Salmo del 21 gennaio 2023

Cantate inni con arte
Sal 47 (46),6-8

"6 Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.

7 Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni;

8 perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.".


Meraviglioso Salmo che viene proclamato anche nella festa dell'ascensione di Gesù al cielo.
È l'acclamazione del Re Messia nel suo essere vittorioso su ogni altro potere. Infatti fa parte degli inni detti "salmi del regno", che proclamavano il Dio vivente quale re del popolo e del mondo intero.
Veniva cantato entrando nel tempio in processione; l'armonia del canto, le voci esultanti e gli strumenti rituali facevano da cassa di risonanza alla gioia del popolo.

"Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba".

Come il suono squillante delle trombe accompagnava il re che entrava nella città col bottino di guerra dopo aver vinto sui nemici, così il salmista vede nel clangore degli strumenti rituali elevarsi il Signore della storia, esaltato come il più grande e vittorioso.
È un richiamo allo "shofar", al suono del corno che accompagnava magnificamente gli spostamenti dell’arca dell’alleanza (cfr. 2Sam 6,15) e l’ingresso festoso degli Israeliti nella terra promessa (cfr. Nm 14,44).
Nel suo trionfo il Re sale in alto, ammirato dall'intero universo.
In questa scena di gloria, battendo le mani, tutti divengono partecipi della liberazione operata dal Dio della vita.

"Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni".

È l'invito alla gioia universale, non è festa per pochi. La Signoria di Dio è benedizione per tutta la terra, è fonte di vita che non muore, è sorgente di gioia eterna per ogni figlio e figlia.
Il canto scioglie le gole strozzate dalla sofferenza, libera il petto angustiato dalla paura di essere perduti. La regalità di Dio si impone e distrugge i nemici dell'uomo, azzera tutto il male che lo allontana dal suo bene.

"Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte".

La regalità che conosciamo noi, dalle storie di monarchi più o meno importanti, non è che una parvenza ridicola di potere di fronte alla regalità del Padre. Intanto se ne discosta perché nel Signore non c'è nessuna pretesa di pre-dominanza, di emergere a scapito di sudditi sottomessi.
Il Signore è l'unico che può avere ogni potere senza che nessuno ne sia schiavo: la sua forza, le sue opere sono a favore di tutti e ognuno ne attinge vita nuova, energia continua e feconda.
La sua Signoria ci riscatta da tutti gli altri signori che tendono a sottomettere la nostra vita.
Fare questa scoperta cambia l'esistenza e la traghetta fuori dalla chiusura e dalla tristezza.
Cantare inni "con arte" è l'espressione più bella che esprime il desiderio di mettere al servizio della gloria di Dio ogni capacità, ogni possibile creatività, ogni armoniosa bellezza.
Chi ama ha voglia che dal cuore trabocchi la gratitudine e la gioia perché ha incontrato chi porta alla vita piena, colmata e salvata.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Eb 9,2-3.11-14
Commento del 23/01/2021

Salmo 47 (46)
Commento del 15/05/2021

Vangelo di Mc 3,20-21
Commento del 22/01/2022

Commenti

  1. "Cantate inni a Dio, cantate inni,
    cantate inni al nostro re, cantate inni".
    È bello cantare.
    È bello lodare.
    È bello gioire.
    "Cantate inni a Dio, cantate inni,
    cantate inni al nostro re, cantate inni"
    A Dio il canto.
    A Dio la lode.
    Da Dio la gioia.
    "Cantate inni a Dio, cantate inni,
    cantate inni al nostro re, cantate inni".

    RispondiElimina
  2. "Perché Dio è re di tutta la terra,
    cantate inni con arte".
    Meno male che LUI è re
    che LUI regna ,
    unico a donarsi nel regnare
    Un regnaRE NON SECONDO LA logica umana
    Questo è!
    Un re da abbracciare.
    Grazie

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019