Vangelo del 23 febbraio 2023

Prenda la sua croce
Lc 9,22-25

"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?»".

I discepoli in cammino dietro a Gesù vengono introdotti gradatamente sul mistero della croce che salva, della morte che porta alla vita, della Pasqua che distrugge il distacco e la solitudine.
Gli annunci della passione rivelano la profonda consapevolezza che Gesù ha della sua missione e di ciò che lo attende a Gerusalemme.
E' necessario coinvolgere in questa volontà che viene dal Padre i suoi discepoli, perché arrivino alla passione con le orecchie piene della profezia di ciò che segue alla deposizione nel sepolcro.
Quando si parla di "testimoni" si pensa a spettatori distaccati e obiettivi che possano attestare i fatti nudi e crudi di una vicenda. Ma non è così per i discepoli che sono pienamente coinvolti, per la loro parte, nell'esperienza della Pasqua, nel passaggio salvifico dalla morte alla vita.
Il loro cuore farà il passaggio col Maestro, entrerà nella morte e nelle tenebre, per risorgere con lui il giorno di Pasqua.

"A tutti, diceva".
È Parola rivolta ai Dodici ma anche a tutti coloro che seguono le sue orme.
La croce è avvenimento universale che fa da spartizione tra un prima che aveva come unico orizzonte la morte, e un oggi che va dalla notte all'alba della vita per sempre.
A tutti è proclamata, tutti attingono a questa salvezza!

"Se qualcuno vuole venire dietro a me".
Chi si è lasciato attirare dietro a Gesù e ha fatto della via del Maestro la sua, cerca e trova, bussa e gli viene aperto.
È la condizione essenziale per potersi dire cristiani, è il punto di partenza di un discepolato che ha nel Vangelo di Gesù la guida. Il desiderio mette in cammino, la sete di Dio fa ricercare la fonte dell'acqua viva.

"Rinneghi se stesso".
Una vita egocentrica, mossa dall'egolatria, dal culto esasperato di se stessi che fa sgomitare per farsi avanti, farsi valere, farsi considerare, risulta stancante, vuota, lascia l'amaro in bocca, porta l'infelicità e la solitudine.
Non si vive per se stessi, né solo per soddisfare il proprio io.
Alla mia età questo invito a "rinnegare se stessi" mi suona meglio di quando ero giovane, ha un gusto diverso che sa di sconfitta delle proprie utopie, ma anche della possibilità di una pace mai provata.
Dopo tanti fallimenti, cadute, disillusioni, il desiderio di riacquistare fiducia verso il Signore e i fratelli non è finito, anzi, si è amplificato! Sento necessario disobbedire alla tirannia del mio io, credo che le relazioni siano faticose ma imprescindibili e inizio a pensare che parole come perdere vita per guadagnarla, siano dure, ma vere.

"Prenda la sua croce ogni giorno e mi segua".
Tutta la vita si scappa dalla croce e non si vuole vederla in faccia.
Per questo a volte il Vangelo non si ascolta. O meglio, si ascolta troppo bene e non si accetta!
La realtà così com'è, ogni giorno, senza inseguire la fantasia di come la vorremmo o di come dovrebbe essere, non ci piace. Rinnegandola fuggiamo dalla verità che ci abita, viviamo di repulsione e di negazione.
Gesù ci spinge a ritrovare la nostra storia con Dio, a godere del tempo di grazia che ci è dato da vivere nella sua nuda evidenza di peccato e misericordia, di caduta e grandezza.
La croce quotidiana non è quello che gli altri ci scaricano addosso; in ultima analisi è il rifiuto della realtà. Scaricandola sembrerebbe di essersi liberati dalle ombre ma si buttano nella spazzatura anche le luci!
Solo con l'aiuto del Cristo possiamo viverla onestamente e il suo giogo diventa dolce, il suo carico sopportabile.
"Sulla tua parola getterò le reti" (Lc 5,5) dice Pietro al suo amico. Sulla tua Parola prendo la croce e mi fido: tu mi porterai alla Pasqua.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Dt 30,15-20
Commento del 03/03/2022

Salmo 1
Commento del 18/02/2021

Vangelo di Lc 9,22-25
Commento del 27/02/2020


Commenti

  1. "Rinneghi se stesso".
    È chiesto al discepolo di Gesù.
    È invito a chi cerca libertà.
    È possibilità di vita nuova.
    "Rinneghi se stesso".
    Un tiranno interiore mi appesantisce.
    Egoismo è il suo nome.
    Egocentrismo è il suo impegno.
    Egolatria è la sua esigenza.
    "Rinneghi se stesso".
    Lo rinnego: non lo conosco,
    non mi appartiene, non mi rappresenta.
    Al mio ego insaziabile nessuna riconoscenza.
    "Rinneghi se stesso".
    Un nuovo punto di partenza
    mi è dato.

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  2. "Prenda la sua croce ogni giorno e mi segua".
    Questo è un pugno nello stomaco
    Devo PRIMA esercitarmi,fare "palestra"
    Rinnegare il mio orgoglio,idea di onnipotenza
    Tutto è vanità mi suggerisce Quoelet
    Prendo la croce è lo seguo..altrimenti che scelta ho?
    Mi faccio male ancora di più ostinandomi con la mia umanità...
    Donami la TUA luce lungimirante ed aiutami nel portare il mio fardello quotidiano,da solo è pesante!
    Grazie mio alleggeritore.

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