Prima lettura del 20 ottobre 2021

Resi schiavi della giustizia
Rm 6, 12-18

"Fratelli, il peccato non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri. Non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia, ma offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. Il peccato infatti non dominerà su di voi, perché non siete sotto la Legge, ma sotto la grazia.
Che dunque? Ci metteremo a peccare perché non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia? È assurdo! Non sapete che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale obbedite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell’obbedienza che conduce alla giustizia?
Rendiamo grazie a Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati. Così, liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia".


Da schiavi del peccato a schiavi della santità, da perduti a salvi: è la sintesi più originale che Paolo tenta di trasmettere e dice qual è la situazione dell'umanità dopo il sogno appassionato di Dio in Gesù Cristo. Tutta la lettera ai Romani è un inno alla grazia di Dio che salva col suo amore gratuito ed immeritato.

"Rendiamo grazie a Dio".
Rendere grazie al Signore (dal greco eucharistein) e servire i fratelli (dal greco diakonía) sono i due pilastri dell'esistenza redenta di ogni credente. Rendere grazie allarga i confini del cuore, apre gli occhi verso la realtà altrui e, insieme al servizio, salva la nostra vita dalla fossa dell'egoismo.
Più volte Paolo esorta alla gratitudine, non come cosa occasionale, ma come stile di vita, come situazione permanente dell'intera esistenza.
Le cose che abbiamo non sono conquista nostra: tutto è dono proveniente dalle vite che ci circondano, tutto ci è dato dalla cura che ci precede e ci raggiunge in Dio e nei fratelli.

"Perché eravate schiavi del peccato".
Una singola esperienza di peccato può anche essere minimizzata e non generare ferite profonde, ma la situazione in cui l'umanità intera annaspava era molto più pesante. Paolo parla al passato: la vita nasceva già schiava del peccato che sembrava avesse l'ultima parola, senza via di liberazione. Ma è il Signore che ha pronunciato la sua parola definitiva e redentiva mostrando il suo amore compassionevole nella vita e nella morte di Gesù, suo Messia.

"Ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati".
L'accoglienza dell'annuncio del Vangelo ha spostato l'attenzione dall'incapacità del cuore umano alla grazia che sana e riconcilia.
E' vero, il peccato ha abbondato, ci ha ricordato Paolo, ma la grazia ha sovrabbondato! (cfr. Rm 5, 20)
Il nostro cuore non è destinato ad affogare nei suoi guai, ma è definitivamente attratto dall'amore del Signore. Il futuro non ha più come orizzonte la morte, ma la vita per sempre.

"Così, liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia".
La giustizia di cui parla l'apostolo è quella di Dio, che giustifica, che rende giusti. Non siamo più schiavi del peccato che ci rendeva ingiusti, ma "schiavi" di quella unica giustizia che libera, legati per sempre alla giustizia di Dio che ci porta ad essere come lui.
È un modo immediato per descrivere la novità della situazione umana nel passaggio dalla schiavitù dell'egoismo, al ritrovamento dell'immagine e somiglianza che abbiamo col Padre.
Non siamo più ribelli in rotta di collisione e in fuga dalla sua casa, ma legati volontariamente a lui con un sigillo nuziale di appartenenza e amore (cfr. Ct 8, 6).


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 124 (123)
Commento del 28/12/2020

Vangelo di Lc 12, 39-48
Commento del 23/10/2019

Commenti

  1. "Rendiamo grazie a Dio. Liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia".
    Grazie Signore, per la liberazione.
    Grazie Signore, per averci giustificati.
    Grazie Signore, per l'amore che mostri per noi.
    "Rendiamo grazie a Dio. Liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia".
    Da schiavi della morte a schiavi della vita.
    Liberati dal peccato cantiamo nella gioia.
    Resi schiavi della giustizia, viviamo la libertà di figli.
    "Rendiamo grazie a Dio. Liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia".

    RispondiElimina
  2. Rendiamo grazie a DIO
    Per quello che fa,professiamolo con le opere.
    Aiutiamo come noi siamo aiutati.
    E' un circolo d'amore a cui siamo chiamati;io per primo.
    Amen

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019