno
    in cui fu assunto in cielo".
    È detto di Gesù.
    Lo spazio della sua vita,
    in cui ogni dono ci è fatto,
    è benedizione,
    salvezza,
    liberazione,
    consolazione,
    vita eterna.

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  2. disposizioni

    Si
    Sono sempre antipatiche quelle dettate da un legislatoremsempre..opprimono!
    In questo contesto più che disposizioni sono da considerare,INVITI,ESORTAZIONI,SPRONI...
    a fare il bene,il buono
    a donarsi,in gioia!
    Amen per il mio cammino

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