Seconda lettura di domenica 18 dicembre 2022
Gesù Cristo nostro Signore
Rm 1, 1-7
"Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!".
L'apostolo Paolo, nei suoi tanti viaggi, ha una meta nel cuore: arrivare a Roma, la nuova Babilonia che opprime con la sua occupazione la Palestina, ed evangelizzare proprio lì, al centro dell'impero, in modo che lo Spirito animi il cuore del paganesimo.
Scrive così ai cristiani di Roma per presentarsi, per farsi precedere dal suo pensiero.
La lettera ai Romani è una meravigliosa sintesi del suo Vangelo.
Le prime parole, che meditiamo oggi, sono come un fiume in piena, un'accorata professione di fede senza punti, che quando capita di doverla proclamare durante la liturgia, ti manca il fiato!
E' come se Paolo, annunciando il Cristo, fosse preso dalla pienezza e dalla ricchezza di un tale tesoro e non riesca più a fermarsi!
"Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio".
Servo, apostolo, annunciatore: così si descrive Paolo, così vede tutta la sua vita, dall'incontro sulla via di Damasco fino all'ultimo giorno in catene proprio a Roma.
Servo perché da sempre al servizio della verità, ma deve ricredersi sulle sue convinzioni da ebreo inflessibile e passa a dedicarsi tutto alla missione di Gesù.
Diviene così un apostolo unico perché non è stato con Gesù fin dall'inizio della sua predicazione, ma da lui è scelto per portare il Vangelo alle genti.
Chiamato ad essere annunciatore della Buona Notizia, la renderà visibile in modo inedito e profondo, gettando le basi per una riflessione cristologica di tutta l'esistenza e di tutta la storia.
"Che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture".
Grande conoscitore e amante della Sacra Scrittura, ce l'annuncia come riferimento fondamentale della spiritualità personale e comunitaria.
Le promesse di Dio che riguardano il Messia, l'annuncio dei profeti che la Bibbia continua a fare risuonare tra noi, sono il suo riferimento vitale, la traccia del cammino, la possibilità di continuare ad ascoltare la voce del Signore e di ricevere il suo Spirito.
"Che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore".
È un piccolo "Credo", poche e preziose parole che racchiudono lo splendore della fede di Paolo nel suo Maestro.
Della stirpe di Davide secondo la sua umanità, appartenente allo Spirito in quanto Figlio di Dio, e manifestato come Signore della vita per l'eccezionalità della risurrezione dei morti: questo è il Cristo di Paolo, di chi crede all'annuncio del Vangelo, di ogni uomo e ogni donna in questo mondo che mette in gioco tutta la sua vita sulla Parola.
Più si leggono e si meditano le pagine che Paolo ci ha lasciato e più ci si allontana da teodicee e teologie campate in aria.
E' un innamorato l'apostolo e con il trasporto di chi ama ci parla di "Gesù Cristo nostro Signore".
Dalla sorgente di Paolo attingiamo un grande tesoro di meditazioni, di consigli, di verità profonde e uniche ma, più di tutto, ci ha lasciato la passione che lo spingeva a non fermare la sua missione, la dedizione totale al suo Amato.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Is 7, 10-14
Commento del 20/12/2021
Salmo 24 (23), 1-4
Commento del 01/09/2022
Seconda lettura di Rm 1, 1-7
Commento del 14/10/2019
Vangelo di Mt 1, 18- 24
Commento del 18/12/2019
"Costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità".
RispondiEliminaÈ opera del Padre.
È opera di Dio per me.
Figlio secondo lo Spirito.
"Costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità".
Lo Spirito di santità mi abita.
Lo Spirito del Figlio mi immerge
in Dio.
Lo Spirito mi dona Vita.
"Costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità".
Abbiamo ricevuto la grazia di essere Apostoli
RispondiEliminaSi
Tutti
Permeati di Te, rivitalizzando lo Spirito in ognuno, permeati di amore per Gesù, si annuncia
Coi piccoli passi, gesti, opere
Grazie