Salmo del 9 giugno 2021

Egli è santo!
Sal 99 (98)

"1 Il Signore regna: tremino i popoli.
Siede in trono sui cherubini: si scuota la terra.

2 Grande è il Signore in Sion,
eccelso sopra tutti i popoli.

3 Lodino il tuo nome grande e terribile.
Egli è santo!

4 Forza del re è amare il diritto.
Tu hai stabilito ciò che è retto;
diritto e giustizia hai operato in Giacobbe.

5 Esaltate il Signore, nostro Dio,
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi.
Egli è santo!

6 Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti,
Samuele tra quanti invocavano il suo nome:
invocavano il Signore ed egli rispondeva.

7 Parlava loro da una colonna di nubi:
custodivano i suoi insegnamenti
e il precetto che aveva loro dato.

8 Signore, nostro Dio, tu li esaudivi,
eri per loro un Dio che perdona,
pur castigando i loro peccati.

9 Esaltate il Signore, nostro Dio,
prostratevi davanti alla sua santa montagna,
perché santo è il Signore, nostro Dio!


"Kadosh hu", egli è santo: questa l'esclamazione che ritorna più volte nel Salmo con lo stupore che riconosce come la santità di Dio sia comunicata e condivisa con gli uomini.
In effetti l'essere santo era per prima cosa l'evidenza della distinzione da tutto il creato, la separazione dalla realtà terrena, la diversità da ogni altra divinità, la superiorità rispetto ad ogni altro potere. Eppure Israele scopre che di questa santità il Signore non è geloso, la condivide con i suoi figli: "Siate santi perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo" (Lv 19, 2).
Il Santo discende (cfr. Is 45, 8) e rende santa ogni cosa.

"Il Signore regna: tremino i popoli.
Siede in trono sui cherubini: si scuota la terra".

Il regno di Dio è in ogni luogo e in ogni tempo. Regna sui popoli e regna sugli angeli: cielo e terra sono sotto la sua regalità. Tutta la creazione freme al suo passaggio, è scossa dal suo torpore, e riprende vita.

"Grande è il Signore in Sion,
eccelso sopra tutti i popoli.
Lodino il tuo nome grande e terribile.
Egli è santo!"

La grandezza del Signore rifulge in tutte le cose e nella storia dei popoli.
In Sion, Gerusalemme, i popoli possono salire e rifugiarsi nel più grande di tutti. Nessun nemico può prevalere.

"Forza del re è amare il diritto".
È la più classica delle indicazioni sapienziali della Bibbia. Il re è tale se afferma il diritto senza opprimere i poveri ed è colui che sazia chi ha fame e sete di giustizia.
Come il re, così ogni uomo entra a far parte della sua regalità non prevalendo sugli altri, ma prendendosi cura degli indifesi e degli oppressi.

"Tu hai stabilito ciò che è retto;
diritto e giustizia hai operato in Giacobbe".

La rettitudine è stabilita nel Signore, ha origine in lui la giustizia. Per questo ogni uomo può appellarvisi, tutti possono vedersi riconosciuti in dignità. Sganciati così dal gioco di poteri umani, da esigenze contingenti e da opportunismi di parte, si può aver fiducia che giustizia e diritto siano al servizio dell'uomo.

"Esaltate il Signore, nostro Dio,
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi.
Egli è santo!".

Torna la proclamazione della santità, caratteristica fondamentale del Dio di Israele. Tutti sono invitati a prostrarsi davanti a lui, a orientare lo sguardo verso la città Santa, luogo di presenza di Dio.

"Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti,
Samuele tra quanti invocavano il suo nome:
invocavano il Signore ed egli rispondeva".

In tre nomi è riassunta la storia di un popolo sacerdotale e profetico.
Essi testimoniano la bellezza di invocare il Signore, l'ascolto che da sempre ha caratterizzato un popolo non ripiegato sulle sue potenze, ma proteso verso un Padre che guida sapientemente i passi verso il bene.

"Parlava loro da una colonna di nubi:
custodivano i suoi insegnamenti
e il precetto che aveva loro dato.
Signore, nostro Dio, tu li esaudivi,
eri per loro un Dio che perdona,
pur castigando i loro peccati".

Due versetti che evocano la drammatica situazione vissuta da Israele nell'esodo dall'Egitto.
Il Signore parlava come in una nube che si modificava, li seguiva o precedeva a seconda che la necessità richiedesse una cura o uno scudo.
E il popolo custodiva i suoi precetti, era un figlio abbandonato nelle mani dell'unico che poteva salvarlo nell'impossibilità del deserto.
Israele, riflettendo sul quel cammino lungo una vita, paradigma di ogni altro cammino, riconosce che il Signore conduceva verso la terra promessa come un Padre che premia e castiga per educare, per strappare dalla morte e portare alla luce.

"Esaltate il Signore, nostro Dio,
prostratevi davanti alla sua santa montagna,
perché santo è il Signore, nostro Dio!"

Il versetto finale rilancia la gioia, l'esultanza di avere un Padre come re, giudice, condottiero, salvatore.
La memoria accresce la necessità di lodare il Signore per la sua santità, la sua presenza continua, il suo provvedere a figli bisognosi di ogni cura.

Questa intuizione dei Salmi e della Scrittura arriverà al suo pieno svelamento in Cristo: in lui tutti gli uomini, resi sacerdoti, re e profeti, possono riconoscere la santità di Dio contagiata, condivisa e donata a tutta l'umanità.
La ricerca della giustizia e del diritto, così mortificata nelle nostre relazioni complicate e opprimenti, trovano lo spiraglio della realizzazione nel Santo di Dio, colui che viene per donare tutto se stesso e togliere le storture del mondo.
Non c'è più una coltre di distinzione tra sacro e profano; la santità di Dio ha preso dimora in mezzo a noi e si è rivelata come la pienezza dell'Amore.

Commenti

  1. "Invocavano il suo nome:
    invocavano il Signore ed egli rispondeva".
    Invocare: chiedere aiuto e conforto.
    Dove trovare aiuto e conforto?
    A chi chiederlo?
    Ecco la testimonianza dei nostri padri nella fede:
    "invocavano il suo nome:
    invocavano il Signore ed egli rispondeva".
    Invoco il tuo Nome, Signore.
    Invoco e rispondi, tu sei fedele.
    Invoco e rispondi, tu sei amore.
    Invoco e rispondi, tu sei padre.

    RispondiElimina
  2. Parlava loro da una colonna di nubi
    Hai previsto tutto per il bene dei tuoi figli
    Come una chioccia,dall'alto proteggi e doni quanto serve a tutti.
    Grazie per la tua maganimità verso tutti,anche senza meriti.
    Grazie

    RispondiElimina
  3. "(...)invocarono il Signore, ed egli rispose loro.
    (...)Signore, Dio nostro, tu li esaudivi,
    eri per loro un Dio che perdona,
    pur castigando i loro peccati."
    Risponde ed esaudisce, in particolare quando chi invoca è contraddistinto da una deficienza materiale o spirituale, condizioni che aiutano ad apprezzare il Sommo Bene meglio dei sani:
    Alfa e Omega da cercare e COLTIVARE nella nostra vita in Lui.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019