Vangelo di domenica 25 dicembre 2022 - messa dell'aurora - Natale del Signore

Andiamo dunque fino a Betlemme

Lc 2,15-20

"Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».
Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro".

Nei Vangeli l'annuncio del Natale è affidato agli angeli, cioè a Dio stesso che si serve di suoi messaggeri, "postini" che recapitano, consegnano la gioia divina agli uomini. Luca è pittore attento e sottolinea, con pennellate di una bellezza senza tempo, l'evento nuovo e unico del Dio con noi.
Cielo e terra sono coinvolti, uomini e angeli si ascoltano e comunicano nella notte in cui umanità e divinità sono finalmente imparentate per sempre.

"Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo".
Finita la loro missione, gli angeli tornano dal Padre che li ha inviati.
Il loro annuncio rimane agli uomini, il loro invito "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo" (Lc 2, 10) e la promessa di pace agli uomini amati dal Signore (cfr. Lc 2,14), rimane come certezza per sempre. Le parole dell'annuncio vanno custodite, tramandate, proprio come fa il Vangelo per noi.

"I pastori dicevano l’un l’altro".
L'umanità è ormai coinvolta, i pastori si incoraggiano, si sostengono ricordando le promesse, non lasciano cadere nella notte un annuncio che ha illuminato la loro vita di poveri ai margini della società.
Come veri credenti, si interrogano, si lasciano toccare e muovere da parole che hanno riaperto in loro la speranza.
Hanno l'appuntamento con il Messia che li attende per renderli ricchi dei doni divini.

"Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere".
Sentito l'annuncio ora vanno a vedere. Annuncio e segno sono dati loro perché nasca la fede. Sono le sentinelle nella notte dell'umanità intera che hanno ascoltato la buona notizia dell'Emmanuele e gli vanno incontro.
Non è più solo visione, profezia di un futuro lontano. È un avvenimento, un fatto, che si può sentire e vedere, perché il Signore si è reso raggiungibile da noi, limitati e peccatori.
Come Giovanni evangelista possono affermare: "la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta" (1Gv 1,2)
È l'esperienza tangibile di Dio che viene incontro alla nostra incapacità; la sua gloria che si è fatta prossima, indifesa e piccola.
Come i pastori lasciamoci raggiungere dall'annuncio e andiamo incontro alla gioia!

Link di approfondimento alla liturgia della notte di Natale:

Prima lettura di Is 9,1-6
Commento del 25/12/2021

Salmo 96 (95)
Commento del 31/12/2019

Seconda lettura di Tt 2,11-14;3,4-7
Commento del 09/01/2022

Vangelo di Lc 2,1-14
Commento del 25/12/2019