Salmo del 24 febbraio 2023

Non disprezzi 
Salmo 51 (50), 18-19

"18 Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocausti, tu non li accetti.

19 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi".

Il salmo 51 lo ritroviamo spesso nella preghiera di questo tempo di speranza che caratterizza il cammino in preparazione alla Pasqua. È il salmo che canta la misericordia del Signore che guarda al nostro peccato come un medico guarda ad una malattia da curare.
Chi prega non è un uomo che si reputa irreprensibile: è un peccatore che, nonostante abbia coscienza del suo essere nel male, non smette di avere lo sguardo rivolto al suo bene, al suo Dio, che ha conosciuto come il compassionevole, il vicino a tutte le piaghe del cuore spezzato.
È il Salmo dell'invocazione che ognuno di noi può  far suo. Non c'è peccato che possa recidere il legame col Misericordioso.

"Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocausti, tu non li accetti".

Cosa chiede il Signore a chi è consapevole dell'aver sbagliato il bersaglio cercando il bene, a chi è schiacciato dal proprio fallimento e dall'incapacità di crearsi la felicità?
Cosa se ne farebbe di sacrifici e vittime immolate come nelle antiche religioni e nei vari templi?
Le primizie immolate sull'altare avevano perso il loro significato autentico di elevazione al Signore, per diventare meriti da vantare per guadagnarsi la salvezza.

"Uno spirito contrito è sacrificio a Dio".
Spesso siamo incapaci di vedere tutta la portata del male che alcune nostre azioni generano. E forse è un bene perché potrebbe essere una presa di coscienza che ci annienterebbe.
L'unica ancora di salvezza che spezza questa onda d'urto che investe noi e i fratelli è volgere lo spirito, profondamente addolorato e pentito, al Signore.
Riconoscersi figli e aver fiducia che questa è l'unica priorità che sta cuore a Dio, fa nascere un grande desiderio di guarigione, di liberazione, di salvezza.
Di questo atteggiamento spirituale si nutre la relazione col Padre, e rinasce quella con il prossimo.

"Un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi".
Il Signore non ci disprezza mai! È l'annuncio che tutta la Scrittura ci ripete incessantemente!
Il nostro spirito confuso e umiliato, che si scopre nudo davanti a Dio, non è svergognato, ma coperto con pellicce direbbe la Genesi (cfr. Gn 3, 21).
E addirittura anziché rifiutati, ci si scopre rivestiti di grazia, della veste del Primogenito, "rivestiti di Cristo" (Gal 3, 27).
Il Signore non ride della nostra fragilità e non ci umilia per la nostra incapacitá di amare.

Ci aspettavamo una cacciata e troviamo accoglienza, lo schiaffo di un offeso e riceviamo fiori! 
Possiamo riprendere il cammino, rialzarci dalla prostrazione e riannodare rapporti di fraternità e di condivisione con tutti i fratelli che, come noi, attingono alla sua inesauribile salvezza.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 58, 1-9
Commento del 04/03/2022

Salmo 51 (50), 1-10
Commento del 19/02/2021

Vangelo di Mt 9, 14-17
Commento del 02/07/2022


Commenti

  1. "Uno spirito contrito
    è sacrificio a Dio".
    È bello il mio Dio.
    Non disprezza niente.
    Non disprezza nessuno.
    "Uno spirito contrito
    è sacrificio a Dio".
    Della fragilità ha compassione.
    Alla fatica interiore guarda con benevolenza.
    Delle ferite del mio cuore si prende cura.
    "Uno spirito contrito
    è sacrificio a Dio".

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  2. cancella le mie iniquità

    TUTTE

    Questo è Gesù
    Mi sopporta.mi supporta,meglio.
    Mi dà una seconda possibilità,è con me,tifa per me,per la mia qualità di vita,di relazione,di condivisione.....
    Grazie

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