Salmo del 3 ottobre 2025
"1 O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti:
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
2 Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
in pasto agli uccelli del cielo,
la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici".
Il Salmo 79 è la preghiera di un'intero popolo che ha sperimentato la distruzione ad opera di poteri stranieri, feroci e vendicativi.
La preghiera diventa una pressante supplica alla misericordia del Dio affinché salvi e liberi gli oppressi dal male. La sofferenza è descritta nelle sue note più drammatiche, un eccidio aberrante che non trova neanche la compassione in chi dovrebbe prendersi cura e invece guarda con dispezzo e derisione.
L'unico che è stato il Liberatore in passato e può venire in aiuto prima della distruzione totale, è il Signore, non per merito, ma perché tutti i figli appartengono a lui e la sua preferenza và sempre a chi ha più bisogno, a chi non ha altro santo al quale votarsi.
"O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti:
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto Gerusalemme in macerie".
Lo sguardo del salmista coglie desolato la distruzione che lo circonda dopo l'invasione di Nabucodonosor e la deportazione a Babilonia. Vedere rase al suolo le proprie abitazioni, depredati tutti i tesori, abbattute mura e tempio, fa credere che tutto sia perduto. È compromessa la realtà civile e quella religiosa. Niente sembra essere rimasto in piedi, nenche la dignità personale.
Non sono solo macerie di case, è l'identità, la terra, la patria, l'appartenenza che gli occupanti vogliono distruggere.
Stiamo assistendo a tutto questo, alla profanazione del tempio di Dio che sono i corpi di fratelli e sorelle che subiscono un genocidio.
Le immagini incalzano con un'escalation di violenza che ci lascia senza fiato, che ci disturba le notti, che ci fa gridare aiuto al Signore perché oppressi per la nostra impotenza davanti a tanto orrore! E oggi non è l'Israele biblico a soffrire ma il nuovo ad attaccare, distruggere e annientare un intero popolo inerme.
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto Gerusalemme in macerie".
Lo sguardo del salmista coglie desolato la distruzione che lo circonda dopo l'invasione di Nabucodonosor e la deportazione a Babilonia. Vedere rase al suolo le proprie abitazioni, depredati tutti i tesori, abbattute mura e tempio, fa credere che tutto sia perduto. È compromessa la realtà civile e quella religiosa. Niente sembra essere rimasto in piedi, nenche la dignità personale.
Non sono solo macerie di case, è l'identità, la terra, la patria, l'appartenenza che gli occupanti vogliono distruggere.
Stiamo assistendo a tutto questo, alla profanazione del tempio di Dio che sono i corpi di fratelli e sorelle che subiscono un genocidio.
Le immagini incalzano con un'escalation di violenza che ci lascia senza fiato, che ci disturba le notti, che ci fa gridare aiuto al Signore perché oppressi per la nostra impotenza davanti a tanto orrore! E oggi non è l'Israele biblico a soffrire ma il nuovo ad attaccare, distruggere e annientare un intero popolo inerme.
"Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
in pasto agli uccelli del cielo,
la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici".
Quanta violenza e disprezzo davanti agli occhi di un uomo che si aggira tra le macerie di una società intera che subisce violenze e morte! Abbandonare i cadaveri agli uccelli rapaci è l'ultimo modo per mostrare disprezzo e cancellare la dignità di persone care al Dio vivente.
Ci aggrappiamo alla speranza sapendo che Dio non abbandona i derelitti, che sostiene gli orfani e le vedove, che scende in guerra e vince gli avversari dell'umanità. Solo il Signore è rimasto come àncora di salvezza, come roccia salda in mezzo a tanta distruzione.
Il cammino che sembra trascinarsi nelle tenebre più fitte della deportazione e dell'annientamento di ogni umanità, è sostenuto solo dalla fede.
Speriamo e procediamo verso la consolazione, la fiducia, la gratitudine. Nella preghiera si scorge e lo spiraglio di luce che invochiamo per i nostri fratelli martoriati, si punta lo sguardo sulla croce del Figlio che ha distrutto la morte.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Bar 1,15-22
Commento del 01/10/2021
Salmo 119 (118),78-80
Commento del 05/08/2024
Vangelo di Lc 10,13-16
Commento del 06/10/2023
Hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
RispondiEliminaQuanto grida ancora oggi..
L'uomo distrugge
Anche TE
Si
Aiutami a fare memoria di ciò, sempre.
L'uomo TI distrugge
"O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti".
RispondiEliminaUn antico lamento
è ora per noi canto di gioia.
Le genti, tutti i popoli,
entrano nell'eredità di Dio.
Tutti sono ammessi.
Sono stati abbattuti i muri di separazione.
Alleluia !
Si, ALLELUIA 🙏
EliminaGloria e Lode a te Signore per la tua bontà e clemenza, e perché accogli le suppliche del tuo popolo 🙏🙏🙏
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