Vangelo del 7 giugno 2025
"In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi».
Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere".
Giovanni chiude il racconto del suo Vangelo con una scena inusuale per uno scrittore, ma lo fa rispondendo al tema caro alla chiesa nascente: la sequela di Gesù.
Il Risorto chiama continuamente a seguirlo attraverso il Vangelo, tastiera di un pianoforte che, con pochi tasti, è capace di produrre infinite melodie.
Il discepolo che Gesù amava, come si definisce il testimone per eccellenza nel Vangelo di Giovanni, diventa profilo di ogni discepolo: si è tali infatti perché amati da Gesù e perché si ricambia questo amore.
"Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte".
Veniamo qui a sapere, in fondo a tutto il Vangelo, che "il discepolo che Gesù amava" è lo stesso che ha scritto questa testimonianza che stiamo leggendo. Discepolo, testimone, evangelista, ma soprattutto amato da Gesù. È questa l'identità profonda dell'evangelista che scrive affinché ogni lettore diventi come lui.
I discepoli di tutte le epoche devono ripartire da questa meravigliosa definizione. Mi scopro amato perciò seguo, testimonio, annuncio.
"E noi sappiamo che la sua testimonianza è vera".
Il noi che qui compare indica coloro che fanno la stessa esperienza perché Giovanni non è un solista. Con lui cammina, prega e testimonia la comunità dei discepoli amati. Essi garantiscono l'autenticità della testimonianza del Vangelo.
È un'esperienza che la fede nel Cristo Risorto ci permette di fare oggi, anche a noi dopo migliaia d'anni.
Accompagnati dal discepolo che Gesù amava, sappiamo, facciamo esperienza, godiamo anche noi della compagnia e dell'intimità col Risorto.
"Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù".
Il Verbo si è fatto carne e ha detto parole e fatto gesti che hanno riempito il mondo della sapienza del Padre.
Lo spazio della vita umana di Gesù, seppur limitato nel tempo, si dilata ed esprime l'infinita ricchezza della presenza di Dio nel mondo e del suo amore senza limiti per noi.
Il Vangelo contiene tutto quello che serve per il nostro cammino di fede e per la nostra esperienza di salvezza, e solo quello che serve a questo.
"Che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere".
L'opera di Gesù non è immensa come epopee raccolte in libroni di mille pagine eppure Giovanni ci dice che tutti i libri del mondo non la possono contenere!
Gli evangelisti non ci riportano ogni parola e gesto fatto nella vita pubblica di Gesù. Infatti i sinottici come pure Giovanni hanno fatto una cernita, scegliendo quello che testimonia la verità di ciò che hanno visto, udito e toccato.
In effetti è un tesoro consegnato ad ogni discepolo che deve scavare nel Vangelo, leggerlo e rileggerlo, fare sue le Parole, custodirle nel cuore e crescere nell'esperienza del Risorto che dice "Tu seguimi".
La vita di ogni uomo è come se facesse parte del libro scritto, che si completa con l'esperienza personale e unica dell'incontro con l'Amato.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 28,16-20.30-31
Commento del 04/06/2022
Salmo 11 (10),4-5
Commento del 27/05/2023
Vangelo di Gv 21,20-25
Commento del 22/05/2021
"Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte".
RispondiEliminaIl Signore ha pensato alla mia fede.
Ha provveduto alla mia speranza.
Ha dato sostegno alla mia carità.
In ogni modo e con ogni mezzo si manifesta come Padre.
Se fossero scritte una per una...
RispondiEliminaMe ne basta UNA
Oggi,alla luce di quello che ho vissuto,sto vivendo.....senza GRAVA'MI,
desidero stare con TE!
Questo mi basta.Grazie.