Veglia del Sabato Santo 8 aprile 2023

Benedizione del fuoco
"O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
ci hai comunicato la fiamma viva del tuo fulgore,
benedici † questo fuoco nuovo
e, mediante le feste pasquali,
accendi in noi il desiderio del cielo,
perché, rinnovati nello spirito,
possiamo giungere alla festa dello splendore eterno.
Per Cristo nostro Signore".


La grande Veglia pasquale, "madre di tutte le veglie" (sant’Agostino), per tradizione antichissima, è “la notte di veglia in onore del Signore” (Es 12, 42).
E' l'apice delle tenebre, in cui dovrebbe prevalere lo sgomento della fine e invece irrompe la luce, in ogni gesto, in ogni passaggio, in ogni parola.
Procede acceso nel buio della chiesa vuota il cero del Cristo, Alfa e Omega, simbolo dell'attesa di ogni fedele che cerca il suo Pastore.
E dal fuoco nuovo, dopo la proclamazione di “Cristo, luce del mondo”, si contagia ad ogni candela, ad ogni cuore che in processione varca la soglia della chiesa dietro al cero acceso, piccola fiammella a cui tutti guardano, luce flebile che ha la forza di
"un sole che sorge dall'alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra di morte" (Lc 1, 78-79).

Progressivamente la luce del Risorto si diffonde e dirada le tenebre: il Cristo che era morto, ora vivo trionfa!

"O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
ci hai comunicato la fiamma viva del tuo fulgore".
Il Figlio è fuoco acceso nelle nostre vite, quel fuoco che guidava Israele nel cammino notturno nel deserto, che brucia senza consumarsi (cfr. Es 3, 2). E ancora è il fuoco dello Spirito che il Padre ci ha donato, la sua stessa fiamma viva di luce e di amore che risplende nel mondo portando completezza e compiutezza nelle nostre vite e nella nostra storia.

"Benedici † questo fuoco nuovo
e, mediante le feste pasquali,
accendi in noi il desiderio del cielo".
Il fuoco che viene benedetto richiama il desiderio di Dio e del cielo, che brucia dentro di noi. Le feste di Pasqua hanno anche questa funzione nel nostro cammino spirituale: riaccendere il desiderio della casa del Padre, ridarci la voglia di vivere nel bene, farci desiderare la vita senza fine che libera il nostro cuore dalle catene e dalle tenebre che lo imprigionano.

"Perché, rinnovati nello spirito,
possiamo giungere alla festa dello splendore eterno".
Lo splendore del fuoco ci affascina. Richiamo il calore eterno del giorno senza tramonto in cui sarà sempre festa di lode e ringraziamento. Celebrare ogni anno la festa di Pasqua in abbondanza di Parola, in pienezza di attesa, allarga il cuore e rende salda la fede che cammina verso la patria definitiva.

Dobbiamo dirlo: in quella tomba il venerdì santo ci sentivamo calati anche noi. La morte ci fa questo effetto; la fine ci schianta e ci toglie la vista, ci toglie la speranza.
Non basta sapere come andrà a finire, non basta l'esperienza di ogni Pasqua.
La morte ci lascia sempre ammutoliti, schiantati come una bomba che ci scoppia dentro e ogni volta per noi è un travaglio affrontarla nei nostri cari o anche nella morte di persone che non conosciamo.
Benedire il fuoco è invocazione di grazia ed esercizio di speranza. Questa benedizione scende come un refrigerio sul nostro cuore, risveglia il desideri più profondi, cura la più grande paura che è quella di sentirsi persi per sempre.
Questa è la notte di tutte le notti attraversate dalla Luce, rischiarate dal Cristo, resa nuova dalla resurrezione; notte che è preludio alla grande alba in cui il progetto di salvezza sorge su tutta l'umanità e si annuncia in ogni luogo, in ogni solitudine.
Col Primogenito anche noi risorgiamo, col fuoco nuovo della fede siamo accesi dallo Spirito che ci fa certi di Vita che non muore.

Commenti

  1. splendore eterno
    A questo sono destinato da TE
    TU precedi tutti noi
    Forte di questa promessa-dono ,voglio gustare il TUO regalo,essere sempre in TE!
    Grazie

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  2. "Benedici † questo fuoco nuovo
    e, mediante le feste pasquali,
    accendi in noi il desiderio del cielo".
    Il desiderio si accende.
    La speranza riprende forza.
    Il cuore attinge fiducia.
    Per questo festeggio Pasqua.
    Per questo rivivo il memoriale della risurrezione.
    Pasqua è per me.
    È dono del Signore alla mia vita
    e alla mia fede.
    Il desiderio di Dio
    feconda la mia vita,
    mi spinge in avanti e oltre,
    mi impedisce di fermarmi scoraggiato e stanco.
    "Benedici † questo fuoco nuovo
    e, mediante le feste pasquali,
    accendi in noi il desiderio del cielo".

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