Monizione di giovedì 2 febbraio 2023 - Presentazione del Signore

Lo troveremo e lo riconosceremo

"Fratelli e sorelle, sono trascorsi quaranta giorni
dalla gioiosa celebrazione del Natale del Signore.
Oggi ricorre il giorno nel quale Gesù fu presentato al tempio da Maria e Giuseppe.
Con quel rito egli si assoggettava alle prescrizioni della legge,
ma in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede.
Guidati dallo Spirito Santo,
vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna.
Illuminati dallo stesso Spirito,
riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza.
Anche noi, qui riuniti dallo Spirito Santo,
andiamo nella casa di Dio incontro a Cristo.
Lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare il pane,
nell’attesa che egli venga e si manifesti nella sua gloria".


La liturgia del 2 febbraio è ricca di spunti di riflessione per la ricchezza delle letture.
Rimando in fondo alla pagina per i link di approfondimento alla liturgia di oggi, più volte commentata nei quattro anni del blog.
Oggi mi vorrei soffermare sulla monizione iniziale che legge il giorno della Presentazione di Gesù nel suo significato più profondo.

"Sono trascorsi quaranta giorni".
La festa di oggi segue il Natale di 40 giorni; non è un numero a caso. Il numero 40 è simbolo di un tempo lungo di intimità col Signore, come gli anni dell'Esodo, tempo di pazienza dato per la conversione e per scoprire la misericordia di Dio, come la quaresima.
Qui è tempo di gratitudine e liberazione. Infatti i primogeniti d'Israele erano offerti al Signore e presentati al tempio, insieme ad un sacrificio per il riscatto. Ma anche la madre prendeva parte al rito, liberata dall'impurità che l'accompagnava per 40 giorni dopo aver partorito un maschio.
Così la festa è colma: Maria e Giuseppe, col piccolo Gesù, si recano al tempio per mettere la loro famiglia nelle mani del Signore.
La monizione che ci introduce alla liturgia di ringraziamento ci annuncia che questo giorno è una rivelazione:
"Con quel rito egli si assoggettava alle prescrizioni della legge,
ma in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede".

E' come nell'Epifania: sembra che i popoli vadano alla grotta a cercare Gesù, ma è il giorno della manifestazione del Messia all'intera umanità.

"Guidati dallo Spirito Santo,
vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna.
Illuminati dallo stesso Spirito,
riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza".

Nella storia dell'incontro tra Dio e l'umanità lo Spirito Santo ha un ruolo fondamentale: è lui infatti che rende l'incontro possibile, ci attira e che ci fa incontrare l'amore del Padre.
E' vecchio Israele, anziano nell'attesa, ma sempre vigile. Quel giorno lo Spirito ne corona il desiderio facendo incontrare la famiglia di Nazareth con Simeone e Anna, simbolo di un popolo che non ha mai smesso di attendere la promessa di Dio.
Si potrebbe dire che oggi è festa perché è una piccola Pentecoste, fatta su misura per chi attende e per il Signore che si fa incontrare.

"Anche noi, qui riuniti dallo Spirito Santo,
andiamo nella casa di Dio incontro a Cristo.
Lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare il pane,
nell’attesa che egli venga e si manifesti nella sua gloria".

Qui la preghiera diventa nostra, dà voce al nostro desiderio, alla speranza che non è mai sopita in un credente.
Questo primo incontro nel tempio mostra il vecchio Israele che lascia il posto riconoscente al nuovo preparato da Dio. Maria e Giuseppe presentano al Signore colui che ha mandato: meravigliosa promessa di incontro che si realizza!
E' festa nostra la Presentazione al tempio: illuminati dal Natale del Signore, scopriamo l'incarnazione come il dono per eccellenza del divino che ha scelto l'umano, del Padre che va incontro ai figli, del Cristo che si rivela come dono in tutta la storia della salvezza.
Ancora una volta lo Spirito aprirà i nostri occhi perché vedano e riconoscano il Signore nello spezzare il pane dell'Eucaristia.
Noi che celebriamo nell'attesa fiduciosa di incontrarlo nel suo ritorno glorioso, lo vediamo già compiere l'opera iniziata nella sua Pasqua.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ml 3,1-4.23-24
Commento del 23/12/2021

Salmo 24 (23)
Commento del 28/01/2021

Seconda lettura di Eb 2,14-18
Commento del 02/02/2022

Vangelo di Lc 2,22-40
Commento del 02/02/2020

Commenti

  1. "Illuminati dallo stesso Spirito,
    riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza".
    È così la fede.
    È così il credente.
    È così nel mio cuore.
    "Illuminati dallo stesso Spirito,
    riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza".
    Lo Spirito è luce.
    Dio è il mio Signore.
    Il Signore è qui.
    "Illuminati dallo stesso Spirito,
    riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza".
    Luce.
    Gioia.
    Festa.
    "Illuminati dallo stesso Spirito,
    riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza".

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  2. Lo troveremo e riconosceremo!
    Quando?
    Sempre,in tutti quelli che incontro!C'è del SUO!...
    Apri il mio orizzonte,fammi usare il TERZO occhio,Fammi "vedere"
    Amen

    RispondiElimina

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