Prima lettura del 2 dicembre 2022

Santificheranno il mio nome
Is 29,17-24

Così dice il Signore Dio:
«Certo, ancora un po'
e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro;
liberati dall'oscurità e dalle tenebre,
gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo d'Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà l'arrogante,
saranno eliminati quanti tramano iniquità,
quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
quanti alla porta tendono tranelli al giudice
e rovinano il giusto per un nulla.
Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore,
che riscattò Abramo:
"D'ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
il suo viso non impallidirà più,
poiché vedendo i suoi figli l'opera delle mie mani tra loro,
santificheranno il mio nome,
santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio d'Israele.
Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza,
quelli che mormorano impareranno la lezione"».


Israele nella sua travagliata storia ha vissuto periodi terribili di oppressione e umiliazione. I profeti spesso sono stati l'unico sostegno e hanno spinto il popolo a guardare oltre le tenebre, a fidarsi dell'intervento liberatore di Dio che certo sorge sempre dopo la paura di essere perduti.
Isaia è il profeta che più di tutti incarna la speranza del credente; incoraggia Israele gridando come sentinella nella notte: ormai manca poco all'arrivo del liberatore!
A questa speranza anche noi attingiamo dopo migliaia di anni, più bisognosi che mai di salvezza!

"Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore,
che riscattò Abramo".

Quando si presenta colui che non si vede, quando bisogna riconoscere il Dio vero, si parte sempre dalle opere che ha fatto: quelle stratificate in modo indelebile nella memoria d'Israele delineano la carta d'identità del Padre.
Isaia lo presenta come colui che riscatta, cioè che paga di tasca sua la liberazione degli schiavi.
Chi aspetta liberazione non può che aspettare il Signore.
Chi è nelle tenebre e cerca la luce aspetta il Signore.
Chi è nella malattia, cerca Vita e aspetta il Signore.

"D’ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
il suo viso non impallidirà più".

Al danno la beffa, diremmo! Non solo la sconfitta è subita da Israele, depredato, deportato e sottomesso a Babilonia, per giunta diventa oggetto di scherno da parte dei popoli limitrofi, che si fanno beffe anche del suo Dio.
Il Signore mostra la sua potenza rialzando il volto degli oppressi, dei reietti, degli sconfitti.
Se a volte nella Scrittura sembra leggersi una volontà di umiliazione da parte di Dio, non è così: lui che è Padre insegna l'umiltà, virtù preziosa, ma mai schiaccia umiliando, come ritengono giusto alcuni ministri che ostentano metodi innovativi di educazione!

"Poiché vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro,
santificheranno il mio nome,
santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio d’Israele".

Il Signore cura i cuori spaesati mostrando le opere che realizzano la pasqua, il passaggio dalla morte alla vita; il suo braccio potente, scudo e difesa in passato, tornerà a lottare oggi per noi. La memoria aiuta a non demoralizzarsi, e a passare dal lamento alla lode.
Nella Scrittura la Parola e le opere che la confermano, sono insieme rivelazione del volto di Dio.
L'afflizione di un popolo non è stata vana: è servita a far crescere l'umanità, a portarla alla maturità della fede.
Quello che aveva profetizzato il Maestro si realizza: tutti i confini della terra, ogni cuore e ogni vita avrà nel Dio di Abramo e di Gesù Cristo la certezza della salvezza e si aprirà nel canto alla santificazione cosmica del suo Nome.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 29, 17-24
Commento del 04/12/2020

Salmo 27 (26)
Commento del 01/10/2020

Vangelo Mt 9, 27-31
Commento del 03/12/2021


Commenti

  1. "Vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro,
    santificheranno il mio nome".
    Sia santificato il tuo Nome.
    Lo ripeto ogni giorno, fiducioso.
    Sia benedetto il tuo Nome.
    Lo ripeto ogni giorno, riconoscente.
    Sia annunciato il tuo Nome.
    Lo ripeto ogni giorno, gioioso.
    "Vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro,
    santificheranno il mio nome".
    Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente, e santo è il suo Nome.
    Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
    Grandi sono le opere del Signore: venite, esultiamo.
    "Vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro,
    santificheranno il mio nome".

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  2. Il tiranno non sarà più, così l'arrogante
    Signore donami la speranza di credere che scompaia da me, la tirannia e l'arroganza
    Amen

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