Salmo del 24 giugno 2021 - Natività di Giovanni Battista

Guidami per una via di eternità
Sal 139 (138), 19-24

"19 Se tu, Dio, uccidessi i malvagi!
Allontanatevi da me, uomini sanguinari!

20 Essi parlano contro di te con inganno,
contro di te si alzano invano.

21 Quanto odio, Signore, quelli che ti odiano!
Quanto detesto quelli che si oppongono a te!

22 Li odio con odio implacabile,
li considero miei nemici.

23 Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri;

24 vedi se percorro una via di dolore
e guidami per una via di eternità".


Il Salmo 139 che la liturgia ci propone è nettamente diviso in due parti: la prima, già commentata nel blog, è il riconoscimento dell'opera grandiosa che Dio manifesta nei suoi figli, accuditi e seguiti passo passo, in ogni fase della vita, dalla più radiosa alla più oscura.
La fine del Salmo, su cui ci soffermiamo oggi, è di tutt'altro tono. E questo non deve meravigliarci perché un uomo di fede mette tutta la sua vita davanti al Signore, e nella lode delle grandi opere di Dio scopre la piccolezza umana che deve passare attraverso le orecchie misericordiose del Padre per arrivare alla salvezza.

"Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri;
vedi se percorro una via di dolore
e guidami per una via di eternità".

Il Salmo si arpe e si chiude con l'affermazione che il Signore scruta per conoscere, non distoglie lo sguardo perché ama!
E il salmista non teme il suo sguardo, lo cerca, lo desidera perché dall'essere guardato profondamente, conosciuto sin dal seno materno, un figlio si forma in un'identità amata, con un ruolo positivo e propositivo nel creato.
Scrutami, conoscimi, provami, guidami: ognuno di questi desideri sono confidati al Signore per attingere luce, guarigione, discernimento.

"Vedi se percorro una via di dolore".

Dalle parole che precedono il versetto finale, trapela una vera via crucis, un cammino di dolore e sofferenza profonda che fanno sentire il salmista attorniato da nemici, suoi e del Signore.
Le parole mosse dalla rabbia chiedono che siano decimati tutti, ma la verità è che senza fratelli anche la morte per se stessi è un sollievo!
Non basta riconoscersi come un prodigio del Padre; la vita diventa un tormento se ci si sente minacciati da tutti, se non si hanno compagni di cammino con cui portare i grandi e i piccoli pesi della vita.
E allora il salmista prega: guardalo tu questo percorso accidentato, metti a nudo tutto il dolore e sanalo, restituendo volti di fratelli, compagni al cammino, solidarietà ai giorni.

"Guidami per una via di eternità".
Un mio carissimo amico brindava sempre con queste parole: "Alla vita eterna!"
Questo è il colmo dell'ebbrezza, questo l'augurio che dal Salmo arriva ad ognuno di noi.
Signore guidami per vie che restano, che portano a te, che realizzano il Bene.
Dammi tanti fratelli per camminare insieme perché l'Amore è comunione per sempre!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:


Prima lettura di Is 49, 1-6
Commento del 19 gennaio 2020

Salmo 139 (138), 1-18
Commento del 11/11/2019

Seconda lettura di At 13, 22-26
Commento del 24 giugno 2020

Vangelo di Lc 1, 57-66.80
Commento del 24/06/2019 e del 23/12/2019


Commenti

  1. "Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore".
    Conosco perché conosciuto.
    Amo perché amato.
    Il mio cuore così ritrova pace.
    Lo sguardo del Signore che scruta il mio cuore
    porta luce,
    da nome ad ogni cosa, distingue il tanto che accoglie.
    Il Signore conosce il mio cuore e per lui lo conosco anche io.
    "Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore".
    Mi è prezioso lo sguardo del Signore.


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  2. ....e guidami su una via di eternità.
    Io non ho mai brindato all'eternità.
    Signore dammi gioia e serenità in questo tempo che vivo,
    donami più meticolosità e luce interiore
    per vivere quotidianamente la TUA compagnia di vita,
    ove mi risuona l'eternità già qui;
    eterno è anche il tempo che vivo.
    Grazie
    per questo.

    RispondiElimina

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