Salmo del 7 dicembre 2024
Risana i cuori affranti
Salmo 147 (146),1-3
"1 Alleluia.
È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
2 Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d'Israele;
3 risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite".
È festa, si canta l'Amore che si è fatto incontro, nel ricordo delle meravigliose opere che ispirano parole per lodare. Il Salmo 147 è così che ci coinvolge in una preghiera che parte da noi e coinvolge l'intero universo.
Il Signore è il grande riedificatore del suo popolo dopo l'esilio, dopo ogni sconfitta, dopo ogni male.
La fede mostra come tutto sia nelle sue mani, anche i fenomeni atmosferici che scandiscono i tempi della nostra vita.
La Parola del Signore, che ha fato tutto, crea e sostiene l'esistente. Nella preghiera il salmista trova il posto per ogni cosa nel progetto di Dio per noi.
"Alleluia".
È una parola che prorompe dalla fede del popolo che Dio sì è scelto ed arriva fino a noi invitandoci a fare di tutta la vita una lode.
È questo infatti il suo significato, esultanza che apre e chiude tante preghiere nel libro dei Salmi.
Lodare Dio è la vocazione di ogni creatura, è espressione di gratitudine per tutte le meraviglie che il Signore compie da sempre. È bello lodare il Signore, è bello cantare a lui!
"È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode".
Un cuore innamorato, un animo pieno di stupore, conosce la verità e la profondità di questa affermazione.
È bello e liberante gridare di gioia al Signore. È dolce lodarlo ricordando i segni e i doni del suo amore per noi.
Così la preghiera finisce di essere ripetizione che "stanca Dio" (cfr. Mt 6,7) e sgorga come canto, adorazione e ringraziamento.
"Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d'Israele".
Il Signore ha cura del suo popolo, si mischia nella sua storia, risolleva le sue sorti ogni volta che la durezza dell'esistenza crea nuove vittime e dispersi.
La Parola del Signore, che ha fato tutto, crea e sostiene l'esistente. Nella preghiera il salmista trova il posto per ogni cosa nel progetto di Dio per noi.
"Alleluia".
È una parola che prorompe dalla fede del popolo che Dio sì è scelto ed arriva fino a noi invitandoci a fare di tutta la vita una lode.
È questo infatti il suo significato, esultanza che apre e chiude tante preghiere nel libro dei Salmi.
Lodare Dio è la vocazione di ogni creatura, è espressione di gratitudine per tutte le meraviglie che il Signore compie da sempre. È bello lodare il Signore, è bello cantare a lui!
"È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode".
Un cuore innamorato, un animo pieno di stupore, conosce la verità e la profondità di questa affermazione.
È bello e liberante gridare di gioia al Signore. È dolce lodarlo ricordando i segni e i doni del suo amore per noi.
Così la preghiera finisce di essere ripetizione che "stanca Dio" (cfr. Mt 6,7) e sgorga come canto, adorazione e ringraziamento.
"Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d'Israele".
Il Signore ha cura del suo popolo, si mischia nella sua storia, risolleva le sue sorti ogni volta che la durezza dell'esistenza crea nuove vittime e dispersi.
Ricostruisce e raduna: così il Salmo descrive l'incessante lavoro di Dio a favore del suo popolo. Come pastore premuroso và in cerca delle pecore perdute (cfr. Lc 15) e le riconduce a sé l'intera umanità che lui ama.
"Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite".
La sua azione risanatrice arriva sin nel profondo, dove sembra che i cuori non abbiamo consolazione. Ogni persona è curata in modo unico perché unica è la sua storia di sofferenza, disperazione, solitudine.
I cuori, schiacciati dalla pesantezza del vivere, tornano in una vita che è nuova perché di una qualità diversa da prima.
Solo chi attraversa la grande tribolazione (cfr. Ap 7,14) e viene medicato e risollevato, conosce veramente il Salvatore, il medico e la medicina giusta per sé.
La lode si fa carica di memoria, ma proprio per questo, diventa prezioso racconto di misericordia e di grazia.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Is 30,19-21.23-26
Commento del 09/12/2023
Salmo 147 (146),1-11
Commento del 05/12/2020
Vangelo di Mt 9,35-10,1.6-8
Commento del 03/12/2022
"Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite".
La sua azione risanatrice arriva sin nel profondo, dove sembra che i cuori non abbiamo consolazione. Ogni persona è curata in modo unico perché unica è la sua storia di sofferenza, disperazione, solitudine.
I cuori, schiacciati dalla pesantezza del vivere, tornano in una vita che è nuova perché di una qualità diversa da prima.
Solo chi attraversa la grande tribolazione (cfr. Ap 7,14) e viene medicato e risollevato, conosce veramente il Salvatore, il medico e la medicina giusta per sé.
La lode si fa carica di memoria, ma proprio per questo, diventa prezioso racconto di misericordia e di grazia.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Is 30,19-21.23-26
Commento del 09/12/2023
Salmo 147 (146),1-11
Commento del 05/12/2020
Vangelo di Mt 9,35-10,1.6-8
Commento del 03/12/2022
"Alleluia".
RispondiEliminaParola che merita
di essere cantata.
"Lodate Dio".
Parola che attira
ogni genere di musica.
Parola che genera
ogni genere di gioia.
Parola che apre
e rigenera stupore.
"Alleluia".
Risana i cuori affranti
RispondiEliminaSempre
Ristora
Esorta
Spinge
Copre
Invia
Non delude.........
Tu ci recuperi con la
RispondiEliminaTua Misericordia
e ci raccogli
nel Tuo cuore di Padre:
vieni sempre.
Cecilia